Constellation è arrivata nel catalogo Apple TV+ ad aggiungersi alle serie ambientate nello spazio. Ancora una protagonista femminile a capo di una missione, ancora un mistero di fondo da risolvere dopo il ritorno da quella stesso incarico fuori dalla nostra atmosfera, questa volta un thriller psicologico che ha messo in dubbio nel corso di sette episodi le certezze e le verità dei personaggi e degli spettatori. Per arrivare ad un epilogo, disponibile dal 27 marzo sul servizio streaming, che apre letteralmente a nuovi mondi e modi di leggere la storia. Rivediamoli insieme nella nostra spiegazione del finale, ricordandovi ovviamente che proseguendo nella lettura potreste incappare in qualche spoiler.
La trama fino al finale
Non è un caso che il creatore Peter Harness sia stato dietro all'adattamento più recente della Guerra dei Mondi e la regista Michelle MacLaren dietro quel trip allucinogeno al femminile che è stato Shining Girls sulla piattaforma. Quello che vive la protagonista Jo (Noomi Rapace) dopo il suo ritorno sulla Terra in seguito ad una missione in cui sembrava morta insieme al suo partner Paul nello spazio, è un vero proprio thriller psicologico. Viene tacciata di vivere uno stress post traumatico, di non comprendere più quale sia la realtà, di dover essere internata per seguire una terapia farmacologica, per poi arrivare al finale e scoprire, insieme al pubblico, che quella che è tornata non è lei, morta per davvero nello spazio, insieme al suo collega. Bensì un'altra versione di Jo, da un mondo parallelo, aprendosi quindi al multiverso. Gli indizi c'erano tutti in realtà ed erano stati sapientemente disseminati lungo la serie, ma ora abbiamo la conferma.
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Nel Multiverso della Follia
A questo punto Jo è messa di fronte ad un bivio non da poco, ovvero decidere in quale mondo vivere: anche perché anche gli altri protagonisti hanno un loro corrispettivo in altri universi: da Magnus, lo scienziato interpretato da James D'Arcy e marito di Jo, con cui era in crisi, fino ad Alice (Davina e Rosie Coleman), trait d'union tra i mondi fin dal nome che ricorda la protagonista dei libri di Lewis Carroll. Ecco perché era la bambina a chiamare la madre nello spazio, facendola entrare in una sorta di armadio-porta tra i mondi. Arriva anche la rivelazione più grande a conferma dell'esistenza del multiverso: il cadavere dell'astronauta russa che Jo ha visto fluttuare nello spazio e sbattere contro la loro navicella spaziale, che ha dato il via a tutto ciò che è successo, non è stata un'allucinazione della protagonista ma apparteneva a Irena Lysenko (Barbara Sukowa), la responsabile del progetto sul fronte russo, amica di vecchia data di Henry Caldera (un sibillino Jonathan Banks), il capo di Jo per la parte americana. Un'altra astronauta (la seconda nella storia) andata nello spazio e tornata sotto mentite spoglie. O meglio vestendo i panni di qualcun altro, di un'altra versione di sé. Ora però la donna è pronta a confessare tutto.
Attraverso lo Specchio
La scelta degli autori di Constellation di raccontare una storia sci-fi nell'outer space che non apre agli alieni, ma ad un mondo là fuori che sia uno specchio (termine che utilizziamo non a caso) distorto del nostro, fa capire come gli intenti siano profondamente introspettivi. Non c'è tanto la tematica della curiosità (e inquietudine) per l'altro da sé che viene portata alla luce in questa serie e in questo finale, bensì la paura verso noi stessi, verso la razza umana e ciò che è capace di fare. È la nostra specie il vero fulcro della questione, le colpe dei nostri antenati e quelle del nostro presente, che ci ricorda come sia sempre meglio guardare dentro al proprio giardino prima di desiderare quello più verde accanto e voler provare a piantarci qualcosa. Sia essa una pianta oppure una bandiera.
Ci viene ricordato non solo quanto siamo infinitesimamente piccoli nel quadro generale dell'universo ma anche quanto le nostre scelte producano uno sliding doors continuo sostanzialmente. Se da un lato dobbiamo imparare a convivere con queste scelte, dall'altro dobbiamo capire che cammino esse comporteranno per il nostro destino e per il futuro di tutta l'umanità. Proprio come la "vecchia guardia" di astronauti del serial, rappresentati da Irena ed Henry, e le "nuove leve" che sono Jo, Paul e Magnus. Anche Henry deve affrontare i crimini che ha commesso il suo alter ego, Bud, dall'altro universo e un colloquio con la polizia non va più di tanto in suo favore poiché non risulta che abbiano le stesse impronte digitali alla stazione di polizia, ma proprio le sue. Questo perché è, appunto, una sua controparte. La serie chiude con la tematica della maternità, attraverso la figura della Jo del nostro universo, che vediamo fluttuare in quella navicella nello spazio, e la sua voce fuoricampo che ci ricorda quanto ami la sua Alice, sempre e comunque, ovunque si trovino entrambe tra i multiversi. L'amore di una madre travalica addirittura i mondi, e infatti lei ora è incinta nonostante venga dall'altra parte, e questo comporterà una decisione da parte della loro nuova, ri-assemblata, famiglia.