In ogni equazione matematica c'è una variabile che rimescola quello che si credeva di aver capito fino a quel momento. Nella terza stagione di Fondazione si tratta del Mulo, la new entry che mette in discussione i calcoli fatti dallo PsicoStorico Hari Seldon.

Chi poteva interpretarlo al meglio se non Pilou Asbæk, già Euron Greyjoy nelle ultime stagioni del Trono di Spade? Lo abbiamo incontrato su Zoom per capire il piano del suo personaggio, che si manifesta nella seconda metà della terza stagione, ogni venerdì in streaming su Apple TV+.
Fondazione 3, intervista a Pilou Asbæk
C'è grande responsabilità nell'interpretare una new entry così dirompente, l'unico elemento che Hari Seldon (Jared Harris) apparentemente non era riuscito a prevedere. Costringendo l'Impero e la Fondazione ad allearsi per provare a fronteggiare il nuovo nemico comune.
Ci dice l'attore danese: "È sempre interessante avere un impatto del genere in una serie che è già molto consolidata. È davvero un regalo per un attore ottenere un ruolo come il Mulo, ma anche avere il tempo di stare sullo schermo e costruire il percorso del personaggio. Non c'è stato nemmeno bisogno di pensarci quando David S. Goyer si è fatto avanti e mi ha detto 'Penso che dovresti interpretarlo tu". Ha aiutato ovviamente anche il suo amore per Isaac Asimov, che con il suo Ciclo letterario ha ispirato la serie Apple TV+: "È pur sempre il padre fondatore della fantascienza".
Il Mulo è il cattivo nella serie sci-fi?
Il suo personaggio inizialmente sembra il villain della storia, ma negli episodi stiamo comprendendo come si tratta di qualcosa di meno definito, non semplicemente buono o cattivo. Anche super partes, dato che vuole annientare popoli su popoli per rimettere ordine nell'universo, ricordando Thanos: "Penso che se ho le linee guida e abbastanza minutaggio in scena, sono piuttosto bravo a creare personaggi stratificati. Forse sono un po' esagerati, sguaiati, invasivi. Ma se ho il tempo e lo spazio posso creare qualcosa di intrigante e affascinante, ma anche violento e brutale". Eppure secondo lui è assurdo risulti così convincente in questo tipo di ruoli, perché si percepisce come l'uomo più noioso al mondo: "Mi piace bere birra, mangiare pizza e guardare Netflix, e per lo più passare il tempo con mia figlia".

Eppure l'esagerazione e il carisma fanno parte del personaggio: "Non posso farci niente (ride). Il Mulo ha bisogno di portare qualcosa di fresco e caotico; perché c'è bisogno di far collaborare i due mondi - Impero e Fondazione - invece di farli scontrare. L'imprevedibilità aggiunge molto al personaggio. Non ho molte pose in questa stagione, ma ogni singola scena si evolve più o meno intorno al Mulo".
Secondo l'interprete danese, si percepisce infatti la sua presenza, anche quando non c'è fisicamente, come in un'opera di Shakespeare: "Come quando parlano del Re che è in arrivo. 'Il Re sta arrivando' - 'Oh, come faremo a ricevere il Re?' - 'Hai sentito che il Re è stato ucciso?' E poi finalmente, quando arriva il Re, il pubblico esclama 'Evviva! Siamo stati in attesa due ore per vederlo!'"
Dal Trono di Spade a Fondazione: un personaggio che cambia tutto
Secondo Pilou Asbæk, c'è sempre bisogno di un personaggio che cambia ciclicamente le carte in tavola, soprattutto nella lunga serialità: "È un approccio diverso rispetto a quando stai facendo un film. Si tratta di competenze completamente differenti che è necessario utilizzare per creare storie. Il lavoro di recitazione è lo stesso, ma quello di narrazione è completamente diverso in tv rispetto ai film. Nella serialità puoi prenderti più tempo e dedicarlo ai protagonisti. Puoi fare più scene che non siano necessariamente guidate dalla trama, dare più spessore ai personaggi".

D'altronde è stato il temibile e violento Euron Greyjoy nelle ultime stagioni de Il Trono di Spade. "Un'altra incredibile produzione a cui partecipare come new entry. Ho avuto la stessa sensazione quando ha incontrato il cast e la troupe di Fondazione. Sono stati molto accoglienti. Sembravamo davvero una famiglia allargata alla fine delle riprese".
Il potere del Mulo vs. la politica di oggi

Il Mulo ha il potere più pericoloso ed inquietante di tutti: controllare la mente altrui. Forse un simbolo della politica odierna, visto il periodo storico in cui viviamo? "Non voglio entrare in una grande discussione politica sull'arena attuale, ma partendo dalla grande letteratura, su cui si basa Fondazione, naturalmente la serie rifletterà anche il mondo in cui viviamo oggi. Non credo sia intenzionale - abbiamo girato gli episodi due anni fa - ma devo dire che ci sono molte somiglianze nella serie che si possono trasporre fuori e possono rispecchiare il panorama politico di oggi".