Darby Harper: Consulenza fantasmi, il regista Silas Howard: "È importante essere visti per la Generazione Z"

La nostra intervista a Silas Howard, che dopo Dickinson e Transparent torna a dirigere protagoniste femminili forti con Darby Harper: Consulenza fantasmi, il film originale 20th Century Studios disponibile dal 27 gennaio su Star di Disney+.

Darby Harper: Consulenza fantasmi, il regista Silas Howard: 'È importante essere visti per la Generazione Z'

Mescolando cult come Mean Girls e Ragazze a Beverly Hills all'elemento soprannaturale, il film originale 20th Century Studios Darby Harper: Consulenza fantasmi disponibile dal 27 gennaio su Star di Disney+, punta dritto alla Generazione Z. Per l'occasione abbiamo incontrato su Zoom il regista trans Silas Howard, che dopo aver diretto alcuni episodi di moltissime serie di successo, dalla serie Prime Video Transparent a quella Apple Dickinson, torna ad avere a che fare con protagoniste femminili forti. In questo caso Riele Downs e Auli'i Cravalho nei panni di Darby e di Capri, le aminemiche che si scontreranno fino all'ultimo colpo di scena tra le classi sociali del licei americani. La solitaria e taciturna Darby può parlare con i defunti e quando Capri, la ragazza più popolare della scuola, diventerà una di loro, ne vedremo delle belle. Un film che vorrebbe diventare il nuovo punto di riferimento per la Generazione Z, come ci ha raccontato in questa intervista Silas Howard.

Darby Harper: Consulenza fantasmi, l'intervista al regista Silas Howard

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Darby Harper: consulenza fantasmi, un frame del film

Quali teen movie ti hanno maggiormente ispirato nel mettere in scena Darby Harper: Consulenza fantasmi? Ho avuto molte vibrazioni da Mean Girls nel film.

Sicuramente Mean Girls e direi anche Ragazze a Beverly Hills, che era molto avanti coi tempi. Noi volevamo però fare anche qualcosa di nuovo, che rispecchiasse il mondo degli adolescenti di oggi. È stato divertente ribaltare alcuni aspetti di quei film e mescolare un po' le carte in tavola.

Il film parla anche dell'essere invisibili. Quanto è importante per la Generazione Z essere visti? Non solo per chi non c'è più, ma soprattutto per chi è ancora vivo.

Hai colto uno dei miei temi preferiti del film. Perché essere visti non significa essere guardati, sono due sensazioni molto differenti. Si tratta di una connessione molto profonda tra due persone. Io l'ho vissuta da persona trans e anche da figlio della classe operaia in un settore come l'audiovisivo in cui gira moltissimo denaro. Posso solo speculare, ma penso che per la Generazione Z tra i social media e il Covid provi una certa solitudine. Su Instagram le foto sono una sorta di presentazione di sé, non necessariamente il vero riflesso della propria vita, non una versione autentica di noi stessi. Gli adolescenti hanno dovuto affrontare molto negli ultimi anni e sono bombardati costantemente da tantissime informazioni, quindi ci vuole un po' di commedia per alleggerire i toni. Una commedia che però contenga della profondità al di sotto, che stuzzichi il loro interesse e li porti a riflettere.

Darby Harper: Consulenza fantasmi, la recensione: quando Mean Girls e Clueless incontrano il soprannaturale

Il regista Silas Howard e la transizione in Darby Harper: Consulenza fantasmi

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Darby Harper: consulenza fantasmi, Riele Downs in una scena

A proposito del fattore trans, quanto di te hai messo nel personaggio di Piper e c'è stato un momento durante la lavorazione in cui Darby sarebbe potuta essere un personaggio trans per parlare di transizione a più livelli? In fondo c'è una transizione tra la vita e la morte.

È interessante questa domanda perché quando mio padre è morto, io stavo facendo la transizione, quindi entrambi stavamo subendo una transizione e ricordo che ne parlammo. Nicole Maines, che interpreta Piper, è molto divertente come il suo personaggio. È una ragazza aggiunta in corso d'opera quindi c'era molto più spazio di manovra. Ero sicuro che sarebbe stata queer ma non altrettanto che avesse fatto coming out. Ne abbiamo parlato e abbiamo trovato il momento perfetto, quando le ragazze sono nello spogliatoio e parlano di assorbenti. Ci sembrava l'occasione giusta per non renderla una questione di stato ma un semplice scambio tra amiche. È la vita, dopotutto, senza bisogno di spiegazioni. C'è sicuramente qualcosa di mio nel personaggio. Ma penso che tutti noi, fuori dai margini del mainstream, ci rendiamo conto che ci sono tante sfumature e sfaccettature rispetto alla facciata che ognuno di noi mette in piedi, e quindi c'è molto di più con cui giocare.