Nell'anno del 50° anniversario dallo sbarco sulla luna, il cinema ha finalmente reso omaggio a quella storica missione entrata di diritto nella storia dell'umanità, e a Neil Armstrong, primo uomo a mettere piede sul satellite. Ci ha pensato Damien Chazelle, che con un brusco cambio di rotta rispetto ai suoi lavori precedenti (Whiplash e La la Land), ha sfornato con First Man - Il primo uomo un film emozionante e avvincente, basato sul libro First Man: The Life of Neil A. Armstrong, e riuscendo a tenere assieme il percorso decennale di un'impresa eroica e i dettagli intimi della vita familiare del protagonista, interpretato da un intenso e misurato Ryan Gosling.
First Man - Il primo uomo, sia per il suo valore artistico, sia per i suoi momenti altamente spettacolari, sia per la capacità di ritrarre con efficacia anche la sfera intima di Neil Armstrong (grazie alla performance di Ryan Gosling), era naturalmente attesissimo allo sbarco in homevideo, per vedere se era possibile replicare anche nella visione casalinga le emozioni vissute nelle sale. Ebbene con piacere possiamo dire che l'uscita homevideo targata Universal Pictures Home Entertainment Italia è davvero di quelle da leccarsi i baffi. Noi in particolare abbiamo potuto apprezzare l'edizione in alta definizione blu-ray, un prodotto dalla qualità tecnica sopraffina arricchito da una buona quantità di extra.
L'audio: le forti emozioni di un'esperienza 'spaziale'
Partiamo dal reparto per certi versi più atteso, perché chi ha visto First Man - Il primo uomo al cinema, sa che il sonoro ha una parte fondamentale in molti momenti del film. E il blu-ray risponde alla perfezione, permettendo anche allo spettatore casalingo di ritrovarsi letteralmente lì, dentro le anguste navicelle, nei momenti dei lanci spaziali, con tutti i rumori e le suggestioni che questo comporta. Già il Dolby digital Plus 7.1 presente per la traccia italiana offre un enorme coinvolgimento già a partire dalla sequenza iniziale, quella del volo di prova di Armstrong, nella quale ci si ritrova davvero a sudare e a respirare affannosamente con il protagonista in mezzo a un uragano di rumori inquietanti di motori e metalli. Altro momento chiave il lancio di Gemini 8, fra suggestivi scricchiolii e sbuffi pre-lancio che avvolgono lo spettatore, e poi la potenza con cui davvero si trasmette la sensazione di elevarsi in alto nello spazio, quindi la tensione dell'aggancio con l'Agena. Per poi concludere il tutto con il lancio di Apollo 11 verso la Luna.
Tutto questo grazie a un massiccio utilizzo di tutti i diffusori, un asse posteriore incisivo e preciso, nonché un sub messo alla frusta da bordate dei bassi esplosive. Il silenzio profondo che ogni tanto fa da contraltare a tutto questo, come lo sbarco sulla luna, crea un contrasto davvero emozionante. Anche gli effetti più soft di ambienza, come quelli nella sala di controllo della Nasa, sono curati e precisi, mentre i dialoghi risultano perfetti e la bellissima colonna sonora di Justin Hurwitz accompagna il tutto con calore e corposità, per un mix complessivo davvero esemplare. Detto questo, nel devastante e potente Dolby Atmos originale tutto è ancora più amplificato: gli effetti arrivano ovviamente da ogni direzione, con maggior precisione e potenza. Nei momenti citati si è letteralmente travolti dai rumori e la sensazione di essere schiacciati nei veicoli spaziali è quantomai realistica. Insomma un'esperienza sicuramente da vivere.
Un video high fidelity, dal dettaglio granitico all'effetto flou
Anche il video, comunque, è di altissima qualità. E come definirlo se non vario? E, sottolineiamo, giustamente vario, perché il blu-ray Universal non fa altro che replicare correttamente il girato molto variegato del film, con una combinazione di pellicole 16 mm, 35 mm e 65 mm. Ci sono momenti in cui il quadro presenta un dettaglio granitico, nitidissimo e incisivo fin nei minimi particolari, in altri invece le immagini sembrano pervase da un effetto flou e luce soffusa, con la presenza di una discreta grana. Cambiamenti improvvisi, repentini, che rispecchiano però fedelmente quanto visto nelle sale. Il tutto si traduce comunque in immagini di grande bellezza, che trasudano anni Sessanta nei colori e nello stile, e sono capaci di regalare scorci stupendi nello spazio (un nero favoloso) e sulla luna grazie alle riprese Imax, come abbracciare attraverso suggestivi primi piani l'aspetto più intimo e familiare di Armstrong. E quando c'è da sfoderare un gran dettaglio, come nelle apparecchiature dei veicoli spaziali o sulle tute degli astronauti, la resa è davvero chirurgica. Ottimo il croma, a tratti intenso, in altre occasioni più sobrio, ma comunque sempre naturale: davvero notevoli gli scorci delle superfici lunari e delle visiere degli astronauti. Come già detto, il nero è davvero impeccabile, i dettagli emergono anche dalle ombre e la sensazione di profondità è superba.
Gli extra: commento audio, featurette e i segreti delle riprese
Non travolgente ma sicuramente buono per varietà il reparto dei contenuti speciali, che tocca vari aspetti del film con una serie di brevi ma numerose featurette. Da segnalare innanzitutto la presenza del commento audio del regista Damien Chazelle, dello sceneggiatore Josh Singer e del montatore Tim Cross. Dopo due scene eliminate (4' e mezzo in tutto), troviamo Puntare alla luna (3'40"), con Chazelle che parla del suo ruolo di regista, del coinvolgimento nella produzione e della scelta di Ryan Gosling per il personaggio di Armstrong. A seguire Prepararsi al lancio (3'40"), con la voglia di cast e troupe d valorizzare il ruolo di Neil Armstrong, mentre Un grande balzo in un piccolo passo (4'31") è un altro contributo sulla figura dell'astronauta, ma più sull'uomo, la sua umiltà e sulla sua vita familiare. Si prosegue con Missione andata male (2'42"), su alcune scene con protagonisti gli stunt, mentre Essere nei panni di chi guida (7'09") è dedicato allo stile visivo del film e alla tecnologia innovativa utilizzata. Ricostruzione dell'allunaggio (6') riguarda ovviamente la sequenza dello sbarco e del primo passo sulla luna, la location, la fotografia e la cura che ci sono state nel girarla partendo dai fatti reali, invece Le riprese alla Nasa (3'11") parla dell'entusiasmo di girare nei luoghi reali dell'agenzia e l'integrazione con materiale storici. A chiudere Addestramento per astronauti (4'02") con uno sguardo alla preparazione degli attori per i loro ruoli.