Siamo arrivati alla fine. Forse. La trilogia dei Manetti Bros. dedicata al personaggio dei fumetti creato dalle sorelle Giussani è all'ultimo capitolo: Diabolik - Chi sei?, in sala dal 30 novembre dopo l'anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2023, conclude la corsa del re del terrore. Almeno al cinema.
Sul grande schermo Diabolik ha cambiato volto, da Luca Marinelli a Giacomo Gianniotti, ma quello che è il vero cuore pulsante della saga è rimasto sempre lo stesso: Eva Kant, interpretata da Miriam Leone, è infatti la vera costante. Insieme al Ginko di Valerio Mastandrea, che ha saputo ritagliarsi uno spazio importante.
In questo terzo film Eva Kant si allea con Altea, interpretata da Monica Bellucci, la compagna di Ginko: insieme devono salvare i loro uomini, che, come dice anche il titolo, non sanno più chi sono. Ci pensa questa coppia di donne molto pratiche e concrete a salvare la situazione. Lo confermano le due attrici, in questa intervista fatta proprio a Roma.
Diabolik - Chi sei?: intervista a Monica Bellucci e Miriam Leone
In Diabolik - Chi sei? (recensione qui) Diabolik e Ginko vengono catturati da una banda di criminali che terrorizza Clerville. Incatenati, hanno il tempo di raccontarsi reciprocamente la propria vita. Nel frattempo Eva e Altea fanno squadra per salvarli. Nel film dei Manetti Bros. sono le donne a prendere in mano la situazione.
"Nel mondo delle sorelle Giussani è sempre stato così" dice Miriam Leone, che spiega: "Diabolik ed Eva Kant sono il maschile e il femminile insieme. Eva Kant salva sempre Diabolik, praticamente in ogni albo. In questo film la forza di Eva è raddoppiata dall'alleanza con Altea, che è un altro personaggio femminile forte, anticonformista e coraggioso. L'intelligenza di queste due donne è superare pregiudizi, rivalità e conflitti in nome di un bene superiore."
Monica Bellucci è Altea di Vallenberg
Monica Bellucci è Altea, personaggio introdotto nel secondo capitolo della trilogia. Del suo personaggio dice: "È bello che in un film di questo tipo, in cui c'è violenza e crimine, si parli così tanto di amore. Queste due donne, che vengono da due mondi opposti, diversi, hanno una femminilità molto simile. Sono libere, indipendenti, coraggiose. Anche molto sensuali. In un mondo che è completamente dominato dagli uomini. Sicuramente le sorelle Giussani hanno creato dei personaggi così perché così erano anche loro. Hanno avuto il coraggio di andare avanti per la loro strada anche quando sono arrivate tutte le critiche. Perché erano non solo delle artiste, ma anche delle imprenditrici in un periodo in cui non era ovvio."