Due donne - Passing, recensione: il destino nel colore della pelle nella prima regia di Rebecca Hall

La recensione di Due donne - Passing, raffinato esordio alla regia di Rebecca Hall con Tessa Thompson e Ruth Negga, su Netflix dal 10 novembre.

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Due donne - Passing: Ruth Negga durante una scena

Non sono pochi gli afroamericani dalla pelle chiara che, a cavallo tra diciannovesimo e ventesimo secolo, si sono fatti passare per bianchi per usufruire dei privilegi riservati alla categoria e per scrollarsi di dosso la dolorosa eredità della schiavitù. Tra questi anche il nonno materno di Rebecca Hall, padre della celebre cantante lirica Maria Ewing. L'argomento non è mai stato affrontato nella famiglia dell'attrice inglese finché lei non è incappata nella lettura del romanzo seminale di Nella Larsen, massima esponente della Harlem Reinassance. Per anni la Hall ha accarezzato l'idea di farne un film infondendo la sua esperienza personale nella storia narrata nelle raffinate pagine e, come conferma la nostra recensione di Due donne - Passing, finalmente il progetto è divenuto realtà.

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Due Donne - Passing: Tessa Thomson e Ruth Negga in una scena

Rebecca Hall non avrebbe potuto immaginare un esordio registico più felice. Forma e contenuto si compenetrano nel racconto dell'amicizia di due ex compagne di scuola, Irene (Tessa Thompson) e Clare (Ruth Negga), che si incontrano per caso in una lussuosa sala da tè di New York. Unite da un aspetto poco afroamericano, ma divise dalle scelte di vita, le due donne si sono costruite due esistenze antitetiche: Irene ha sposato un medico nero (Andre Holland) e vive ad Harlem, fiera di far parte della comunità afroamericana, mentre Clare, che si finge bianca e si è tinta i capelli di biondo, è la moglie di un banchiere bianco razzista e conservatore di Chicago (Alexander Skarsgård). L'incontro tra le due donne crea un corto circuito nella loro mente, in particolare nella fragile Clare, rosa dal senso di colpa per aver rinnegato la sua comunità, che avrà conseguenze devastanti.

Dalla pagina allo schermo: tradurre sentimenti in immagini

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Due Donne - Passing: un colloquio tra Ruth Negga e Tessa Thompson

La maggior parte degli adattamenti letterari sperimentano i limiti dovuti al passaggio da un medium a un altro. Limiti che Due donne - Passing raggira con grande intelligenza. Ispirata dal proprio vissuto familiare, Rebecca Hall riesce a catturare l'essenza del romanzo di Nella Larsen trasponendolo in un'opera estremamente aderente all'epoca in cui è ambientata (gli anni '20), ma modernissima per sensibilità. L'idea alla base di Passing è la compenetrazione tra forma e contenuto. Con un'idea di regia specifica fin nel dettaglio, Rebecca Hall intuisce che per rendere giustizia alla storia di Clare e Irene è necessario costruire ex novo un'estetica unica. Ecco spiegata la scelta del bianco e nero ("Il film parla di persone che hanno prosciugato il colore dalla loro pelle, la storia è fatta di nuances e si muove in un'area grigia", spiega la regista) e dell'aspect ratio 4:3 che costringe lo sguardo a concentrarsi sui volti dei personaggi escludendo dall'inquadratura il superfluo. Effetto amplificato dall'incredibile lavoro sull'audio che usa unicamente suoni ambientali e musiche diegetiche.

Passing: Rebecca Hall, Tessa Thompson, Ruth Negga e Andre Holland al Sundance 2021

Performance superlative al femminile

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Due donne - Passing: Tessa Thompson in un momento del film

Passing è un dramma intimo, una riflessione su come l'accettazione dell'identità razziale da parte dell'individuo e della società influenzi ogni singola esistenza, ma soprattutto è un'eccezionale scavo psicologico nella mente di due donne. Per veicolare tutta la complessità dell'interiorità delle protagoniste servivano due interpreti eccezionali. Grazie anche alle indicazioni di Rebecca Hall, quella tra Tessa Thompson e Ruth Negga è una gara di bravura. Quanto Irene - suo è il punto di vista adottato nel film - è taciturna, riflessiva e controllata (almeno in apparenza) quanto Clare è un vulcano in procinto di eruttare. Nell'incarnare Irene, Thompson lavora di cesello usando il corpo, la mimica e lo sguardo per trasmettere le emozioni che la attraversano. Basta seguire con attenzione i suoi movimenti nella sequenza d'apertura quando, durante la sua passeggiata in centro, cerca di sottrarsi agli sguardi dei bianchi ritraendosi sotto la tesa del suo cappellino. Più tardi, durante la scena del ballo ad Harlem, Irene resta in disparte a osservare Clare, sempre più seduttiva in pista, lasciando trasparire sul volto sentimenti contrastanti tra cui un'ombra di malcelata gelosia (il desiderio sessuale tra due donne è uno dei temi impliciti che serpeggiano sotto la superficie).

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Due donne - Passing: Ruth Negga durante una scena

Ancor più complessa e sfumata la performance a cui è chiamata Ruth Negga. Fin da quando entra in scena, intuiamo subito la natura tragica del personaggio di Clare. Ciarliera, forzatamente ilare, depositaria di uno humor amaro, dietro la volontà di sedurre uomini e donne la donna cela una profonda insicurezza e soffoca il senso di colpa per aver deciso di vivere da bianca rinnegando la sua comunità. Un turbine di sentimenti compressi nella performance di Ruth Negga trasformano ogni scena che la vede coinvolta in un passaggio fondamentale della storia lasciando presagire una probabile (e meritata) candidatura all'Oscar per l'attrice etiope-irlandese. Attorno alle due donne la vita scorre vivace nella New York degli Anni Ruggenti, ma tutto, figure maschili comprese, fa da contorno alla loro ricca vita interiore. A sottolinearlo sul piano visivo l'ennesima efficace scelta registica di sfumare i contorni dei piani ravvicinati lasciando a fuoco solo i volti delle protagoniste, ulteriore dimostrazione della precisione, ma anche della delicatezza e profondità di sguardo di una neoregista incredibilmente dotata.

Conclusioni

Rebecca Hall si dimostra una regista sensibile e appassionata nel suo esordio, come rivela la nostra recensione di Passing. Il film, adattamento del romanzo di Nella Larsen che affronta in parte una vicenda familiare per la Hall, vede Tessa Thompson e Ruth Negga nei panni di due donne di colore che affrontano in modo assai diverso le conseguenze della loro identità razziale nella New York degli anni '20. Una storia intima raccontata con sensibilità in un raffinato stile visivo.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
3.9/5

Perché ci piace

  • Un film che trasuda talento ed eleganza.
  • Le scelte registiche di Rebecca Hall, efficaci e raffinate, ci spingono a festeggiare un esordio felice.
  • Gara di bravura tra le performance di Tessa Thompson e Ruth Negga.

Cosa non va

  • Davvero pochi i difetti in un film la cui sensibilità risulta modernissima pur costruendo una rigorosa ambientazione d'epoca. Tanti silenzi inducono a desiderare di poter passare con le due protagoniste più tempo di quanto ci sia concesso.