Accolto da un lungo applauso, Glen Powell sfoggia un sorriso capace di illuminare mezza Los Angeles. L'appuntamento (virtuale) con l'attore è per il tardo pomeriggio, collegato via Zoom dalla Melrose Room dell'1 Hotel West Hollywood. Powell, dopo Hit Man di Linklater e Tutti tranne te in coppia con Sydney Sweeny, dimostra - di nuovo - la sua bravura in Chad Powers, serie Disney+ in cui interpreta Russ Holiday, un ex giocatore di football, arrogante e narcisio, finito in malora. Tuttavia, riuscirà a cogliere l'occasione di tornare in campo. Come? Mascherandosi dallo sconosciuto Powers, capelli lunghi e naso gigante. "Non sono bravo in niente, ma sono solo uno che lavora sodo", dice l'attore alla stampa. "per questo recitare è un buon lavoro per me, diventi abbastanza bravo da ingannare il pubblico!".

Chad Powers creata dallo stesso Powell in coppia con Michael Waldron si ispira al personaggio creato per l'ESPN dall'ex quarterback Eli Manning. "La cosa migliore di questo set è aver avuto vicino gente come Eli e Peyton Manning. Due tra i più grandi quarterback di tutti i tempi che esaminavano ogni piccola sfumatura della mia performance. E poi ho letteralmente avuto l'allenatore di Patrick Mahomes come mio coach di quarterback, è stato semplicemente pazzesco!", spiega l'attore, che si sofferma poi sullo spirito dello show, decisamente divertente, "Volevamo che la serie fosse divertente, anche in termini di personaggi. E poi doveva essere reale. Dovevamo assicurarci che le squadre contro cui giocavamo fossero tutte squadre reali. Le maglie, le uniformi, gli stadi. Non abbiamo mai preso scorciatoie".
Chad Powers: il nostro incontro con Glen Powell
Al centro della serie - sei episodi da mezz'ora - il tema della seconda possibilità. Un tema enfatizzato dal racconto sportivo. "È difficile che le persone credano in te, per questo ho sempre provato a crearmi le mie opportunità. È un'emozione universale. È difficile per noi guardare indietro e immaginare che i nostri giorni migliori siano alle spalle. Questo vale anche nello sport. Gli ex atleti farebbero qualcosa di magico se tornassero in campo. Abbiamo tutti commesso degli errori e ci sono molti di noi che tornerebbero indietro nel tempo se potessero, per raddrizzare gli sbagli. E Chad, invece di dire "mi dispiace" a se stesso e al mondo, ha deciso di inventarsi una nuova faccia, una nuova identità".

A proposito di maschere, Powell confida che: "Ho sempre amato l'idea che la maschera ti insegni qualcosa. Penso a Tootsie. Uno dei miei film preferiti. Mi piace l'idea di Dustin Hoffman. In quel film è misogino, in qualche modo non capiva davvero come muoversi nel mondo. Ha indossato la maschera ed è diventato una donna. Ha davvero iniziato a capire le donne e a rispettarle".
Notevole il trucco e il parrucco dell'attore, calato nei panni di Chad. "Ad Hollywood c'è un fenomeno delle protesi, Vincent van Dyke. Uscivo dal suo studio mascherato e andavo ad ordinare un caffè, provavo le voci adatte. Qualsiasi cosa scriva c'è sempre qualcosa di me. E sicuramente c'è molto anche in Chad Powers. Incarna molti miei personaggi sportivi preferiti, insieme al mio amico Michael Waldron volevamo fare qualcosa che entusiasmerà il pubblico, cercando un equilibrio tra commedia, dramma, romanticismo nella pentola a pressione di una meravigliosa bugia. E poi nella serie c'è uno dei migliori football che potrete mai vedere sullo schermo. Lo dice uno che tifa i Texas Longhorns, squadra universitaria di Austin, dove sono cresciuto. Tifo anche i Dallas Cowboys come squadra professionistica".
Il set? Come il football
L'elaborazione del personaggio passa anche attraverso la lente contemporanea, in quanto oggi nulla viene perdonato. Come dire, dalle stelle alle stalle, il tempo di un post Instagram. Per Glen Powell "Le persone ti definiscono vedendo pochi secondi di un filmato. Definiscono i tuoi momenti più bassi. Non c'è molta redenzione in quest'epoca, specialmente nell'era delle fotocamere sui telefoni. Giudichi il momento, senza capire che c'è un essere umano dietro ogni persona".

Le stesse persone che fanno parte di un team o di un set cinematografico. "Un gioco di squadra", secondo Powell, "Ogni persona sul set ha una funzione, Tutti hanno un posto per arrivare alla vittoria. I dipartimenti si mettono in gioco, e per me è una magia. Come nello sport ci sono giorni buoni o meno buoni, sicuramente non ci sono mai giorni facili. Ci vuole persistenza. Sul set di Top Gun: Maverick ho imparato a meditare, calmando il mio corpo per venti minuti. E ho imparato a fare dei micro-pisolini, come mio nonno chirurgo. Ho un'abilità straordinaria: svenire dappertutto!".