Ci siamo divertiti. Dall'inizio alla fine, e con un pizzico di sorpresa. Perché non è facile costruire un film fantasy tanto coinvolgente quanto originale nella sua generale concezione (che non rinuncia alle sfumature dark). Eppure, come dimostra Damsel di Juan Carlos Fresnadillo, basterebbe poco per fare un buon film di genere: pochi elementi, tutti al posto giusto. E poi una cura generale, nella visione dell'insieme, e di ciò che dovrebbe essere il film nella sua complessità. Se non è semplice, diventa ancora più complicato quando il titolo in questione è pensato per lo streaming.
Se Damsel è un grande colpo distributivo di Netflix (ed è probabilmente il miglior fantasy originale che trovate in piattaforma), la sfida è stata importante: riuscire a reggere la tensione, mantenendo costantemente alta l'attenzione degli spettatori. La chiave del successo di un film in streaming, infatti, risiede proprio nella sua capacità di non cedere, viaggiando verticalmente, giocando sulla tensione stessa, e sul costante stimolo. Poi, chiaro, ogni titolo dovrebbe essere a prova di "distrazione", ciononostante Damsel dimostra che le idee, se ben connesse, sono fondamentali per catturare il pubblico.
Damsel, la trama: un drago e l'archetipo del fantasy che viene ribaltato
A proposito di cattura, Damsel, che si rifà all'immaginario della letteratura e del cinema fantasy, gioca su tre elementi altamente caratterizzanti per il genere: una damigella in pericolo (che si salverà da sola), un drago, un intricato piano di coorte, per una backstory funzionale e nevralgica. Scritto da Dan Mazeau (già autore di Fast X!), Damsel ruota attorno alla principessa Elodie (Millie Bobby Brown), che dopo aver sposato il principe Henry (Nick Robinson), si ritrova al centro di un'oscura trama: la famiglia del neo-sposo, infatti, l'ha sacrifica per ripagare un antico debito. Come? Gettandola in una caverna, nel quale si trova un gigantesco drago.
Per Elodie, inizia allora una vera e propria corsa alla sopravvivenza, scoprendo però che dietro il debito si nasconde un gesto ignobile e meschino. Ed è nella caverna, e nelle scelte di Elodie, che il ruolo tipico della damigella da salvare viene totalmente ribaltato, definendo un'eroina archetipa nella sua crescita, tra coraggio, individualità, emancipazione. Da qui, Damsel si accende (letteralmente) prendendo la strada di un'avventura da romanzo, risultando contemporanea nell'esplorazione del racconto, per rielaborare in chiave pop l'ossessione (purtroppo senza tempo) per il potere e per il dominio.
Damsel: Millie Bobby Brown, un drago e le anticipazioni esclusive secondo Juan Carlos Fresnadillo
Un film vibrante, di qualità e di coinvolgimento
Un survival movie atipico, Damsel, ma anche un romanzo di formazione disfunzionale: Juan Carlos Fresnadillo è bravo a sovrapporre la figura di Elodie alla figura del drago (una presenza eccezionale, anche nella resa estetica), in un percorso narrativo in costante crescita, nel quale i punti di riferimento, via via, cambiano le prospettive della storia. Un lavoro di racconto, ma anche di tecnica: il regista spagnolo sfrutta al meglio la potenza della scenografia, dandole vita grazie allo score epico del compositore David Fleming. Una tridimensionalità costante, che avvolge la moltitudine di tonalità utilizzate dal bravo Fresnadillo, senza rinunciare ad un sommesso grado di inquieto turbamento, generando spettacolarità, sostanza, emozione.
E se ci siamo divertiti nell'affrontare il drago (almeno inizialmente), al fianco di Millie Bobby Brown (ma nel cast ci sono anche Angela Bassett, Robin Wright, Ray Winstone), ci siamo divertiti anche nel rintracciare le diverse references presenti in Damsel. Chiaro, dopo Il trono di spade, ogni drago, ha una seconda chiave di lettura (e infatti qui il significato è fondamentale), ma in Damsel si ammicca direttamente anche a Il signore degli anelli e, pensate un po', si ammicca pure a Die Hard - Trappola di cristallo, sia per il modo in cui viene concepito lo spazio scenico (prima stretto, poi largo e viceversa), sia per come viene allungata l'adrenalina e l'azione. Riferimenti diretti, come ha spiegato lo stesso Fresnadillo, per un'esperienza vibrante, avvincente e di alta qualità.
Conclusioni
Un film fantasy che ribalta gli archetipi, pur sfruttandoli al massimo: ecco Damsel con Millie Bobby Brown, un survival movie che diventa coming-of-age, nell'esaltazione di una messa in scena coinvolgente ed immersiva, appoggiandosi tanto alla sceneggiatura, ben scritta, quanto alla cornice generale. Menzione speciale per il drago, figura essenziale e dal design decisamente notevole.
Perché ci piace
- L'evoluzione della storia.
- Il comparto tecnico.
- Il design del drago.
- Le citazioni.
Cosa non va
- Una lettura facile, ma non per questo banale.