A Daniel Dae Kim piace l'Italia. I suoi colleghi di Lost come Matthew Fox e Josh Holloway lo invitano nelle loro residenze mediterranee, gli insegnano la lingua locale e lo portano a scoprire i luoghi più suggestivi. Il suo ultimo soggiorno italiano per promuovere la serie ricca di azione e scorci paradisiaci Hawaii Five-0 - ascolti invidiabili sia in Usa che da noi - è l'ultimo di molti viaggi su e giù per lo Stivale. Il ginnico attore di origini coreane è abituato ai paesaggi mozzafiato: prima con Lost e adesso con l'energico Hawaii Five-0, poliziesco remake dell'omonimo anni 70 attualmente in onda su Rai2 in fascia pomeridiana, si è abituato a un set eccezionale, quello di Honolulu e dintorni. È dello stile di vita tranquillo di quei luoghi, dell'esperienza passata in Lost e di quella attuale in Hawaii Five-0 - che dal 10 gennaio viene proposto in HD e doppio audio su AXN - che ci parla in tono placido e sguardo furbetto.
Cosa ti piace del tuo personaggio?
Mi piace prima di tutto che non sia l'ennesimo ruolo in una serie soprannaturale. Venivo chiamato solo ai casting di show di fantascienza perché erano praticamente gli unici dove cercavano attori americani di origini asiatiche: per qualche motivo gli asiatici sembrano esistere solo nel futuro! Mi piace Chin perché è un personaggio normale, all'inizio è un outsider ma poi può sentirsi finalmente parte di un gruppo. È l'opposto di Jin in Lost che faceva di tutto per isolarsi dagli altri. Della mia parte mi piace anche che sia molto fisica. Da ragazzo ho studiato arti marziali e anche adesso faccio molto sport, e l'azione mi aiuta a entrare nel personaggio. Tutti in Hawaii Five-0 giriamo la maggior parte delle nostre scene d'azione da soli, anche se ci costa qualche piccolo incidente, come accaduto a Scott che nei primi giorni di riprese si è strappato i legamenti di un ginocchio. Niente in confronto a Lost, dove ogni giorno, a via di correre per la giungla, qualcuno si sbucciava, graffiava o feriva qualcosa.
La homepage del tuo sito pullula di tue foto mentre sei impegnato in attività sportive. Ti tieni in forma così per tutte quelle scene di azione in Hawaii Five-0?
Non sono mica io! É la mia controfigura.
Visto? Ha spesso un sacco per gli interventi di chirurgia estetica... Scherzo! Adoro giocare a tennis e sciare, ma per quanto riguarda sciare non lo faccio più spesso perché alle Hawaii le opportunità, come puoi immaginare, scarseggiano. Sono due sport che amo anche guardare, ma la passione del momento per me è fare roccia. Per mantenermi in forma corro e ogni tanto vado in palestra a sollevare pesi. È il massimo che posso permettermi considerato che giriamo per 14 ore al giorno, facendo una media tra quando lavoriamo solo per 12 e quando sfioriamo le 18.
Hawaii Five-0 è un ottimo successo in termini di ascolti, questo fattore vi ha condizionato nell'avanzare delle riprese?
Non ci siamo neanche accorti del grande interesse riservato alla serie. Gli effetti di quello che accade sul Continente arrivano alle Hawaii molto dopo, per cui noi giravamo senza preoccuparci di quello che dicevano di noi. È esattamente quello che accadde per Lost: per tutta la prima stagione nessuno di noi era consapevole del clamore sollevato dalla serie. Stesso discorso per quanto riguarda tutta la discussione sollevata dal finale, da parte mia mi rendevo conto ancora meno di quello che succedeva perché un giorno giravo la scena della morte di Jin in Lost e il giorno dopo iniziavo le riprese di Hawaii Five-0.
A proposito del finale di Lost: che ne pensi?
So che ancora adesso è oggetto di discussioni accese, ma per quanto mi riguarda sono appagato: secondo me è importante il risultato nell'insieme e per quello che concerne i personaggi, piuttosto che le singole risposte relative a ogni dettaglio. Quello che conta è che alla fine si sono ritrovati tutti insieme. Non ci può essere una risposta definitiva che replichi a tutto quando per sei anni si sono susseguiti decine di quesiti, e non si può trovare un finale soddisfacente per tutti.
Tutti, non ne ho perso uno. Uno dei personaggi preferiti oltre al mio era Jacob, specialmente nelle prime puntate in cui appare, perché era enigmatico. Non si capiva mai cosa gli passasse per la mente, se fosse buono o cattivo, perché aveva un sacco di segreti. E poi mi piaceva Sayid. So che tutti volevano essere Josh, ma lui e io siamo molto amici e non vorrei mai rubargli la parte. È anche il collega con cui andavo più d'accordo sul set, assieme a Harold Perrineau che interpretava Michael, ma sono ancora amico e mi vedo quasi con tutti. Rispetto a Lost, in Hawaii Five-0 il cast è piuttosto ridotto, per cui sono molto legato con tutti, tanto che trascorriamo tempo insieme anche fuori dal set.
Sai anche attore teatrale.
Sì, il mio primo lavoro importante è stato nel musical di The King and I al Victoria & Albert Hall tre estati fa. Ciò che amo del teatro è che quando sei sul palco non c'è nessuno a interromperti e dire "Cut!", devi essere concentrato al 100% sul tuo personaggio dall'inizio alla fine della serata. Non puoi tornare indietro e rifare un pezzo. Lo adoro. Spero di trovare il tempo tra una stagione e l'altra per tornare sul palco, ma sono aperto a qualsiasi opportunità in qualsiasi settore.
Cosa mi dici del cliff-hanger, che lascia tutti in un situazione molto, molto spinosa?
Abbiamo iniziato a girare i nuovi episodi l'estate scorsa, l'11 luglio, posso dirvi che nei 22, almeno, episodi previsti per la seconda stagione, succederanno tante cose ma senz'altro la squadra sarà riunita. So che alla fine della stagione la situazione è poco rosea, ma ci sarà un modo per sistemare le cose, e per il mio personaggio ci saranno novità in campo sentimentale, uno sviluppo per cui ho spinto personalmente.
Molto, la gente è amichevole e alla mano. Tutti convivono con lo stress, ma bisogna ammettere che alla Hawaii lo stress non è mai dipendente dall'ambiente circostante. È molto diverso dallo stile di vita continentale. Ho due figli che stanno crescendo e vorrei che vivessero l'infanzia in tranquillità, non c'è bisogno che si affrettino a diventare adulti. Il senso della famiglia è più forte alla Hawaii, i ragazzi rimangono nello stato di innocenza più a lungo.
Non hai paura degli uragani? Temi per il tuo ristorante a Honolulu?
Molto!, ma per quanto riguarda il ristorante, non ce l'ho più. Avevo una quota e il resto era di alcuni amici, ma ho venduto la mia parte nel novembre del 2010, mi serviva capitale per un altro progetto. Ci sono tante cose che non avevo pianificato, la vita è così Se mi avessero detto, quando avevo 15 anni, che mi sarei trasferito alle Hawaii non ci avrei creduto.
Hai imparato il significato dei titoli originali di Hawaii five-0, che sono in hawaiano?
Ogni volta che leggo un titolo nuovo devo correre in spiaggia e trovare qualcuno per tradurmelo. È frustante perché non riconosco mai a che episodio si riferisce il titolo, ce ne sono davvero pochi che so a quale puntata corrispondono.