Recensione Il truffacuori (2010)

Dotato d'ingombrante sex appeal e d'impressionante duttilità Romain Duris riesce a condurre egregiamente il gioco delle coppie con Vanessa Paradis in una commedia brillante e divertente che celebra l'amore senza banalità.

Come farli lasciare in 10 giorni

Aiutato da sua sorella Mélanie e da suo cognato Marc, l'aitante Alex fa un lavoro perfino più infelice dei tagliatori di teste aziendali: ingaggiato da persone che sembrano avere buoni motivi per vedere amici e parenti separati dall'anima gemella, l'irresistibile gigolo le aiuta a perseguire il loro obiettivo. Il ragazzo cambia le carte in tavola in casa di Cupido e contribuisce a far scoppiare anche le coppie che sembravano destinate insieme all'eternità nel modo meno indolore possibile tra flirtate e astuti colpi di seduzione, scenografici travestimenti e identità plurime. Ma la piccola impresa familiare è sull'orlo della bancarotta e quando arriva un caso come quello del ricco Van Der Becq, padre di Juliette, prossima a convolare a nozze col suo favoloso e innamorato principe azzurro, i tre decidono di superare i dubbi etici e di lanciarsi nella nuova ardua missione. A giocare col destino stavolta non sarà però Alex perché a trovarlo ci sarà un amore inaspettato: il giovane dovrà fare scelte difficilissime e decidere se salvare il lavoro o coronare - per la prima volta - un amore.


Spezzare cuori non ha mai fatto onore a nessun uomo, nella realtà. Ma se a infrangere gli animi delle dolci pulzelle innamorate ci pensa un truffacuori professionista dal viso affascinante e avvolto da un bel Paul Smith nero, non solo gli si perdona l'inganno, ma si rischia di cadere dritto ai suoi piedi. Succede al cinema con Il truffacuori, quando a calarsi nei panni di un provetto Romeo imbroglione è il francese Romain Duris e ad aiutarlo nei suoi tiri mancini sono la valorosa quanto maldestra coppia Julie Ferrier-François Damiens. Dotato d'ingombrante sex appeal e d'impressionante duttilità Duris, di recente apprezzato al festival di Roma nel teso thriller L'homme qui voulait vivre sa vie, riesce a condurre egregiamente il gioco delle coppie per il regista televisivo Pascal Chaumeil. Il suo protagonista, un mascalzone latino attraente che ricorda per la fisicità il Jean-Paul Belmondo di Godard e per i modi gentili e furbetti il Will Smith di Hitch - Lui sì che capisce le donne, alterna una comica ingenuità a un savoir faire elegante e a un sano languore sentimentale facendo presa sicura sul pubblico non solo femminile, complici gli irresistibili duetti di Julie Ferrier e dello strepitoso François Damiens, che con le sue trovate folli e uno slapstick trascinante si è giustamente guadagnato con questa parte una nomination ai César 2011.

Lo stile e l'umorismo di questa commedia brillante provengono dalla commedia romantica americana, come dimostra anche il verso garbato ad Accadde una notte, riletto in chiave mediterranea e contemporanea grazie alle incursioni mozzafiato lungo la Costa azzurra e ai divertiti e divertenti omaggi al popolare Dirty Dancing. Immersi nei retaggi vintage degli anni '80, Vanessa Paradis (Juliette) e Romain Duris si destreggiano nei loro spassosi siparietti con abilità e allegria travolgente: di fronte alla signora Depp che strizza l'occhio canticchiando briosa Wake Me Up Before You Go-Go dei Wham! e allo smanioso Duris che s'improvvisa Patrick Swayze per intere sequenze non si può fare a meno di ridere di gusto. Grazie alle loro gag passa persino in secondo piano il tradizionale elemento romantico di un film che non vuole solo celebrare l'amore e portare in sala le coppiette felici a San Valentino ma anche intrattenere il grande pubblico. Il truffacuori è infatti una piccola piacevole sorpresa in cui la firma francese si riconosce dietro le griffe modaiole e l'attenzione scrupolosa al design e risulta una favola ben equilibrata fino all'ultimo minuto, quando ad attenderci c'è qualche insospettato e gradevole colpo di scena.