Francesco Bruni racconta il caos di essere 'Noi 4'

Dopo aver conquistato pubblico e critica con 'Scialla!', lo sceneggiatore de 'La prima cosa bella' e 'Il capitale umano' torna dietro la macchina da presa con una commedia sui guai quotidiani di una famiglia divisa.

_"Quando due persone si sono amate, su quel sentimento puoi buttarci sopra qualsiasi cosa senza riuscire a spegnerlo mai." _In questo modo Francesco Bruni prova a sintetizzare l'idea alla base del film Noi 4, seconda regia dopo il successo ottenuto da Scialla!(Stai sereno) e distribuito da 01 Distribution dal 20 marzo. Al centro del racconto c'è ancora una volta il rapporto tra genitori e figli, questa volta amplificato dalla scelta di fotografare le quotidiane incomprensioni di una famiglia divisa. Dopo un grande amore e due figli, Emma e Giacomo, Lara ed Ettore si sono separati non senza danni collaterali. Lei è perennemente indaffarata con il suo lavoro d'ingegnere e, con evidente ansia, cerca di far quadrare i conti di carriera e famiglia. Il suo ex marito, invece, vive senza alcun pensiero, vestendo all'età di 45 anni ancora gli abiti del presunto artista bohémien cui tutto è permesso. Squattrinato e senza un lavoro, non riesce nemmeno a ricordarsi del giorno in cui suo figlio deve sostenere gli esami di terza media. Ma è proprio in questa giornata di quotidiana confusione che i quattro si ritroveranno ancora e, nonostante tutto, come una famiglia. Ad accompagnare il regista e sceneggiatore nel suo ritorno dietro la macchina da presa sono gli attori Fabrizio Gifuni, finalmente con una connotazione leggera, Kseniya Rappoport ed i "figli" Lucrezia Guidone e Francesco Bracci, per la prima volta sugli schermi.

Da Scialla! a Noi 4

Dopo l'uscita trionfale di Scialla! (Stai sereno) ci si sarebbe attesi da parte di Bruni l'istinto umano di cavalcare l'onda positiva di questo successo con una immediata opera seconda. In realtà il neo regista ha scelto di mettere momentaneamente a riposo la macchina da presa e continuare a dedicarsi alla sceneggiatura, suo primo e grande amore, fino all'arrivo della storia giusta. A distanza di tre anni, però, è spontaneo chiedersi quanto Noi 4 sia in qualche modo il proseguimento più elaborato delle tematiche di Scialla. "Trovo i due film molto affini, tanto che hanno in comune più di quello che potrebbe sembrare - ammette Bruni - Innanzitutto si parla sempre di rapporti tra genitori e figli, anche se in questo caso la dinamica è più composita visto che i genitori sono due e i figli pure. Inoltre c'è un microcosmo comune raccontato con dei toni affini". E parlando delle sue fonti d'ispirazione ammette: " Probabilmente come narratore ho un orizzonte limitato, nel senso che non riesco ad andare fuori da quello che mi circonda e prendo ispirazione dalla persone che ho vicino. Questo film, probabilmente, nasce da una riflessione fatta alcuni anni fa rispetto a quello che stava accadendo nella mia famiglia. Ossia la perdita di centralità, mia e di mia moglie, rispetto alla crescita dei nostri figli. Quando cambiano i ruoli in una famiglia è sempre un momento doloroso." Uomini e donne
E per ottenere un risultato che fosse realistico, Bruni ha scelto due attori come Fabrizio Gifuni e Kseniya Rappoport capaci di restituire un immagine verosimile del rapporto famigliare. "In un lasso di tempo molto breve io ho avuto la fortuna d'interpretare due personaggi nati dalla stessa penna, visto che Bruni era tra gli sceneggiatori de Il capitale umano. Qui avevamo un uomo capace di prendere e sostenere qualsiasi tensione, in Noi 4, invece, c'è un personaggio irresponsabile pronto a svicolare qualsiasi responsabilità. Ma, soprattutto, con questo film Bruni ha soddisfatto il mio bisogno d'interpretare una commedia. Mi sono divertito molto ad interpretare questo cialtrone che ha il suo maggior pregio la dove alberga anche il suo peggior difetto, ossia in una leggerezza costante che, se da una parte lo aiuta a sdrammatizzare, dall'altra lo rende colpevole di una costante irresponsabilità." A Gifuni risponde la più "seria" Rappoport che sullo schermo veste i panni di una donna capace di sostenere qualsiasi responsabilità. " Credo che Lara sia un personaggio facilmente riconoscibile qui come in Russia, ad esempio. Ed, ad essere onesti, anche io sono cosi. Devi andare avanti ogni giorno cercando di mettere ogni elemento al suo posto e non è facile. Per quanto riguarda l'interpretazione, però, il problema più grande è stato parlare italiano con scioltezza e una chiara impronta romanesca." Figli come noi
A due genitori in affanno fanno da controcanto dei figli che, pur parteggiando per l'uno o per l'altro, ambiscono a ricostruire un nucleo armonioso. Per il ruolo di Emma, ventenne un po' alternativa, è stata scelta Lucrezia Guidone, mentre per il giovane Michele, alle prese con l'esame di terza media e l'amore inconfessato per una compagna di classe orientale, è stato chiamato Francesco Bracci. " Questo film è stata la mia prima esperienza importante - dichiara Lucrezia - _sul set ero emozionatissima ed ogni giorno era una scoperta perché avevo qualcosa da imparare. Ho avuto dei compagni incredibilmente generosi e Francesco Bruni riesce a mettere armonia intorno al set in modo da costruire dei rapporti reali. Inoltre è stato bello girare al Teatro Valle, visto che ho mosso i miei primi passi proprio sul quel palcoscenico." _