Cobra Kai 6 - Parte 3, recensione: un finale che ci ricorda perché abbiamo amato la serie

Dopo un lungo racconto, la serie sequel di Karate Kid si ricorda finalmente chi è: torna ai fasti iniziali e al personaggio da cui tutto è partito, Johnny Lawrence. Su Netflix.

Ralph Macchio  e Willam Zabka, alias Daniel e Johnny, in una scena che riprende Karate Kid e Rocky III

"Sound of the drums / Beating in my heart / The thunder of guns / Tore me apart / You've been Thunderstruck". Arriva anche Thunderstruck degli AC/DC nel finale di serie di Cobra Kai. È una di quelle canzoni che fanno spesso da colonna sonora agli eventi sportivi dal vivo. È il segnale che la temperatura si sta per alzare. È anche il legame con un certo mondo, quello degli anni Ottanta, in cui è nata la saga di Karate Kid. E soprattutto con Johnny Lawrence, l'antieroe che era il vero protagonista della serie. Quando lo vediamo, con la t-shirt degli AC/DC, montare - malissimo - una culla, capiamo che è un vero eroe.

Cobra Kai 6 Pt 3 Zabka Mariduena
Cobra Kai 6, parte 3: William Zabka e Xolo Mariduena, alias Johnny Lawrence e Miguel Diaz

E capiamo anche che ci è mancata la prima stagione, incentrata molto di più su di lui. Poi la serie è diventata un racconto più corale. Ma le storie di Cobra Kai sono come gli amori di Venditti: non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Cobra Kai 6, Parte 3, il gran finale della serie, arrivato su Netflix, traccia un punto e ritorna dove tutto era iniziato: a quasi quarant'anni dal torneo di karate di All Valley del 1984, il cerchio comincia a chiudersi. Arrivata al finale, Cobra Kai sembra trovare un senso e, soprattutto, ritrovare il suo spirito iniziale**. È un'ottima chiusura per una serie che sembrava aver perso la sua direzione. Alla fine l'ha ritrovata.

Cobra Kai 6: si riparte, ma dall'All Valley Arena

Cobra Kai 6 Pt 3 Martin Kove John Kreese
Martin Kove è John Kreese, personaggio del primo Karate Kid che è presente in gran parte di Coba Kai

Eppure, l'inizio di Cobra Kai 6, Parte 3 sembra seguire la strada intrapresa nella parte 2. Si parte con un funerale, quello dello sfortunato ragazzo del Cobra Kai, il team diventato ormai giapponese guidato da John Kreese. C'è aria di morte e di regolamento di conti. Il Sekai Taikai, il torneo di karate più importante del mondo, dopo quella morte sul tatami, è stato sospeso. Tutti sono tornati alla loro vita normale, tutti sono molto delusi. L'intervento di un personaggio, però, può far ripartire il torneo: ma solo se tutti i sensei saranno d'accordo. Il Sekai Taikai allora ricomincia. Ma lo farà dall'All Valley Arena.

Il tono è più cupo...

Come la parte 2, anche la parte 3 della stagione finale di Cobra Kai all'inizio non convince: il tono è diverso, più cupo. Nella saga di Karate Kid e nella nuova serie non si è mai parlato così decisamente di morte. Lo stop - momentaneo - al torneo spezza il crescendo che il torneo aveva avviato e, a livello narrativo, è anti-climatico. Continuano ad esserci troppi siparietti inutili o imbarazzanti. Mentre alcuni personaggi, che avevamo seguito lungo le ultime stagioni, spariscono. Il caso limite è quello di Anthony, il secondo figlio di Daniel LaRusso, il personaggio peggio utilizzato di tutta la serie, che qui praticamente scompare.

Cobra Kai ritorna a raccontare i personaggi

Cobra Kai 6 Pt 3 List Mouser
Peyton List e Mary Mouser sono Tory Nichols e Samantha LaRusso, nemicheamiche in Cobra Kai 6

Eppure, negli ultimi tre episodi, Cobra Kai decolla, torna ad essere quel racconto che ci piace. Perché si ritorna agli inizi, all'Arena dell'All Valley, al karate, ai combattimenti uno contro uno. E si torna, soprattutto, ai personaggi, a una scrittura character driven. Tory Nichols (Peyton List), continua ad essere il personaggio migliore. Come non amarla dopo tutto quello che ha passato? E con la "cazzimma" che mette in ogni cosa che fa? Cobra Kai è una serie sull'amicizia e questo finale ci scalda finalmente il cuore raccontandoci l'evoluzione del rapporto tra Tory e Samantha LaRusso (Mary Mouser). Nemicheamiche, Tory e Sam sono come Rocky e Apollo, avversarie e rivali, poi complici e solidali: il loro allenamento insieme è un grande momento.

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Johnny e Daniel come Rocky e Apollo

Cobra Kai 6 Pt 3 List
Peyton List è Tory Nichols, il personaggio più bello di Cobra Kai

Ma Rocky e Apollo, più di tutti gli altri, sono in fondo Johnny (William Zabka) e Daniel (Ralph Macchio). Decidete voi chi è Balboa e chi è Creed (anche se il finale un'idea precisa ce la dà). Ma in fondo il senso del film è tutto qui, nell'idea che, con il tempo, le divergenze si possano appianare, che si possa cambiare, che chi ci sembra lontano da noi e ci fa paura lo fa solo perché non lo conosciamo. Quell'allenamento sulla spiaggia, ci ricorda che, oltre che dei primi Karate Kid, Cobra Kai è figlia proprio di Rocky, il padre di tutti i moderni film di epica sportiva. Non a caso, Karate Kid - Per vincere domani condivideva con il primo film della saga di Balboa proprio la regia di John G. Avildsen, che aveva evidentemente trasmesso a quel piccolo film sul karate il Dna dell'epico film con Sylvester Stallone.

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Si parte da Johnny, e a Johnny si ritorna

Cobra Kai 6 Pt 3 William Zabka Tanner Buchanan Ralph Macchio Mary Mouser Yuji Okumoto
Tanner Buchanan e Mary Mouser e, sullo sfondo, William Zabka, Ralph Macchio e Yuji Okumoto

Certo, Cobra Kai ha più cambi di bandiera (cioè di dojo) che un film dei Pirati dei Caraibi, e anche in questo finale ci chiede una grande sospensione dell'incredulità. Con un giro di vite fantasioso elimina le rivalità interne ai buoni, togliendoci i dubbi su chi tifare, e portando avanti chi di questo finale epico aveva più bisogno. Cobra Kai è probabilmente un guilty pleasure, una serie lontana da certe vette altissime che sta toccando la serialità di oggi, scanzonata come il suo protagonista. Era partito tutto da Johnny Lawrence, dal suo status di underdog, di perdente in cerca di riscatto. E a Johnny si ritorna, perché è lui che ha più bisogno di tutti di questo finale. E noi abbiamo bisogno che lui ce l'abbia. Perché a tutti capita di perdere, sul tatami e fuori. E poi, se sei in grado di acchiappare una mosca con i bastoncini puoi fare qualsiasi cosa. Ma puoi anche acchiappare una mosca a modo tuo, ed essere te stesso.

Conclusioni

Arrivata al suo gran finale, nella terza parte della sesta stagione, Cobra Kai dimostra ancora dei limiti nella scrittura, e che forse la serie è durata troppo a lungo. Però, proprio alla fine, si ricorda del personaggio (anzi, dei personaggi) da cui tutto era iniziato e quindi ritrova il suo spirito iniziale e la sua umanità. Pur dimenticandosi di alcuni personaggi, torna a raccontare quelli che davvero contano. Quello di Cobra Kai è un finale riuscito.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.3/5

Perché ci piace

  • Si ritorna dove tutto era iniziato: agli inizi di Cobra Kai, ma anche quelli di Karate Kid.
  • Si torna anche al personaggio da cui tutto è partito, Johnny, e alla sua umanità.
  • La serie ritorna ad essere "character driven", a puntare sui personaggi...

Cosa non va

  • ...anche se, per chiudere le storie dei principali, se ne dimentica altri.
  • Ci sono ancora dei momenti inutili, che allungano troppo la storia.
  • Cobra Kai ci chiede ancora una grande sospensione dell'incredulità. Ma questo, in fondo, l'ha sempre fatto.