Se Il Commissario Ricciardi continua ad avere successo, non è solo grazie al carismatico protagonista ma anche alla caratterizzazione degli altri personaggi. Prima nei romanzi di Maurizio De Giovanni e poi sugli schermi di Rai1. Uno su tutti: il Brigadiere Raffaele Maione, ottimamente interpretato da Antonio Milo.
Spalla (anche) comica del protagonista, e per niente macchietta, anzi elemento essenziale nelle indagini grazie alla sua conoscenza dei vicoli di Napoli. Padre di famiglia che ha vissuto un grande dolore a causa della morte del figlio in servizio e ora è costretto a riviverlo nella nuova stagione.
Il Commissario Ricciardi 3, intervista ad Antonio Milo
Dopo tre annate è chiaro che non può esistere Ricciardi senza Maione, ma cosa lo rende così indispensabile per il protagonista anche dopo anni? Lui non conosce il suo segreto, ma è l'unico a lasciarlo da solo con le vittime perché si fida che in qualche modo il Commissario capti un indizio. Come ci dice Antonio Milo: "Secondo me è il giusto completamento della coppia. Ricciardi è un personaggio introverso, timido, taciturno, Maione invece è l'altra parte di Napoli, estroverso, colorato".
"Gli fa un po' da Caronte tra le strade e i vicoli, nella conoscenza della città e della cultura napoletana". In questo aiutano i costumi, come in molte serie d'epoca impeccabili nella ricostruzione: "Quando indosso il mantello, come quello di un supereroe, mi sento a tutti gli effetti il personaggio. La bellezza e il privilegio del nostro mestiere è poter entrare su un set e fare un autentico viaggio nel tempo".
Maione e il rapporto con la moglie
Oltre alla "coppia" con Ricciardi, l'altro rapporto più importante del Brigadiere nella serie Rai è quello con la moglie Lucia (Fabrizia Sacchi). Una delle coppie più amate delle fiction secondo Milo: "L'immedesimazione dello spettatore avviene perché sono personaggi molto umani. Con Fabrizia il feeling è stato istantaneo nel costruire questo rapporto duraturo, che ci permette di trasferirvi sentimenti importanti come quelli della famiglia. In questa stagione Raffaele e Lucia devono tornare a fare i conti con la perdita del primogenito, perché Maione scopre che è il vero assassino è in libertà".
Quindi questo lo mette di fronte ad un dilemma etico come poliziotto: "La scoperta li fa ripiombare nel dolore e la prima reazione è quella dell'odio, della vendetta. Ma proprio grazie al loro rapporto e al ruolo della donna all'interno del nucleo familiare, quel sentimento diviene amore e generosità".
Maione e il rapporto con Bambinella
Il terzo rapporto più eclatante ne Il Commissario Ricciardi è quello tra Maione e Bambinella (Adriano Falivene), femminiello irriverente e ciarliero, graziato dal Brigadiere durante una retata e ora suo informatore di fiducia. Quando è divertente e soprattutto quanto rende Maione moderno per l'epoca (gli anni '30 del Fascismo)?
"Ci divertiamo tantissimo, è un appuntamento che cerchiamo, anche fuori dalla serie, nel senso che poi l'abbiamo portato anche in teatro. La bellezza del personaggio è proprio quest'apertura. Il motivo per il quale secondo me Maione rappresenta la città sta tutto nel loro rapporto: Napoli è una città che accoglie, non respinge. Ciò che è considerato diverso viene assorbito e magari ritrasformato in qualcos'altro".