La talentuosa Lois Duncan è diventata nota in Italia alla fine degli anni '90 quando sui nostri schermi è approdato il cult So cosa hai fatto, che ha "presentato" per la prima volta al grande pubblico la futura Ammazzavampiri Sarah Michelle Gellar e tratto dall'omonimo romanzo della geniale scrittrice esperta di horror/thriller young adult.
Proprio a 20 anni dall'avvento nelle sale di So cosa ai fatto, arriva nei cinema un altro film basato su un inquietante storia scritta proprio dalla Duncan all'inizio degli anni '70: Dark Hall. La pellicola, diretta da Rodrigo Cortés e sceneggiata da Chris Sparling, vede come protagonista Annasophia Robb (volto dell'adolescente Carrie Bradshaw di The Carrie Diaries) nelle vesti di Kit, una problematica ragazza che suo malgrado viene mandata alla Blackwood Boarding School, gestita dall'istrionica e misteriosa preside Madame Duret interpretata da una sempre sorprendente Uma Thurman.
I personaggi: ragazze interrotte in salsa paranormale
Durante la sua permanenza nell'angosciante scuola per ragazze difficili, Kit, insieme alle sue compagne si rende conto che in quell'edificio è tenuto celato un sovrannaturale mistero con il quale la giovane donna e le sue nuove compagne dovranno, loro malgrado, obbligatoriamente fare i conti. Pur essendo un film prettamente dedicato ad un pubblico giovane, sia per le tematiche di formazione toccate che per le protagoniste nelle quali i millennials potranno facilmente immedesimarsi, la mano esperta del cineasta spagnolo Rodrigo Cortés, "padre" di molti riusciti thriller - soprattutto psicologici - ha reso Dark Hall un film che non è affatto da sottovalutare.
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La pellicola, infatti, scorre veloce ma non indolore e in poco più di un'ora e mezza di narrazione riesce perfettamente a caratterizzare i tanti personaggi che entrano in gioco e al contempo a inchiodare allo schermo lo spettatore immergendolo in una storia che, pur non originalissima, avvince e in più punti sorprende grazie soprattutto alle ottime performance attoriali dei suoi molteplici interpreti.
Inutile dire che Uma Thurman è la stella polare del lungometraggio, prodotto anche dalla scrittrice di Twilight Stephenie Mayers, ma è anche vero che le sue giovanissime colleghe, volti delle diverse "ragazze interrotte" della Blackwood Boarding School, non si lasciano mettere in ombra dell'attrice ma anzi sono in grado di brillare insieme a lei nelle tenebre che le circondano.
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Movieplayer.it
3.5/5