Se pensiamo al genere true crime, e soprattutto ai prodotti di questo tipo che affollano i cataloghi delle piattaforme streaming, a venire subito alla mente sono casi di serial killer, stupratori e truffatori. Come vedremo in questa recensione di Downfall: il caso Boeing, il nuovo documentario Netflix diretto da Rory Kennedy, non rientra affatto tra quei prodotti che siamo abituati a trovare, al centro della narrazione infatti c'è il caso di due tragici incidenti aerei, che hanno portato alla morte di centinaia di persone: quello che ha visto schiantarsi un aereo della Lion Air, il 29 ottobre 2018, e pochi mesi dopo, il 10 marzo 2019, quello di un velivolo della Ethiopian Air, in circostanze molti simili.
Quello che scopriremo durante la visione è che entrambi i disastri non sono dovuti né all'incompetenza dei piloti né a imprevedibili fattori esterni climatici o ambientali. Il documentario ci guiderà in un'indagine estremamente approfondita e dettagliata - a cui partecipano numerosissime voci - che ci porterà a puntare il dito contro il colosso dell'aeronautica statunitense, la Boeing. Pur trattandosi di un prodotto crime diverso da quelli che siamo abituati a ricercare e vedere, questo Downfall: il caso Boeing ci ha assolutamente catturati, riportandoci alla mente i fatti avvenuti pochi anni fa e che avevamo superficialmente seguito dai telegiornali. Il lavoro investigativo alla base di Downfall è estremamente ben realizzato e ci trascina in un caso in cui il vero colpevole si scopre essere l'avidità di un manipolo di persone, che hanno anteposto il guadagno alla sicurezza delle persone.
I disastri arei
Il 29 ottobre 2018 un aereo di linea della Lion Air - un modello 737 Max, nuovo di zecca - si schianta in mare aperto pochi minuti dopo il decollo. Nei primi giorni le supposizioni sono tante, ma ruotano tutte attorno all'incompetenza del pilota, un cui errore potrebbe aver causato il disastro. Il ritrovamento della scatola nera del velivolo, però, cambia completamente le carte in tavola: pare che il malfunzionamento di un software installato su questi nuovi modelli, di cui il personale di bordo non era stato messo al corrente, abbia portato all'inevitabile schianto. Ma perché nessuno sapeva di questo nuovo sistema, l'MCAS, installato sui nuovi modelli di Boeing? La grande azienda temporeggia e promette di approfondire e risolvere il problema. Peccato che il 10 marzo 2019, a pochi mesi di distanza dal primo incidente, un altro aereo, questa volta della Ethiopian Air, si schianti ancora una volta poco dopo il decollo.
Nuovamente la Boeing cerca di prendere tempo, di scrollarsi di dosso ogni responsabilità e di attribuire quanto accaduto alla poca esperienza dei piloti. Quando, però, viene ritrovata la scatola nera e si scopre che a far precipitare il velivolo Ethiopian Air è stato il medesimo malfunzionamento del disastro precedente, i riflettori sono interamente puntati su Boeing. Com'è possibile che un'azienda che si fregiava della propria attenzione ed impegno per la sicurezza abbia fatto errori così grossolani? Che addirittura non abbia istruito i piloti su come utilizzare un nuovo sistema - potenzialmente così pericoloso - installato sui loro aerei? Ad aprirsi è un enorme vaso di Pandora, che metterà in luce come l'interesse per il guadagno facile e veloce, e la paura di farsi superare dal competitor europeo Airbus, abbia portato a mettere in secondo piano la sicurezza dei passeggeri che a migliaia ogni giorno volano sugli aeroplani costruiti dalla Boeing.
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Una narrazione coinvolgente
Pur trattandosi di un film documentario della durata di un'ora e mezza, Downfall: il caso Boeing è una narrazione estremamente dettagliata di un caso complesso, che sceglie di approfondire non solo quanto accaduto ma anche il contesto aziendale che ha reso possibile che i due disastri potessero succedere. La narrazione, a cui partecipano numerosissimi testimoni - dai famigliari delle persone scomparse negli incidenti aerei, agli avvocati, agli ingegneri ed ex-dipendenti Boeing: tutte voci che arricchiscono molto il documentario -, è coinvolgente e facile da seguire, e a nostro parere può essere apprezzata anche da un pubblico che solitamente non si approccia al genere true crime.
Conclusioni
Concludiamo questa recensione di Downfall: il caso Boeing sottolineando come si tratti di un documentario ben realizzato e coinvolgente, che può essere apprezzato anche da chi solitamente non si approccia a questo genere di prodotti di intrattenimento.
Perché ci piace
- La storia è ben approfondita ed estremamente coinvolgente.
- Vi partecipano numerosissimi testimoni che lo arricchiscono.
- Pur trattandosi a tratti di un tema complesso, tutto viene spiegato in maniera molto chiara.
Cosa non va
- Certi elementi forse avrebbero necessitato più spazio per essere approfonditi ancora di più.