Coppia aperta quasi spalancata è un testo teatrale scritto da Franca Rame e Dario Fo nel 1983, ma è ancora molto attuale. Chiara Francini e la regista Federica Di Giacomo lo hanno portato al cinema, in un'opera che mescola finzione e realtà: l'attrice interpreta una versione romanzata di se stessa, intenta a portare sul palco proprio questo spettacolo e nel frattempo si interroga sul concetto di monogamia, coppia aperta e poliamore. Film di apertura delle Giornate degli Autori a Venezia 2024, è in sala dal 29 agosto.
È incredibile come Coppia aperta quasi spalancata abbia anticipato uno dei grandi temi di questa edizione della Mostra del Cinema, ovvero il tradimento e l'idea di coppia esclusiva come un costrutto della società: negli stessi giorni infatti l'Italia è stata inondata dallo scandalo del ministro Gennaro Sangiuliano e di Maria Rosaria Boccia, le cui rivelazioni hanno portato alle dimissioni del primo. Gli Italiani sono dunque ipocriti? Perché non accettare le idee di coppia aperta e poliamore quando, di fatto, moltissimo tradiscono il partner in segreto?
Nella nostra intervista Federica Di Giacomo ammette: "Quando mi è stato proposto il testo di Franca Rame ho cercato di aggiungere complessità alla questione della monogamia come unico modello. Volevo mostrare come non si riesca a scardinare questa idea del possesso. Ho cercato idee alternative: dopo mesi di ricerca, abbiamo scoperto che esistono eccome questi movimenti, ma sono ancora in una semiclandestinità. Fanno fatica a venire allo scoperto, hanno paura di essere giudicati: è come se in Italia ci fosse l'ultimo tabù intoccabile: la coppia. Si pensa che la coppia sia una cosa naturale, ma è molto caricata simbolicamente di romanticismo. In realtà stando con queste persone che praticano il poliamore si inizia a mettere in discussione questo concetto e si capisce che la monogamia è qualcosa di storicamente determinato. Non è l'unico modo e non lo è mai stato".
Coppia aperta quasi spalancata: intervista a Chiara Francini
Chiara Francini ha improvvisato molto in Coppia aperta quasi spalancata e una delle frasi che ha creato di suo pugno è: "L'amore non è una cosa calcolata: è come cagare, non sai quando succede". Lo pensa davvero?
"Trovo sia una frase romanticissima. Non c'è niente di più romantico di ciò che è vicino alla vita, quindi mangiare, bere, andare di corpo. Quando si va di corpo significa che si sta bene. Quindi che cos'è la felicità se non l'essere sani e l'essere in linea come il mondo? È una frase che mi è venuta spontanea nel momento in cui ero in questo circolo di poliamorosi, perché ritengo che, nonostante per certi versi io sia contro il freak, penso che ci siano delle cose che non necessariamente devono essere ingabbiate in una definizione. Penso che l'amore sia una magia di proporzioni e che sia più vicino alla poesia che all'aritmetica. E quindi penso che amare sia come cacare".
Coppia aperta quasi spalancata, recensione: Chiara Francini spiega il mondo del poliamore
Monogamia o poliamore?
Lo abbiamo chiesto quindi anche a Chiara Francini: perché, nell'opinione generale, il poliamore non va bene ma il tradimento sì? L'attrice: "Perché il poliamore si basa sulla mancanza di gelosie e sul consenso. Il tradimento è un qualcosa che esula da quella che è la giustezza della monogamia. Ma, nonostante questo, il film racconta un'unica cosa: la modalità con la quale tutti noi, monogami, poliamorosi, si cerchi di agguantare la felicità. Questo viaggio l'ho fatto veramente con gli occhi sgranati e ho capito che tutti noi abbiamo questa incredibile fame di essere felici. Ognuno di noi pensa che la sua formula sia quella giusta, quella perfetta. Ma la grande lezione di Franca Rame è esattamente questa: lei era una monogama convinta, ma era consapevole dei tradimenti di Dario Fo. In una lettera gli dice che lo avrebbe ammazzato per questo. Però lui è sempre tornato da lei, cosa che le ha fatto pensare di non aver sprecato il suo amore. Una storia d'amore è complessa, è fatta di fallimenti. Questo film è un'indagine su questo".
In Coppia aperta quasi spalancata vediamo Chiara Francini in dialogo diretto con il pubblico. Il pubblico italiano è più avanti di come spesso lo si dipinge? È pronto a un dibattito come questo sul poliamore? L'attrice: "Ma certo. Io spero che, dopo la visione di questo film, si aprano dei dibattiti e ci si continui a fare delle domande. Per esempio, la mia mamma è una donna molto tradizionale, ma è una donna molto aperta. È ancorata su quelli che sono i suoi capisaldi, che però non significa siano la perfezione, ma allo stesso tempo è incuriosita e capace di vedere la bellezza della diversità. Perché la diversità non è mai qualcosa che è fuori di noi, ma è costitutiva di ognuno di noi. Quindi penso che, in generale, gli Italiani siano più avanti di quello che ci fanno credere".