E' disponibile da oggi su Netflix Elisa e Marcela, primo film prodotto dalla piattaforma streaming e presentato in concorso a Berlino 69. Il film, che racconta la storia del primo matrimonio omosessuale spagnolo tra due donne ha rischiato il boicottaggio proprio per via del marchio Netflix. Prima del festival, 160 espositori tedeschi indipendenti avevano inviato una petizione alla Berlinale e al ministro della cultura Monika Grütters per chiedere l'eliminazione dal concorso, ma Berlino ha difeso la sua scelta e ora anche il pubblico può vedere la pellicola per farsi un proprio giudizio. nel frattempo qui trovate la nostra recensione di Elisa & Marcela.
Di fronte alle domande pressanti sull'affaire Netflix, la battagliera Isabel Coixet, autrice del film, ha spiegato: "Sono venuta a conoscenza della storia di Elisa e Marcela 10 anni, mentre ero in Galizia, e ne sono stata subito catturata. Ho vistato i luoghi in cui le due donne hanno vissuto e ho iniziato a lavorare alla sceneggiatura. Per me è stato naturale raccontare questa storia che nessuno voleva produrre finché non è intervenuta Netflix". A rendere ostica la produzione di Elisa & Marcela è il fatto che, fin dal principio, il film è stato concepito in bianco e nero ("tutto il materiale e le foto del matrimonio sono in bianco e nero, così mi è sembrato naturale. Ora il successo di Ida e Roma ha reso le cose più facili, ma io non ho mai visto questo film a colori"); neanche le location galiziane hanno aiutato e per anni la Coixet ha lottato invano per realizzare il film.
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Un film militante sull'omosessualità femminile
Gli attacchi a Elisa & Marcela non sembrano scalfire più di tanto Isabel Coixet, abituata a combattere da sempre per realizzare i suoi film, ma la regista ha risposto alla richiesta di eliminare il film dal concorso specificando che quando la sceneggiatura è stata scritta "Netflix non esisteva. Per me questo è un film, punto. Non mi sono mai chiesta chi avrebbe pagato per parlo, ho cercato finanziamenti per 10 anni, ma nessuno era interessato a fare questo film. Poi ho trovato un produttore che mi ha chiesto 'Posso far vedere il progetto a Netflix? A loro è piaciuto. Questo è un film low budget, per il festival non è stato un compromesso avere il film qui. Netflix sapeva fin dall'inizio che Elisa & Marcela sarebbe uscito al cinema in Spagna, se andrà bene uscirà anche in altri paesi. Non credo che eliminarlo dal concorso sia una manifestazione di cultura. La cultura è rispettare l'autore".
Gli ostacoli da superare per raccontare una storia importante
Insieme a Isabel Coixet, a presentare Elisa & Marcela sono le protagoniste Greta Fernández e Natalia de Molina, interpreti - rispettivamente - di Marcela ed Eliza. Parlando delle difficoltà che hanno trovato nell'approcciarsi al progetto, Greta Fernandez rivela: "Per me non è stato difficile capire il personaggio, la vera difficoltà era indossare gli abiti d'epoca e parlare nel modo corretto, ma al mio fianco avevo Natalia e Isabel". "Mi è piaciuta molto l'esperienza" aggiunge Natalia De Molina "da tempo volevo interpretare sempre una love story, per un attore è molto bello. Il film verrà visto ovunque grazie a Netflix, credo che sia molto positivo". "Io sono allergica al matrimonio" esclama Isabel Coixet "ma raccontando la storia di queste due donne volevo mostrare cosa significa poter fare un progetto di vita insieme in libertà. Ancora oggi ci sono paesi in cui se baci una donna o se guidi una macchina e sei donna vai in carcere, volevo sensibilizzare su questa situazione. Questo non significa che il mio sia un film contro gli uomini, amo gli uomini e il mio fidanzato ve lo può confermare!"
Pur difendendo la scelta di far produrre la sua storia da Netflix, Isabel Coixet è consapevole della perdita di qualità nella fruizione e ammette: "La mia nonna faceva la bigliettaia al cinema, io sono cresciuta in una sala. Quando sono in treno o in aereo e vedo le persone che guardano un mio film sul laptop, al primo impatto sono felice, poi comincio a pensare a tutto il tempo dedicato al missaggio sonoro o alla color correction e capisco di appartenere a un'altra generazione. La perdita di qualità è reale, ma se non facessi film morirei, quindi mi rendo conto che ogni modalità va bene". Alla fine, come ammette la regista, il cinema è un'industria e tutto ruota intorno al business, perciò in molti sono pronti ai cambiamenti che avverranno in futuro: "Personalmente credo che Netflix e il cinema possano convivere. Nel caso di Roma, candidato agli Oscar, prima lo abbiamo visto a casa io e mia mamma, poi siamo andate al cinema. La vera mancanza di rispetto, per me, è ricattare un festival per boicottare un film".