Si respira aria di festeggiamenti a Central City, dove si sta per celebrare il matrimonio di Barry Allen e Iris West. Per l'occasione, amici vicini (Oliver Queen, le Leggende) e lontani (Supergirl, che viene da Terra-38 insieme alla sorellastra Alex) si riuniscono. La felicità viene però interrotta da un'invasione interdimensionale: esiste infatti un universo parallelo noto come Terra-X, dove gli Alleati sono stati sconfitti durante la Seconda Guerra Mondiale e i vari alter ego dei nostri eroi sono al servizio di un regime nazista. Riusciranno Barry, Oliver e i loro alleati a scongiurare questa nuova minaccia e avere diritto a un tanto agognato lieto fine?
Anno che vai, crossover che trovi
Di anno in anno, coerentemente con l'espansione dell'Arrowverse, si fanno anche più grandi le ambizioni del crossover autunnale tra le varie serie che ne fanno parte: nel 2014, quando c'erano solo Arrow e The Flash, l'evento fu ridotto, con lo scopo principale di comunicare al pubblico l'efficacia della coesistenza di due programmi molto diversi (più dark e realistico - all'epoca - il serial su Oliver Queen, più leggero e apertamente fantascientifico quello su Barry Allen); un anno dopo l'evento si fece più epico, per preparare i fan al debutto di Legends of Tomorrow, le cui avventure nel tempo e nello spazio si sono unite a quelle dell'arciere e del velocista nel 2016, con la partecipazione di Supergirl (sebbene l'episodio suo non fosse veramente parte integrante del crossover, introdotto solo nella scena finale). Quest'anno la macrostoria coinvolge veramente tutto l'Arrowverse, con una leggera modifica del palinsesto per la messa in onda americana: anziché spalmare l'evento su quattro notti la CW ha optato per due, cambiando eccezionalmente il giorno di Arrow dal venerdì al lunedì.
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Come lo scorso anno, siamo di fronte a un racconto esteso fruibile come entità a sé (pur richiedendo un minimo di conoscenze pregresse per quanto riguarda il concetto di realtà alternative e l'identità di alcuni antagonisti), ma anche prosecuzione degli archi narrativi delle singole serie, almeno nel caso di Terra-1: Barry e Iris che vogliono coronare il loro sogno d'amore dopo varie disavventure, Oliver che vorrebbe lo stesso tipo di gioia con Felicity, il rapporto simbiotico non sempre facile tra Martin Stein e Jefferson Jackson, le due metà di Firestorm. Un'impresa titanica che ha richiesto il lavoro di quattro registi, nove sceneggiatori (tra cui Andrew Kreisberg, l'ex-showrunner delle varie serie, licenziato il giorno dopo la messa in onda della seconda parte del crossover), e un cast abbastanza sterminato.
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Antagonisti di regime
La scelta di un universo parallelo dominato dai nazisti è funzionale su due piani diversi: da un lato, consente all'Arrowverse di alludere alle attuali tensioni politiche americane, con l'ascesa di movimenti nazionalisti e ideologie di stampo dittatoriale, ma in modo più indiretto rispetto alla componente apertamente satirica vista finora nei nuovi episodi di Supergirl (dove Morgan Edge è chiaramente basato su Trump); dall'altro, è l'escamotage perfetto per applicare su scala extralarge l'uso multiplo di certi attori o il ritorno in scena di personaggi che nella nostra realtà sono defunti da tempo. In quest'ultimo caso sono particolarmente efficaci Colin Donnell nel ruolo di Tommy Merlyn (ucciso alla fine della prima stagione di Arrow, cinque anni or sono) e quello di Wentworth Miller nei panni di Leonard Snart (morto durante gli eventi della prima annata di Legends of Tomorrow ma apparso nella seconda tramite viaggi nel tempo). Convince di meno, per ora, la resurrezione di Eobard Thawne, per quanto sia gradevole vedere nuovamente Tom Cavanagh in veste di cattivo: il fatto che si tratti non di un alter ego, ma del vero Thawne che in teoria è stato eliminato dalla linea temporale tre anni fa, rende potenzialmente ancora più ingarbugliato il meccanismo drammaturgico di The Flash per le stagioni a venire (soprattutto dopo che il residuo temporale di Eobard, costretto a correre in continuazione per non essere distrutto, era stato sconfitto definitivamente alcuni mesi or sono in Legends of Tomorrow), e attenua anche parzialmente l'impatto narrativo ed emotivo della morte di Martin Stein, un fatto di non poco conto dato che, salvo rare eccezioni, quello della CW è un universo supereroistico dove i decessi tendono a restare tali.
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E vissero felici e contenti?
Come ogni crossover che si rispetti, anche Crisis on Earth-X coincide con eventi o occasioni epocali, che si tratti del centesimo episodio di Arrow lo scorso anno o il preludio a Legends of Tomorrow due anni fa. Della morte di Stein (e conseguente dissoluzione di Firestorm) abbiamo già detto, ma mai come prima l'evento multiseriale ha voluto celebrare la vita e la gioia ad essa associata, mantenendo la promessa iniziale: Barry e Iris sono ora marito e moglie, così come - a sorpresa - Oliver e Felicity, coronando un doppio sogno che forse non sarà destinato a durare in eterno (come ben sa chi legge i fumetti di supereroi, i matrimoni tendono a essere effimeri per una miriade di motivi), ma che nel contesto degli episodi speciali e della pausa natalizia dietro l'angolo è il giusto contenitore di felicità da regalare ai fan insieme alla consueta dose d'azione che non sfigura dinanzi al budget televisivo e il connubio di pathos e mitologia supereroistica che ha reso l'universo DC televisivo un luogo che amiamo frequentare.
Movieplayer.it
4.5/5