Appena si collega su Zoom, glielo diciamo subito: "Vogliamo immediatamente un sequel!". Del resto, se il fantasy è un genere complicato (forse il più complicato), Juan Carlos Fresnadillo mantiene il controllo assoluto dell'azione, portando su Netflix Damsel, con protagonista Millie Bobby Brown. Nel film di Fresnadillo, e scritto da Dan Mazeau, la star di Stranger Things interpreta Elodie, una principessa che, caduta in una trappola, dovrà resistere e sopravvivere al fuoco di un drago.
Se Damsel arriva sulla piattaforma streaming l'8 marzo, noi di Movieplayer.it abbiamo avuto il piacere esclusivo di intervistare il regista, anticipando con lui alcuni temi che troviamo nell'ambizioso film, e ci hanno particolarmente colpito. La musica, le sfumature horror che si mescolano con il tono tipico del survival movie, e poi i temi trattati, e il cast: in Damsel, oltre Millie Bobby Brown, troviamo anche Angela Bassett, Robin Wright e un mito del cinema britannico come Ray Winstone. "È stato straordinario avere un casta del genere", spiega Juan Carlos Fresnadillo, "Sono stati fondamentali, anche per la componente emotiva che volevamo dare al film".
Dasmel: la nostra intervista in anteprima a Juan Carlos Fresnadillo
Juan, Damsel è un survival movie fantasy, ma anche un coming-of-age!
Direi che è un dark fantasy con un tocco di modernità. E questa modernità, credo, deriva dal fatto che prendiamo letteralmente il genere della fiaba e lo mettiamo sottosopra. E per quanto riguarda il passaggio all'età adulta che hai menzionato, sono completamente d'accordo con te. Elodie deve salvarsi da sola, e la sopravvivenza è il cuore della storia. Non c'è modo di imparare, perché si ritrova in una caverna, con un drago che la insegue. Credo che sia una metafora dell'intensità e della durezza della vita. Così lei diventa una combattente, nonché una donna completamente indipendente. Accetta di aiutare il proprio popolo, ma poi si rende conto di essere al centro di un tradimento. Alla fine, la ritroviamo più forte, anche perché è diventata una donna.
Ci sono tutti gli elementi della fiaba, però poi la storia prende una piega diversa. Come hai lavorato su questo aspetto?
Quando ho letto la sceneggiatura la prima volta, sono rimasto molto sorpreso dall'unicità di questa storia, in quanto la protagonista si trova ad affrontare un drago e non c'è nessun salvatore che possa aiutarla. E l'unico modo per sconfiggere il drago, l'unico modo in cui può combattere con il drago, è attraversare questo sistema di caverne. Vorrei sottolineare una cosa molto importante sul fatto che in Damsel, tutto, in qualche modo, scuote gli stereotipi delle storie classiche. Anche il drago. Il drago non è una bestia. Non è un mostro. Il drago è un personaggio di questa storia, ha un background molto commovente e intenso, e porta letteralmente la storia in una direzione diversa. Quando si conosce la verità, cambia la percezione del bene e del male. In Damsel nulla è come sembra.
La musica è un elemento importante. Come hai lavorato con il compositore David Fleming?
Sì, credo che una delle cose importanti su cui David e io abbiamo lavorato insieme sia il fatto che, per me, Damsel è una storia emotiva. La musica deve riflettere questo viaggio emotivo, un passaggio di età. Ecco perché, in termini di immagini, ho deciso di seguire il punto di vista di Elodie in ogni singolo passo di questo percorso. E anche per quanto riguarda la musica, ho incoraggiato David a riflettere quel viaggio, e la musica segue il punto di vista di Elodie. Tutto ciò che accade nella storia, tutto ciò che prova, ciò che subisce, è raccontato anche dalla musica.
Tra l'altro c'è una splendida cover di Ring of Fire contata da Lykke Li!
Sì, Lykke voleva fare questa cover di Ring of Fire per noi, e doveva essere la voce di Elodie alla fine del film. La voce di quella donna che vuole abbracciare un nuovo mondo, una nuova famiglia, con l'eccitazione di tutte le avventure che ha davanti. Per me è stato davvero emozionante e commovente avere questa cover, e questa bellissima voce alla fine della storia. Credo sia il finale emotivo perfetto per il film.
Il lavoro con il cast: da Millie Bobby Brown a Ray Winston
C'è una scena molto forte, che vediamo anche nel trailer, con protagonisti degli uccelli. È un momento importante del film...
In ogni storia classica, l'eroe perde la sua innocenza. E credo che la scena di cui parli, in particolare per me, sia il punto di svolta. In quel momento Elodie si rende conto della situazione, è un momento importante e scioccante. È il primo segnale d'allarme che fa capire che quello che succederà da lì alla fine non sarà facile.
Da Millie Bobby Brown a Ray Winston, Damsel è un film generazionale anche nel cast!
Damsel è un film per tutti. Ha il pubblico più ampio, rispetto ai film che ho fatto. È un film pieno di suspense, un thriller d'azione. Ma allo stesso tempo, c'è anche una componente emotiva che credo sia importante affrontare, ovvero il fatto che si tratta anche di un dramma familiare. E per avere questa dinamica, bisogna avere i migliori attori possibili. Perciò è stato un privilegio e un onore lavorare con un cast da sogno. Sono un grande fan di Robin Wright, di Ray Winstone e di Angela Bassett da molti anni. Ho seguito il loro lavoro in tutte le opere che hanno sviluppato. E penso che sia stato davvero straordinario portarli tutti in questo viaggio.
Juan, ho notato diverse citazioni, da Il Signore degli Anelli a Die Hard. Sono corrette?
Quando fai un film, sei circondato da tutti i film che ami! E ne hai citati due che amo molto, come Il Signore degli Anelli. Credo che quel film rappresenti un punto di riferimento in termini di fantasy. Ed è sempre lì come ispirazione. E poi sì, Die Hard, come hai detto tu. Uno di quei film che rivedi di tanto in tanto e ti rendi conto di quanto sia bello e di quanto sia sorprendente l'action, e di come non si perda il personaggio nel mezzo dell'azione. È un ottimo esempio di come si debba seguire il personaggio e si debba, in molti modi, inserire il pubblico nel viaggio. E quel film è una grande lezione. Ho deciso di mettere la macchina da presa, soprattutto nelle scene d'azione, vicino il volto di Millie, per vedere i suoi occhi fino in fondo. È stata eccezionale, e ha accettato la sfida. No era facile, anche considerando la fisicità di un set complicato. È sempre stata presente sul set, siamo stati fortunati ad averla.
Possiamo dire che Damsel parla della tossicità che deriva dal potere?
Penso che sì, il film sia una metafora su come il potere crei corruzione, facendo cose orribili agli esseri umani. Damsel mostra una società al servizio di rituali che distruggevano la vita delle persone. Rituali portati avanti con lo scopo di ottenere potere. Un tema comune, in cui ogni spettatore si sentirà in sintonia. È una sorta di metafora sul potere, e del potere senza moralità.