In Italia è diventata un volto familiare grazie a uno spot pubblicitario, ma Nathalie Rapti Gomez è un'attrice a tutto tondo: nata in Colombia e cresciuta in Grecia, ha studiato farmacia al King's College di Londra, per poi cambiare completamente vita e trasferirsi a Roma, iscrivendosi alla Scuola nazionale di cinema.
Prima la televisione, con la fiction R.I.S. - Delitti imperfetti e la miniserie Piper, poi il cinema: il primo ruolo sul grande schermo è in L'abbuffata di Mimmo Calopresti, seguito da Ultimi della classe di Luca Biglione, per cui ha vinto il Globo d'oro alla Migliore attrice esordiente. Parlando perfettamente tre lingue, Nathalie Rapti Gomez ha anche avuto diverse esperienze internazionali: l'ultima in ordine cronologico è Diavoli, serie ispirata all'omonimo romanzo di Guido Maria Brera, che vede protagonisti Patrick Dempsey e Alessandro Borghi, nei ruoli rispettivamente di Dominic Morgan e Massimo Ruggero, squali della finanza che lavorano a Londra, nella American New York - London Bank.
L'attrice ha il ruolo di Kate Baker, assistente di Massimo Ruggero. Composta da dieci episodi, in onda su Sky Atlantic dal 17 aprile, Diavoli è stata già confermata per una seconda stagione. Abbiamo raggiunto Nathalie Rapti Gomez al telefono: dopo aver chiuso le finestre per via della musica suonata a tutto volume sui balconi, ci ha raccontato in questa intervista come è stato ritrovarsi sul set di una produzione internazionale.
Diavoli: un cast internazionale
Com'è stato recitare in inglese con un cast internazionale?
È stato divertente, a me piace molto lavorare in inglese, è stato bello confrontarmi con un cast internazionale: tutti gli approcci avevano approcci molto diversi al lavoro. Parlo tre lingue e amo tantissimo la lingua inglese, come quella italiana: avendo fatto anche le scuole superiori in inglese, era una scuola americana, mi sono sentita a casa. Ho recitato in inglese altre volte, ma è solo la seconda volta che l'ho fatto con accento britannico: mi piace molto giocare con gli accenti. È una cosa per cui sono portata e che mi diverte.
Qual è più difficile: l'accento inglese o quello americano?
Per me nessuno dei due: l'americano è quello che mi viene naturalmente, sul britannico devo lavorarci un po' ma lo faccio, non è difficile. Mi piace molto. A scuola avevamo maestri e maestre inglesi e scozzesi, non solo americani, quindi sono cresciuta conoscendo molti accenti diversi. Amo questa diversità: mi diverto un sacco a imitare anche tutte le diverse cadenze italiane.
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David Foster Wallace e il set come acquario
Nella primissima scena di Diavoli si cita David Foster Wallace e la storia dei pesci: hai capito cos'è l'acqua?
L'acqua è il mondo della finanza: chi non sa di essere un pesce immerso nell'acqua non se ne rende conto, visto che il mondo gira attorno all'economia, è un pesce fuor d'acqua. È come se non sapete nuotare o respirare dentro l'acqua: quindi non sopravvive.
A proposito di acqua: grazie a questi ambienti fatti di vetro e neon, e anche alla colonna sonora di John Paesano, sembra effettivamente di guardare dei pesci in un acquario. Avevi questa sensazione sul set?
Sì: interpretando l'assistente del personaggio di Alessandro Borghi, ho recitato sempre sul set della banca, che effettivamente sembrava una specie di acquario. Anzi, c'era proprio un acquario nell'ambiente! C'era una sensazione di isolamento, di chiusura in un mondo ben definito. Un mondo a sé. Anche se non era per nulla claustrofobico: di solito i set ricostruiti negli studios ti danno questa sensazione, invece questo è stato realizzato alla perfezione. Sembrava veramente di stare dentro a un ufficio, la scenografia era incredibile: mi ha aiutato molto a entrare nel personaggio.
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Quindi si sta bene dentro a una banca?
Da piccola, uno dei miei ideali di donna fica era la donna in carriera che lavora in banca! La business woman: una figura di donna molto accattivante, che mi è sempre piaciuta. Sempre. Quindi, giuro, non vedevo l'ora di partecipare a questo progetto. Questo personaggio è uno dei prototipi di donna che adoro interpretare: una figura così magari ha mille limiti, forse le manca un po' di dolcezza e femminilità, ma a me invece piace molto. Mi piace trasformarmi e giocare: per questo faccio l'attrice!
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Da Gomorra e ZeroZeroZero a Diavoli: criminali in giacca e cravatta
Diavoli porta avanti un discorso che sembra legare le serie originali Sky: da Gomorra a ZeroZeroZero, i criminali ormai sono quelli in giacca e cravatta. È così? Dobbiamo temere di più i criminali in completo rispetto a quelli con la pistola?
No, non credo. In società portiamo tutti delle maschere e a volte si può rimanere stupiti. Spesso pensiamo che l'apparenza rappresenti davvero la persona che c'è dietro quella maschera e poi invece si può cambiare idea: capita. Non piace generalizzare.
Oltre a parlare del mondo della finanza e di fatti storici, Diavoli si concentra molto anche sul concetto di lealtà: Massimo è in crisi quando l'uomo che gli ha dato tutto, diventando quasi una figura paterna, fa qualcosa con cui non è d'accordo. Come possiamo capire a chi giurare la nostra fedeltà?
È una domanda molto interessante. Credo che una cosa non escluda l'altra: ognuno di noi deve avere dei punti di riferimento, ma allo stesso tempo deve anche fidarsi del proprio istinto. Come fa appunto il nostro Massimo Ruggero, che infatti è un figo! Dipende molto dalle circostanze in cui uno si trova e se i tuoi punti di riferimento sono fissi. Se non ci sono, o non sono costanti, uno cerca di diventare più autonomo. Sopravvivere da soli fa diventare indipendenti, ecco perché, se uno ti dimostra che crede in te, poi tendi ad essergli leale, a dimostrargli fiducia a tua volta. La lealtà si guadagna: deve esserci da entrambi i lati._"
Recitare con Alessandro Borghi e la seconda stagione di Diavoli
Hai detto di essere stata molto contenta che sul set ci fosse la colazione salata, più sostanziosa. Anche Alessandro Borghi è una buona forchetta: avete fatto i bravi o durante le riprese siete andati ad abbuffarvi insieme da qualche parte?
Purtroppo non mi è capitato di abbuffarmi con Alessandro Borghi. La prossima volta lo inviterò a mangiare i nostri cestini insieme. Ci siamo però confrontati sull'inglese: mi ha detto che, dopo aver fatto Il primo re di Matteo Rovere, in cui ha recitato in protolatino, può fare qualsiasi accento. Tanto di cappello: ho molto rispetto per lui.
La seconda stagione di Diavoli è già stata annunciata: cosa speri per i prossimi episodi?
Spero che portino a un equilibrio: per ora il povero Massimo Ruggero sta soffrendo moltissimo per l'ex moglie! Magari il futuro gli porterà un po' di serenità.
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Visto che ti piace così tanto cambiare, accetteresti un ruolo per cui trasformarti completamente, anche fisicamente?
Lo farei immediatamente. Non vedo l'ora. Mi annoio molto facilmente nel ripetere i ruoli, quindi se mi arrivasse una parte così la farei a occhi chiusi. Un cambiamento fisico sarebbe molto divertente.
Quindi, visto che ammiri molto Alessandro Borghi e vorresti trasformarti, lo faresti un film di supereroi con lui?
Adorerei! Amo le eroine, le donne cazzute: mi piacciono e divertono moltissimo. Lo farei subito.
10 migliori corti da vedere su Disney+
Nathalie Rapti Gomez è anche su Disney+ con Penny On M.A.R.S.
Oltre che in Diavoli, possiamo vederti anche su Disney+ nella serie Penny On M.A.R.S., spin-off di Alex & Co., in cui interpreti Ella Johnson, l'insegnante di letteratura. Tu hai cambiato tipo di studi: da materie scientifiche sei passata a studiare recitazione. Quanto è importante per i giovani studiare anche arte, spesso dimenticata dal nostro sistema scolastico?
Per i giovani è importante sperimentare, fin da bambini, tutte le materie: sia scientifiche, che artistiche e umanistiche. Per me è stato tutto molto interessante: sono talmente curiosa che non posso farne a meno. Penso siano utili per capire il mondo in maniera più completa. E, essendo esposti a cose differenti, si può scegliere meglio che cosa fare da grandi. Io ero molto confusa, non sapevo cosa volevo fare da grande: volevo fare troppe cose! Non riuscivo a scegliere: marketing, psicologia, farmacia, biologia... Sono sempre stata portata all'arte. Poi ho pensato che con la recitazione avrei avuto la scusa per poter sperimentare tutte queste cose grazie ai miei ruoli. Scoprire tante altre cose tramite i personaggi: per costruirli devi approfondire molte materie diverse. Ho pensato che fosse meglio, invece di focalizzarsi su una cosa sola.