A più di due anni dalla conclusione della precedente serie, il mondo di Castlevania risorge su Netflix con l'intenzione di scalare di nuovo le classifiche di gradimento della piattaforma. Castlevania: Nocturne è infatti disponibile dal 28 settembre 2023 con 8 episodi che, molto liberamente, adattano i capitoli videoludici della celebre saga: Rondo of Blood del 1993 e il suo seguito Symphony of the Night del 1997.
Ve lo diciamo fin da subito: non aspettativi di ripercorrere fedelmente le vicende giocate in passato perché Clive Bradley, autore della serie, prosegue la complessa opera di adattamento e attualizzazione intrapresa da Warren Ellis, penna che aveva firmato la precedente, e che ha permesso non solo di soddisfare la maggior parte dei nostalgici ma anche di avvicinare le giovani generazioni ad una vera e propria pietra miliare dei videogiochi, un titolo che ha fatto la storia e che, indubbiamente, racchiude in sé un enorme potenziale narrativo parzialmente ancora inespresso. In questa recensione di Castlevania: Nocturne vi parleremo, senza spoiler, di nuove minacce e un nuovo protagonista immersi in un mondo popolato di vampiri e creature demoniache che stavolta cercheranno il predominio sfruttando i disordini derivati dalla rivoluzione francese.
Una nuova minaccia nella trama
Ci troviamo infatti in Francia nel 1792. La rivoluzione ha iniziato a stravolgere il sistema socio-politico del paese ed è così che i vampiri, approfittando del momento di incertezza, si instaurano nei luoghi di potere, appropriandosi di quei posti che prima erano appannaggio dell'avida nobiltà umana. Facciamo quindi la conoscenza di Richter Belmont, ultimo discendente della dinastia di cacciatori di vampiri, che dopo aver perso sua madre da bambino è arrivato in Europa per vivere insieme ad una lontana parente, Tera, e sua figlia Maria Renard. Quando la minaccia di un messia oscuro inizia ad incombere sulla nazione, Richter, che ancora non è riuscito ad affrontare il suo passato, dovrà raccogliere le forze per impedire all'oscurità di invadere il mondo.
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I Belmont collante della storia
Vampiri, creature della notte e nel mezzo un'umanità corrotta e allo sbando, Castlevania: Nocturne è lo spin-off che ci aspettavamo. Nonostante sia ambientata tre secoli dopo la precedente, la serie riprende le fila della storia utilizzando l'opera di Warren Ellis come base solida su cui continuare a costruire qualcosa che sia ben più di una saga familiare. Le vicende della famiglia Belmont sono utilizzate, infatti, come collante per mettere insieme una storia di più ampio respiro che continua a dare notevole spazio anche a personaggi comprimari che allargano con il loro vissuto un contesto che diviene man mano più ampio, credibile e interessante. Se è vero che questo aspetto non era stato particolarmente apprezzato dai puristi amanti della saga, è pur vero che si è rivelata una mossa intelligente per garantire al titolo una potenziale, longeva vita sulla piattaforma streaming.
La psicologia dei personaggi
Il contesto di Castlevania: Nocturne rimane altamente suggestivo, ma la buona riuscita della serie è principalmente dovuta all'approfondimento psicologico dei personaggi: Clive Bradley e i suoi sceneggiatori tratteggiano un Richter Belmont acerbo e tormentato, ben lontano dall'eroe guerriero che potrebbe essere. Imperfetto ed umano, subisce la morsa della paura in modo quasi violento, soccombendo diverse volte alla sua emotività e ad un ricordo che lo ha profondamente segnato e traumatizzato. Anche i suoi comprimari affrontano lo stesso trattamento nella scrittura: sono personaggi veri, pieni di fragilità, talvolta immaturi attraverso i quali si percepisce la ferma intenzione di una crescita lenta e sofferta.
La riconferma della struttura narrativa
E parliamo di crescita lenta non a caso: questi 8 episodi disponibili sono infatti molto introduttivi e servono esclusivamente a posizionare in gioco tutte le pedine. Non aspettativi però una prima stagione dalla natura di pilot come nella precedente serie: Nocturne in questo procede con la sicurezza di un percorso evidentemente già tracciato, dove è possibile fin da subito prendere coscienza del fatto che la vicenda vera e propria decolli a poco dalla fine, lasciando con la consapevolezza di dover aspettare, presumibilmente mesi, per immergersi nel cuore della storia. Nel momento in cui scriviamo, infatti, ancora non si hanno conferme per quanto riguarda la seconda stagione, ma ci sembra molto probabile sia stata preventivata una lunghezza più o meno simile alla precedente produzione con una trama che alterna momenti di grande azione a parti in cui la narrazione prende fiato e si riorganizza.
La regia per dare continuità
A conferire continuità alla serie però non ci sono solo le intenzioni del nuovo autore ma soprattutto la regia di Sam Deats che tanto aveva caratterizzato Castlevania nel 2017 e che anche in Nocturne offre una buona comunione tra storia e immagini. Le animazioni si riconfermano di buon livello, il design dei personaggi accattivante, con forse un pizzico in più di riguardo verso l'aspetto impostato negli anni novanta che qui viene rivisitato ma non tradito. Al netto di qualche sparuto momento meno riuscito, ci sentiamo di affermare che questo spin-off racchiude in sé buone possibilità per il futuro a patto che si scelga di mantenere il sentiero previsto in partenza, una strada originale impreziosita da quegli elementi del videogioco che comunque fanno sempre felici i fan della saga.
Conclusioni
Per riassumere la nostra recensione di Castlevania: Nocturne possiamo affermare che lo spin-off della celebre serie ispirata ai videogiochi non ha patito più di tanto il cambio di autore. Le nuove vicende raccontate risultano il naturale proseguimento della storia già improntata, una continuità non solo narrativa ma anche stilistica e visiva grazie alla mano del regista Sam Deats. Nonostante qualche momento meno riuscito questa nuova produzione mantiene comunque alto il livello, preparando la strada per quello che potrebbe, numeri permettendo, diventare un universo ancora per lo più inesplorato.
Perché ci piace
- La psicologia dei personaggi che li rende autentici e interessanti.
- La gestione della continuità della storia.
- Le animazioni e le immagini, sempre di buon livello.
Cosa non va
- Qualche raro momento non all’altezza dello standard generale della serie.