Dollhouse - Stagione 2, episodi The Public Eye e The Left Hand

Dopo la forzata pausa novembrina ecco tornare Dollhouse con due nuovi episodi, tantissime guest-star e colpi di scena.

Dollhouse ritorna dopo un mese di pausa, anche se di certo non si può dire che novembre sia stato un mese tranquillo per la serie ed il suo creatore Joss Whedon: la Fox ha infatti cancellato definitivamente Dollhouse, che si concluderà dunque a gennaio al termine di questa seconda stagione da tredici episodi. Whedon ha annunciato che è già in preparazione un finale che possa essere all'altezza delle aspettative dei (comunque tanti) fan - il nome in codice per il series finale è attualmente Epitaph Two: Return, richiamo diretto al tredicesimo episodio gioiello e (quasi) inedito della stagione precedente, Epitaph One - ma ha anche detto che a gennaio probabilmente conosceremo i suoi nuovi progetti: c'è chi parla di un Dr. Horrible 2, chi di una ottava stagione di Buffy (seppur animata); quello che sembra quasi certo è un allontanarsi dai Network e dalla TV tradizionale per fare ritorno sul web, con un'avventura non dissimile appunto da quella del geniale Doctor Horrible's Sing-Along Blog che peraltro proprio in questi giorni ha regalato al suo autore il prestigioso Vanguard Award della Producers Guild of America.

Tante notizie, tante voci che rischiano di oscurare quella che in fondo è la vera notizia, il ritorno di Echo e di tutti gli abitanti della Dollhouse, che invece sono protagonisti di ben due episodi legati tra loro, ovvero The Public Eye e The Left Hand. E a prescindere da tutte queste chiacchiere quella che ritroviamo è una serie perfettamente in salute, che dimostra di ingranare sempre più e di trovare finalmente una propria identità forte, riuscendo a miscelare (come nelle migliori produzioni whedoniane) azione e riflessioni, umorismo e dramma. Il tutto con un gran numero di guest (tra cui una brevissima e scherzaosa comparsata nelle vesti dell'active Kilo della cognata di Whedon, la sceneggiatrice e cantautrice Maurissa Tancharoen) che se da un parte rappresentano per il Whedonverse delle piacevoli new entry (come il solito mefistofelico Ray Wise del sesto episodio) o dei graditi ritorni (il sempre carismatico Keith Carradine), dall'altra ci permettono di rivedere in azione la coppia Eliza Dushku/Alexis Denisof (in toni solo leggermente più lievi delle loro ultime apparizioni insieme in Angel) e due dei nostri geek preferiti all'opera, il Topher Brink di Fran Kranz (ormai confermato come uno dei personaggi più riusciti della serie) e l'inedita Bennett Halverson interpretata dalla guest star Summer Glau.
Al centro della storia che inizia in The Public Eye proprio il Senatore Perrin, interpetato da Denisof, che sembra aver trovato nell'ex active Madeline/Mellie/November un possibile testimone per dimostrare l'esistenza delle Dolhouse e il coinvolgimento della potentissima Rossum Corporation. Nella Dollhouse di Los Angeles Adelle DeWitt sembra essere preoccupata non solo per le conseguenze puramente professionali (anche perché Matthew Harding - Carradine - della Rossum dice di avere tutto sotto controllo) ma per l'incolumità di Madeline, preoccupazione ovviamente condivisa da Paul Ballard che immediatamente si precipata a salvarla credendo che la moglie del Senatore possa essere una sleeper doll, ovvero un potenziale killer pronta a colpire con l'attivazione di un trigger. Contemporaneamente, ma alle spalle dell'ex FBI, si decide di intervenire inviando la solita Echo in version escort dal Senatore e come spesso accade le cose non vanno come previsto, le due operazioni finiscono con il collidere e a sorpresa si scopre la verità: è il senatore stesso ad essere un active, mentre la moglie non è altro che il suo handler.
Quando Adelle e gli altri capiscono che tutto il piano è organizzato dalla dollhouse di Washington per far ottenere la fiducia dell'opinione pubblica al senatore così da poter tranquillamente ritirare ogni accusa verso la Rossum e lanciarlo nella corsa per la prossima presidenza degli Stati Uniti è ormai troppo tardi: Echo cerca di far risvegliare la consapevolezza delle proprie azioni nel senatore, ma viene catturata e portata nella dollhouse di Washington dove l'equivalente femminile di Topher non è solo più sexy ma anche più malvagio, e soprattutto sembra avere una questione in sospeso con Caroline, il vero io di Echo. Probabilmente durante un'azione attivista a cui era solita partecipare, Caroline parrebbe aver lasciato indietro una Bennett ferita a seguito di una esplosione, causandole così la perdita di un braccio (a cui fa riferimento il titolo del sesto episodio, The Left Hand) ed un insaziabile desiderio di vendetta che adesso può finalmente sfogare su una Echo completamente immobilizzata. Arriva però la cavalleria, o quantomeno arrivano Adelle e Topher che pretendono che Echo venga rilasciata o quantomeno che si possano verificare le sue condizioni: è così che Topher conosce finalmente Bennett (la quale è da tempo segretamente infatuata del programmatore) e noi conosciamo anche il suo sostituto a Los Angeles, ovvero uno straordinario e divertentissimo Viktor a cui è stato uploadato il profilo di Topher: si tratta di una trovata geniale che regala momenti assolutamente esilaranti e che ancora una volta ci mostra la bravura e le doti camaleontiche dell'attore di origine albanese Enver Gjokaj, le cui capacità devono essere state notate anche ai piani alti di Hollywood considerato che a breve lo vedremo nel thriller Stone, come spalla di Robert De Niro e Edward Norton.
Nella seconda parte dell'episodio il ritmo si alza grazie alla fuga di Echo e del senatore: si tratta in realtà di una fuga organizzata dalla perfida Bennett che andando anche contro gli ordini del proprio superiore ha deciso di far uccidere Echo/Caroline attivando il trigger che trasfoma Perrin in un inarrestabile killer. L'intervento della moglie del senatore e della sua task force questa volta è quantomeno provvidenziale perché permette ad Echo di sfuggire a Perrin - che però uccide la "moglie" e riesce così a riprendere il controllo delle proprie azioni. Nel frattempo però è venuto il momento di testimoniare contro la Rossum, Echo sembra aver convinto il senatore a fare giustizia ma una volta cominciata l'udienza un nuovo colpo di scena: nonostante quanto avvenuto poco prima, il senatore prosegue nel piano preordinato dalla Rossum, scagionandola e accusando invece la povera Madeline che viene trasportata nella dollhouse di DC e lasciata alle "cure" della piscotica Bennett. Cosa è successo a Perrin, cosa l'ha portato a cambiare così improvvisamente idea? E' stato forse intercettato dalla Rossum o ha agito di comune accordo con Echo escogitando un piano a lungo termine? Di certo questo finale di Dollhouse non sarà povero di sviluppi e sorprese: la settimana prossima già ci aspettano due nuovi episodi e l'atteso ritorno di Alpha.

Movieplayer.it

4.0/5