Entourage - Stagione 8, episodi One Last Shot, Whiz Kid e Motherf*cker

Tre nuovi episodi che ci proiettano verso un finale di serie con una inaspettata vena romantica. Non mancano risate e colpi di scena, ma la serie conferma di aver perso molto, forse troppo, del suo smalto.

Dopo i primi due episodi "introduttivi", l'ottava ed ultima stagione di Entourage entra nel vivo e ci regala tre episodi piacevoli ma che ancora una volta ci lasciano l'impressione che ormai gli autori abbiano tirato i remi in barca e abbiano deciso di proseguire verso questo finale di serie (atteso tra sole tre settimane) senza troppa convinzione, e limitandosi semplicemente a preparare una sorta di lieto fine per tutti i personaggi che abbiamo imparato a conoscere ed amare in questi anni, e davvero nulla di più. E' ormai assente da tempo non solo la capacità di essere dissacranti ma anche e soprattutto la volontà di raccontare un mondo (quello hollywoodiano) con piglio feroce e graffiante, insomma quello che era il vero cuore della serie nei suoi primi gloriosi anni.

E pensare che con l'episodio One Last Shot questa possibilità era praticamente servita su un piatto d'argento: il ritorno a sorpresa del personaggio interpretato da Kim Coates - il produttore Carl Ertz che avevamo conosciuto nella premiere della quinta stagione Messico e nuvole e che aveva "fregato" il nostro Vince dopo il flop di Medellin usando il suo nome semplicemente per far abbassare le pretese economiche al protagonista di un suo progetto - sembrava fornire tutti gli elementi adatti per una nuova storyline più "cinematografica"; e anche il finale-shock, con il sucidio di Ertz di fronte agli increduli Vince e Turtle, poteva comunque costituire un nuovo inizio per indagare magari sugli antri più oscuri del luccicante mondo dell'entertainment, ovvero quello fatto anche di droga, dipendenze, depressione. E invece l'occasione verrà sfruttata soltanto per regalarci, nell'episodio successivo, Whiz Kid, alcuni momenti divertenti legati ad un test dell'urina, a un pene finto e a un surreale dialogo su Fuga di mezzanotte, questi ultimi due gentilmente forniti dal personaggio più emblematico di questo "appiattimento" della serie, ovvero il Billy Walsh redento interpetato da Rhys Coiro.
D'altronde il Walsh che conoscevamo non si sarebbe mai accontentato di dirigere una sit-com di animazione come Johnny Bananas che vede protagonista nientepopodimenoche Drama, e adesso lo vediamo addirittura incapace di reagire quando gli tolgono da sotto il naso il coprotagonista - il folle Andrew Dice Clay - e lo rimpiazzano con un attorucolo da quattro soldi che cerca di imitarlo (l'autoironico Jamie Kennedy). Drama è l'unico che sembra non essersi rassegnato a subire passivamente gli eventi e cerca così di combattere per riportare Dice nel progetto, magari anche mettendoci di tasca sua i soldi necessari per un aumento o mostrandosi solidale con il collega abbondando anche'egli la serie, così come era stato l'unico pronto ad aiutare il fratello minore in difficoltà mostrandosi pronto a bere litri e litri di aceto per aiutare Vince a "spurgarsi". E per un Drama che non si arrende mai c'è un Turtle invece sempre più in disparte, che ritorna (definitivamente?) alla sua dimensione di sidekick dopo diversi momenti da protagonista nelle stagioni passate e sembra quasi non battere ciglio quando perde contemporaneamente il lavoro e la ragazza che adorava. Poco importa, andiamo avanti con l'ennesimo nuovo progetto, questa volta quello di portare anche a Los Angeles il leggendario Don Peppe, ovvero il più famoso ristorante italiano di New York.
Per tutti gli altri personaggi - Ari compreso, per quanto incredibile possa sembrare - le questioni amorose sembrano invece avere il sopravvento su quelle lavorative, con i due mondi, quello personale e quello professionale, che tendono ad incontrarsi in più occasioni. E' il caso appunto di Ari che cerca inutilmente di salvare il rapporto con la moglie proponendo lui stesso di tornare in terapia di coppia (ma anche questa volta arriva in ritardo) e che si rifugia sconsolato dalla vecchia conoscenza Dana Gordon, adesso potentissimo studio executive ma anche quarantenne single che in realtà non ha mai superato l'abbandono da parte del nostro superagente. Scopriremo nei prossimi episodi se questa "nuova" storia andrà avanti e se Dana è davvero la donna giusta per far(ci) dimenticare la Signora Gold, ma di certo non avevamo mai visto un Ari così "docile" e addirittura disposto a spegnere il suo blackberry: la simpatica scena della gara tra lui e Dana a chi ha più email e messaggi in arrivo dopo la loro notte insieme dimostra che forse è proprio lei la donna giusta per tenere testa al nostro bisbetico e sboccato eroe. Ed è proprio per questo che quando Ari ne combina una delle sue portando Dana al ristorante della nuova fiamma della moglie, lo chef delle star Bobby Flay, ci ritroviamo comunque a fare il tifo per questa nuova, inaspettata coppia.
Eric invece vorrebbe a tutti i costi dimenticare Sloan ma è evidentemenete ancora innamorato, e certamente cadere nella trappola dell'ex matrigna di lei (l'attrice Melinda Clarke che interpreta sè stessa) non è un qualcosa che lo aiuterà nella difficile missione di riconquista ma siamo certi che, fornirà anche l'occasione giusta per rivedere la bellissima Emmanuelle Chriqui e tentare una volta per tutte la definitiva e fiabesca riconciliazione.
E a un lieto fine sentimentale sembra paradossalmente puntare anche il nostro Vince, letteralmente fulminato dalla bella Sophia, giornalista di Vanity Fair (la bionda Alice Eve) che per il momento sembra non cedere al fascino della nostra star, ma vista la piega romantica - per non dire da soap - che sta prendendo quest'ultima stagione di Entourage (e soprattutto questo quinto episodio, nonostante il titolo non esattamente carezzevole Motherf*cker) c'è davvero qualcuno disposto a credere che negli ultimi tre episodi che ci aspettano prima di The End le cose cambieranno?

Movieplayer.it

3.0/5