"Dovevamo chiamare Kubrick". La battuta di Kelly Jones, interpretata da una brillante Scarlett Johansson, arriva puntuale a un certo punto di Fly Me to the Moon - Le due facce della Luna, commedia sagace e pungente. È una battuta perfetta, scritta ad arte - e non a caso collocata anche nel trailer del film - perché collega la storia al centro del film di Greg Berlanti con una delle più curiose leggende metropolitane.
Quella che vuole che lo storico allunaggio del luglio del 1969, trasmesso in diretta tv in tutto il mondo (in Italia con la telecronaca di Tito Stagno), fosse in realtà un falso, una sorta di film girato in studio appositamente per l'occasione. E che a girare quel film non fosse stato chiamato un regista a caso, ma il più grande regista della storia: Stanley Kubrick. Le teorie del complotto non erano sofisticate come ai giorni nostri, eppure quella storia si è tramandata. E c'è chi sostiene di aver trovato degli indizi di questa storia, una sorta di confessione del regista, addirittura in alcune scene del suo Shining. Fly Me To The Moon, in modo molto sottile, accenna a Stanley Kubrick giusto un paio di volte, ma la leggenda dell'allunaggio filmato da Kubrick vale la pena di essere raccontata.
Fly me to the Moon: La donna che deve vendere la Luna...
Quella di Fly Me to the Moon - Le due facce della Luna è un'altra storia, ovviamente una storia di fantasia. Si svolge nel contesto dello storico allunaggio NASA dell'Apollo 11. E spiega che per rilanciare l'immagine pubblica della NASA, venga assunta la nostra Kelly Jones (Scarlett Johansson), una sorta ragazza prodigio del marketing. La NASA e la corsa alla Luna non sono al massimo delle popolarità, i finanziamenti rischiano di essere ridotti e così Kelly si troverà proprio a dover... vendere la Luna! E così si si scontrerà con Cole Davis (Channing Tatum), direttore del programma di lancio. E quando la Casa Bianca ritiene che la missione sia troppo importante per fallire, Kelly Jones viene incaricata di inscenare un finto sbarco sulla Luna come piano di riserva. Ecco il legame tra questa storia e la leggenda del finto allunaggio di Stanley Kubrick.
Stanley Kubrick e la falsa vera storia dell'uomo sulla Luna
Sì, all'epoca le tesi complottiste c'erano già, anche se non c'erano i social a farle arrivare a tutti. Il fatto è che Stanley Kubrick aveva girato il suo 2001: Odissea nello spazio, e veniva considerato molto ferrato in materia di effetti speciali legati allo spazio. Chi ha visto il film, girato in maniera mirabile, sa di cosa parliamo. Sarebbe stato proprio lui, insomma, la persona più indicata per dare vita a un film su un'impresa che si credeva la NASA non fosse affatto pronta a portare a termine. La leggenda vuole, ovviamente, che Stanley Kubrick, una volta ingaggiato, e una volta realizzato il finto film, fosse stato costretto al silenzio.
I riferimenti all'interno di Shining
Il genio della Settima Arte, però, avrebbe trovato un altro modo per svelare la sua impresa. E avrebbe scelto di farlo disseminando di indizi uno dei suoi film più noti e allo stesso tempo misteriosi: Shining, il classico dell'horror del 1980, tratto dal romanzo di Stephen King. Il documentario Kubrick The Shining Analysis - What He Wanted Us To Know - The Fake Moon Landings prova a spiegare questa teoria. Partendo dal fatto che l'Overlook Hotel sia una metafora degli Stati Uniti, essendo costruito su un cimitero indiano, e il manager che ingaggia Jack una metafora del suo governo: sulla scrivania c'è una bandiera americana, sullo sfondo un'aquila e lui somiglia a Kennedy, il presidente che lanciò la corsa alla Luna.
Ovviamente la tempesta di neve sarebbe una metafora della Guerra Fredda, che fu uno dei motivi della corsa allo spazio: il personaggio travestito da orso sarebbe a questo punto un simbolo dei russi... Ma c'è dell'altro: nel murales della stanza dove lavora Jack sembrano esserci raffigurati dei razzi, evidente riferimento ai viaggio verso la Luna; i disegni della moquette avrebbero la stessa forma della base di lancio di Cape Canaveral e Danny indossa una maglia con l'immagine dell'Apollo 11. Le scatole con il numero 39 (39000 in realtà) farebbero riferimento al complesso di lancio 39 di Cape Canaveral.
La stanza 237 e le gemelle di Shining
E non è finita qui. Ricordate la famosa stanza 237 di Shining? Kubrick avrebbe cambiato il numero della camera rispetto al romanzo di Stephen King (dove è la 217) proprio perché la distanza tra la Terra e la Luna è di 237mila miglia... Ma ne abbiamo ancora: ricordate la frase "All work and no play makes Jack a dull boy" ("Tutto lavoro e niente svago rendono Jack un ragazzo noioso"), che appare sul foglio scritto da Jack ("Il mattino ha l'oro in bocca" nella versione italiana)? La macchina per scrivere fa sì che la l e il numero 1 siano scritti con lo stesso carattere. Quindi sarebbe: "A11 work and no play makes Jack a dull boy". A11 sarebbe l'Apollo 11 e vorrebbe dire "Il lavoro sull'Apollo 11 rende Jack un ragazzo noioso", E Jack sarebbe Kubrick... Ma in questo quadro complottistico non possono mancare le gemelle: nel libro le due bambine non sono gemelle. Indovinate? È Kubrick che Kubrick le ha rese tali nel film per suggerire le missioni Gemini (Gemelli), che hanno preceduto le missioni Apollo...
Quella Luna ricostruita nei Shepperton Studios di Londra
Ovviamente Shining è un film così criptico che in tantissimi, nel corso degli anni, si sono spinti a interpretarlo a modo loro. Per cui, davvero, si presta a giochi di questo tipo. Ma anche recentemente, sono apparsi sui social media dei post che raccontano di una sorta di confessione di Kubrick. Ecco cosa riportavano nel testo. "Tutti gli sbarchi sulla luna erano falsi e sono stato io a filmare tutto. Il regista Stanley Kubrick confessa. La NASA complice della frode a tutta l'umanità. La forma dell'arcobaleno riflette la cupola sotto la quale stiamo, oltre non si può andare". Tutto questo non ha bisogno di commenti. Nonostante abbia chiesto informazioni alla NASA per girare 2001: Odissea nello spazio, molte cose non poteva saperle. Il film, infatti è stato prodotto prima dell'allunaggio. Pur avendo ricostruito nei Shepperton Studios di Londra, una scena in cui il monolite viene trovato sulla Luna, con 90 tonnellate di sabbia marina... Coincidenza? Non c'è dubbio che Stanley Kubrick sia stato uno dei più grandi autori del cinema. E non c'è neanche dubbio che l'allunaggio del 1969 non sia stata opera sua.