Quello degli anime è un mondo di un'ampiezza notevole, del quale riusciamo a scorgere solo una minima parta dal nostro punto di vista occidentale, ovviamente limitato e ristretto. Per ogni Dragon Ball che si impone a livello internazionale al punto da diventare noto a tutti, ci sono decine di produzioni che restano confinate nel paese del Sol Levante e delle quali avremo, quando va bene, soltanto una pallida idea. Ma anche restando nell'ambito dei brand più popolari, tra quelli che ce la fanno a raggiungere i nostri lidi, in molti casi riceviamo solo una parte della corposa mole di materiali che li compongono.
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Prendiamo il caso di Fate/Stay Night, che Nexo Digital e Dynit ci propongono nell'ambito della loro stagione degli anime al cinema: si tratta di un universo narrativo nato da una visual novel datata 2004, adattata in un manga, un successivo anime ed un videogame per PS2. Una prima storia alla quale è seguito il ciclo Unlimited Blade Works del 2014, il primo tradotto anche in italiano, mentre una terza route intitolata Heaven's Feel è raccontata in una nuova trilogia di film la cui uscita è iniziata in Giappone lo scorso Ottobre con buon riscontro di pubblico. È questo nuovo film, intitolato Fate/Stay Night: Heaven's Feel - 1. Presage Flower, ad arrivare anche nelle nostre sale per un'uscita evento il 13 e 14 Febbraio.
La guerra per il Graal
Heaven's Feel ci porta a dieci anni dopo la precedente Guerra del Santo Graal, con un nuovo scontro che sta per aver luogo nella città di Fuyuki, in cui la storia è ambientata. Ci immergiamo nella vicenda seguendo la vita apparentemente normale dello studente delle superiori Shirou Emiya, che si trova coinvolto nella battaglia dopo aver assistito accidentalmente allo scontro tra due individui ed esser salvato da Saber, uno dei Servant che prendono parte a questa guerra all'ultimo sangue, fatta di alleanze e strategie, che mette in palio per il vincitore il Santo Graal. Shirou decide di prendere parte allo scontro, interessato non tanto al premio finale, ma a salvaguardare le persone che gli sono accanto ed evitar loro quelle stesse sofferenze che dieci anni prima aveva subito in prima persona, quando la sua città venne devastata dalla guerra precedente.
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Il fascino di una mitologia complessa
Se i cicli principale di Fate/State Night avevano avuto come eroine principali Saber e Rin Tousaka, la protagonista femminile di Heaven's Feel è invece Sakura Matou, la ragazza dall'apparenza gentile che visita regolarmente Shirou. I due sono il nostro lasciapassare nel mondo della saga e la trama del primo capitolo di questa nuova trilogia serve ad introdurci con fascinosa gradualità in un contesto ampio e complesso, ricco di nomi e riferimenti mitologici ed esoterici. Un mondo che ha inevitabilmente fascino e incuriosisce man mano che viene svelato, anche grazie ad una costruzione visiva che, al netto di qualche limite nell'animazione rispetto ad altre grandi produzioni che abbiamo visto in tempi recenti nella stessa rassegna, lo sostiene a dovere con concessioni ed atmosfere cupe.
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Dal buco della serratura
Con il tema della terza route di Fate/Stay Night maggiormente focalizzato sul contrasto tra ideale e realtà, la costruzione narrativa dell'anime si mantiene intrigante nonostante la sua natura di parte di un tutto più ampio che ne limita, inevitabilmente, la fruizione per un pubblico all'oscuro della sua mitologia complessa. La sensazione che si ha guardando Heaven's Feel è quella di osservare un quadro complesso guardandone piccoli dettagli, di scrutare in una stanza attraverso il buco della serratura. Con l'ulteriore limite dovuto all'assistere al primo capitolo di una trilogia che proseguirà, nel corso di quest'anno, con il secondo lungometraggio intitolato Lost Butterfly. Quel che ci viene raccontato è intrigante e può incuriosire, ma acquista un maggior senso per chi già conosce la saga concepita da Kinoko Nasu o dovrà necessariamente fungere da punto di partenza per approfondirla. D'altra parte, il senso di una rassegna come la stagione degli anime può essere anche questo.
Movieplayer.it
3.5/5