Fiacarra e Picone, Santocielo e una commedia contro i pregiudizi

"La famiglia è dove c'è l'amore": Salvo Ficarra, Valentino Picone, Barbara Ronchi e Maria Chiara Giannetta, insieme al regista Francesco Amato, raccontano il film nella nostra video intervista.

Fiacarra e Picone, Santocielo e una commedia contro i pregiudizi

La Fede e i sorrisi, il lato femminile (preponderante nel film) e il divertimento di una commedia, diremmo, garbata ed equilibrata, che miscela le risate con l'eleganza narrativa. "Il segreto della nostra comicità? Non lo diciamo, sennò che segreto è?", scherza Salvo, quando gli chiediamo come fanno, Ficarra e Picone, a dosare l'umorismo. Come dimostra appunto Santocielo, commedia diretta da Francesco Amato che li vede assoluti protagonisti, affiancati dalla bravura di Barbara Ronchi e di Maria Chiara Giannetta, fondamentali nell'arco narrativo del film. La storia? Quella di un angelo maldestro che, per sbaglio, mette incinta un professore gretto e retrograde, che non vuol concedere il divorzio a sua moglie per paura di sfigurare con la Madre Superiore che gestisce l'Istituto Scolastico dove lavora.

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Santocielo: Ficarra e Picone in una scena del film

"Il film doveva avere vitalità e brillantezza. In Salvo e Valentino c'è un equilibrio perfetto, tra satira ed educazioni, tra provocazioni ed eleganza", spiega il regista. "Il film, tra l'altro, manda un messaggio ben preciso: la Fede è una speranza che in qualche modo ci aiuta e ci completa". Attenzione, però: come scritto nella recensione, Santocielo non è un film sulla religione: "La religiosità di questo film viene fuori da un aspetto esteriore. Quello che si affronta è il valore della preghiera, che è diverso dalla religione. Chiaro, il tema della religione è sempre molto interessante: e sono gli uomini che la rendono arretrata, mettendo le solite barriere, i soliti blocchi", spiegano Ficarra e Picone durante l'incontro stampa.

Santocielo: video intervista al cast

Santocielo, tra l'altro, riflette sullo stato contemporaneo dei sentimenti, incastrati tra i pregiudizi, la poca empatia, in un momento storico in cui tutto è catalizzato verso la strumentalizzazione politica, ben lontana dalla lettura veritiera. "Tutto è frutto del momento, radicato sull'oggi. Qual è l'argomento del momento?", spiega Picone durante la nostra video intervista "Molte cose che raccontiamo nel film sono presenti e attuali, come l'amore senza confini. Poi ci sono delle mode, che vanno contro alcune situazioni. Ma noi siamo meglio di quello che i politici, spesso beceri, fanno diventare manifesto. Del resto, parlare ancora oggi di steccati sull'amore, è assurdo". "Il film parla di eliminare i pregiudizi: anche Dio ha dei pregiudizi nei confronti dell'uomo", proseguono Ficarra e Picone durante l'incontro.

Santocielo, la recensione: Ficarra e Picone e l'equilibrio della risata

Il concetto di Fede e i tempi comici di Barbara Ronchi e Maria Chiara Giannetta

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Maria Chiara Giannetta in Santocielo

Il film, tra l'altro, miscela quella che diventa "Un'esperienza femminista" con il concetto stesso di famiglia. Quella famiglia che, i protagonisti, spiegano così: "La famiglia? La famiglia è dove c'è l'amore". A questo proposito, sono essenziali i ruoli di Barbara Ronchi e Maria Chiara Giannetta; se la prima cerca un sacrosanto divorzio, la seconda interpreta una suora che, poco a poco, acquisirà una nuova consapevolezza. Due personaggi nevralgici, sorretti (anche) dai perfetti tempi comici della Ronchi e della Giannetta. "Mi ha intenerito e divertivo la cura nel raccontare come può finire una storia. E può finire anche con l'amore", spiega proprio Barbara Ronchi. "Trovo che sia un tema bello da sviluppare". E prosegue: "Per me la Fede è una speranza, e lo dico da non credente".

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Barbara Ronchi e Salvo Ficarra in Santocielo

A tal riguardo, Maria Chiara Giannetta dice che: "È stato bello partecipare al film, e ho affrontato un Credo puro nonostante io non sia credente. La Fede è credere, per te. La Fede generalizzata potrebbe essere utopica. Il film però affronta con enorme rispetto questo argomento. Ogni personaggio esce in modo diverso". In fine, una nota verso la comicità di Ficarra e Picone: "Si può far ridere anche senza le parolacce, e senza demonizzarle per forza. È una chiave di lettura ben precisa, e non obbligata".