Fondazione 3, intervista a Jared Harris: "Le religioni servono per credere nei totem. Il potere? Corrompe"

Isaac Asimov, Watchmen e la sfida dietro Hari Seldon: la nostra video intervista all'attore inglese, che interpreta uno dei personaggi più amati della serie Apple TV+.

Jared Harris per Fondazione 3.

Nella terza stagione di Fondazione (ogni venerdì su Apple TV+) l'equilibrio già precario viene rotto definitivamente dall'arrivo del Mulo (Pilou Asbæk). Un agente del caos pronto a ribaltare ogni certezza tanto dell'Impero, che si sta sgretolando, quanto della Fondazione, che sta prendendo piede.

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L'arrivo del Mulo

Questo vale soprattutto per Hari Seldon, lo PsicoStorico che aveva previsto tutte le Crisi, anche grazie a Gaal Dornick, allieva che ben presto ha superato il Maestro. O almeno così credeva, dato che il palesarsi di questa variabile impazzita mette in discussione tutte le costanti dell'equazione. Forse, ci stiamo avvicinando alla Terza Crisi negli episodi rilasciati: ne abbiamo parlato su Zoom con l'interprete di Seldon, Jared Harris, che ha sfoderato uno splendido aplomb british.

Fondazione 3: intervista a Jared Harris

Il narratore onnisciente è una figura fondamentale a livello narrativo, che spesso sembra arrogante perché conosce tutto lo svolgimento del racconto, anche se è parte di esso. Hari Seldon pensava di interpretare quel ruolo ma ora deve fare i conti con una variabile.

Come dice Jared Harris riguardo al dover sembrare sempre un passo avanti agli altri: "Devi riuscire a convincere le persone che sai davvero cosa stai facendo, che dovrebbero fidarsi di te. Ma nessuno vuole fidarsi di te perché non puoi dire loro tutto, altrimenti cambieresti il modo in cui elaborano le informazioni e quindi fanno qualcos'altro, portandogli via la coscienza e il libero arbitrio. Loro però non la vedono in questo modo, anzi credono che tu stia provando a controllarli. È estenuante! (ride)"

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Hari Seldon come il Dr. Manhattan: similitudini e differenze

Il personaggio di Harris ricorda in un certo senso il Dottor Manhattan di Watchmen. C'è la responsabilità ma anche la fatica di conoscere tutto, passato presente e futuro. Ci dice l'attore: "In realtà il motivo per cui non sono la stessa cosa è anche istruttivo su come lo siano, in fondo. Il Dottor Manhattan era onnipotente ma non aveva alcun legame particolare con gli umani, eccezion fatta per un'unica persona, che stava iniziando a scomparire".

Watchmen S1E8 Dr Manhattan In Mask
Una foto del Dr. Manhattan

"Il rovescio della medaglia di Hari è che non ha quel tipo di superpoteri e quindi per essere convincente ed efficace deve trovare un altro modo per essere umano. Altrimenti è solo la rappresentazione visiva di un computer, come l'Hal 2001 o qualcosa del genere. Finisce per essere un mero strumento espositivo che non è molto interessante da guardare".

La terza stagione: il cambiamento arriva per tutti

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Jared Harris è lo PsicoStorico che dà il via alla storia

Come dicevamo, le linee narrative di tutti i personaggi cambiano nei nuovi episodi di Fondazione. Hari Seldon diventa un narratore che non ha più il controllo del racconto: "È come se si manifestasse la sua più grande paura. Nel ciclo inaugurale c'era l'arrivo di Gaal con un'abilità inspiegabile e più forte della sua, che lo destabilizzava. Ora c'è il Mulo, con questo potere incredibile. Non riesce a quantificarlo in termini di modelli matematici tradizionali che ha sempre utilizzato per predire il comportamento umano e questo lo manda in crisi".

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La politica di Fondazione vs. la politica di oggi

Lo showrunner David S. Goyer è partito dai romanzi di Isaac Asimov (il primo del 1951) per scrivere la serie Apple TV+. Eppure, questo futuro lontano sparso nella Galassia parla profondamente alla società di oggi, come ci racconta Jared Harris: "Penso che lo show fondamentalmente ci stia dicendo che non si può lasciare il potere nelle mani di chiunque per molto tempo, perché finirà per corromperlo completamente. Almeno è ciò che è accaduto ai Cleon, che sono al potere da 500 o 700 anni e hanno fatto marcire l'Impero dall'interno. Significa che quella famiglia sta andando in pezzi".

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Fondazione 3: la caduta dei Cleon

Chiude parlando del serial come metafora politica e religiosa: "Il Mulo ha la capacità di unificare tutta l'umanità, ma a quale scopo? I Cleon non usano la Fede per il miglioramento di tutta l'umanità, ma per soddisfare qualunque cosa di cui il loro ego abbia bisogno. E poi ovviamente c'è l'idea, imbastita fin dall'inizio della serie, del nostro bisogno di adorare. Raccontiamo la necessità di creare diversi tipi di religione per costruire dei totem. Ma quelle raffigurazioni non possono essere adorate".