36 Quai des Orfèvres è il titolo del suo secondo lungometraggio ma anche il leggendario indirizzo del quartier generale nel cuore di Parigi sede delle principali squadre anti crimine della polizia francese. Parliamo di Olivier Marchal, ex-poliziotto, attore e regista che dopo aver scelto di cambiar vita e dedicarsi al cinema e alla televisione non ha mai però lasciato completamente da parte i tanti anni di servizio nella polizia facendone il fulcro della sua attività artistica. Nasce dalle sue ossessioni e dalla sua oscura visione del mondo e degli uomini di legge Flics (termine francese stringato un po' in disuso che sta indicare i poliziotti) la miniserie in quattro puntate presentata in assoluta anteprima al Roma Fiction Fest 2009 e che da lunedì 13 luglio sarà trasmessa in prima serata alle ore 21:55 su FoxCrime (canale 114 di Sky).
Protagonisti della storia due agenti, due modi di vedere la professione, due uomini caratterialmente assai diversi Victor Yachvili _e _Boris Constantine due poliziotti a capo di due diversi dipartimenti un tempo amici inseparabili che a causa di un tragico episodio sul lavoro sono entrati irrimediabilmente in conflitto. Victor, detto Yach, è un istintivo, è divorziato con una figlioletta che non avrebbe mai voluto abbandonare, un uomo con una vita un po' borderline come i criminali a cui da la caccia ma uno che il suo lavoro lo ama nonostante si serva dell'istinto e di metodi molto poco ortodossi per portarlo a termine. Boris è il suo esatto contrario, uno ligio al lavoro, ordinato, restio ad infrangere le regole, un uomo dilaniato dal dolore e dai sensi di colpa dopo aver perso la moglie in un incidente avvenuto durante il periodo della loro separazione.E' il flashback che apre la prima puntata a chiarire immediatamente i risvolti della vicenda: cinque anni prima la squadra dell'anticrimine capitanata dall'algida e ambiziosa Léa Legrand (Catherine Marchal, già protagonista de L'ultima missione nonché moglie di Olivier) perde uno dei suoi uomini nel conflitto a fuoco col criminale Serge Oriou (Marc Barbé). A perdere la vita è il fratello di Yach per 'colpa' di Constantine che in preda al panico del momento non gli copre le spalle e lo espone alle pallottole dei malviventi. Il commissario Legrand riesce a colpire a morte il fratello di Oriou ma a sua volta viene ferita ad una gamba e costretta a servirsi per tutta la vita di un bastone per camminare. Cinque anni dopo qualcuno piazza dell'esplosivo nell'auto della Legrand uccidendo il marito e tutti pensano ad una vendetta messa in atto da Oriou per la tragica morte del fratello. Partono le indagini, ma mentre Constantine usa le vie ufficiali Yach usa quelle traverse arrivando prima di tutti sulle tracce del criminale. Visto il loro rapporto, i due non riescono a collaborare nella giusta direzione e la risoluzione del caso diventa quasi una gara tra le loro due squadre. A movimentare il tutto l'inserimento nelle due squadre di giovani reclute da istruire e il passato che sembra aleggiare perennemente nell'aria sulle loro teste e coinvolgerli in una spirale di sangue, dannazione e morte dalla quale in pochi riusciranno a salvarsi. La rivalità tra Yach e Constantine sembra pressoché insormontabile ma giustizia dev'essere fatta e l'unico modo per raggiungere l'obiettivo sarà affrontare insieme le origini dell'odio che li divide. Molta azione, sprazzi di noir, dolore e cupezza ma anche molta introspezione in questa fiction in quattro puntate da cinquanta minuti ciascuna andata in onda in Francia su TF1 nell'ottobre 2008. Protagonisti volti noti e cari al cinema di Luc Besson, a partire da Frédéric Diefenthal (Yach) per arrivare a Yann Sundberg (Boris) rivive la stessa ostilità gli stessi cliché e gli stessi tormenti delle classiche storie e coppie cinematografiche dei _polar _francesi tanto cari a Marchal e grazie ai quali egli riesce a regalare prodotti di alta qualità capaci di distinguersi per tono e immagini da ogni altro prodotto poliziesco in circolazione. Grosso modo potremmo definire Flics come un Distretto di Polizia alla francese, ma il paragone potrebbe essere fuorviante oltre che inappropriato vista la genesi dei personaggi e la concezione delle storie e del loro sviluppo seriale. Bel colpo da parte di FoxCrime.