Una, nessuna e centomila Lizzy Caplan. Ladra per Now you see me 2 (al posto di Isla Fisher), sessuologa per Masters of Sex e ora infermiera psicopatica in Castle Rock 2, da oggi su Starzplay (il primo canale di Apple TV in Italia). Nella serie antologica di Steven King si trova ancora una volta a raccogliere un'eredità piuttosto ingombrante, quella di Kathy Bates in Misery non deve morire. Il ruolo cult al cinema di Annie Wilkes cede il passo ad una nuova reinterpretazione seriale. Il filo conduttore dell'intero racconto a puntate è appunto la cittadina maledetta in cui King ha ambientato molti dei suoi deliri horror. La 37enne attrice californiana, che durante questa telefonata ammette di non essere esattamente un "cuor di leone", si trova davanti ad una delle sfide più complesse della sua carriera, una di quelle in cui less is more. Avvolta in abiti extra large, senza un filo di trucco, al limite della sciatteria, la sua Annie vuole diventare invisibile nell'ospedale dove si trova a lavorare dove un guasto all'auto la costringe a far sosta. Mette radici, almeno provvisoriamente, con la figlia adolescente che le dà più di un grattacapo e intanto strani fenomeni accadano attorno a lei...
Castle Rock: tutte le citazioni ai libri e i film di Stephen King
Una serie da brivido
Ha mai incontrato Steven King sul set?
Purtroppo no, ma mi sarebbe piaciuto molto.
È una fan del genere?
Non amo l'horror, anzi se non mi avesse costretta mio marito (Tom Riley di Da Vinci's demons, ndr.), non avrei guardato neppure la prima serie di Castle Rock e di sicuro non da sola. A dire il vero non è cambiato poi tanto, neppure adesso vedo le puntate se non in compagnia, sono una che si spaventa facilmente. Forse perché le abbiamo girate in un paesino sperduto del Massachussets che di sicuro aiutava per entrare nel mood ma poi faceva venire incubi. A me per fortuna non ancora.
Come se la cava con questo genere d'isolamento?
La vita dell'attore ti porta spesso lontano da casa, in luoghi sconosciuti, in questo caso per fortuna c'era il mio cane con me, altrimenti sarebbe stato ben triste.
Uno degli aspetti più inquietanti di Annie è la maternità che diventa ossessione. Come l'ha vissuta?
Mi è piaciuto molto esplorare questa storia di una giovane donna che vuole crearsi un'autonomia rispetto alla madre, che si trova nel bel mezzo di un rito di passaggio cruciale. E Annie non è certo la classica madre, abbandonata, squilibrata e brutale, è la versione estrema del genitore.
Cosa la spaventa, invece, nella realtà?
Moltissime cose al giorno d'oggi mi fanno paura. Ora che sono diventata inglese d'adozione (per via del marito, ndr.) mi rendo ancora più conto delle divisioni politiche e spero vinca chi ha le migliori intenzioni, chi si impegna davvero a proteggere l'ambiente.
L'horror è una metafora della società?
Lo è eccome, prendi Castle Rock: parla di molti temi attuali, primo fra tutti l'immigrazione, che non è un argomento sensibile solo negli Stati Uniti.
Un ruolo che è stato una sfida
Senza il supporto del make up e del guardaroba, la sua è stata una sfida recitativa più ardua?
No, anzi, senza tutta la cornice glamour è stato liberatorio potermi concentrare solo su Annie, senza far affidamento sullo charme o sul look per interagire nella storia.
È stata più complessa la nudità fisica in Master of sex o quella emotiva di Castle Rock?
Sono convinta che siano entrambe molto complicate e non puoi metterle in scena se non ti senti sicura, è un salto delicato per un'attrice. Quando ho girato Masters of Sex non era ancora avvenuto il #metoo e non si sapeva neppure cosa fosse il coordinatore d'intimità sul set, ma sono stata fortunata perché la serie ha coinvolto molte donne in ruolo di comando e io stessa mi sentivo al potere.
In che modo?
Mi sono sempre sentita rispettata e protetta, una situazione non proprio all'ordine del giorno per un'attrice sul set.
L'amore per l'Italia
Lei ha deciso di sposarsi in Italia, cosa la lega al nostro Paese?
La prima volta sono stata in vacanza in Italia a 17 anni, poi ci sono tornata per tre settimane con mio marito, che allora era ancora il mio fidanzato, e ci siamo abbuffati di cibo. Le nozze sono state celebrate nella Penisola per ricreare quella magia romantica. Ho tantissimi amici che sono stati entusiasti all'idea di trovare una scusa per tornarci e io stessa la visito almeno ogni due anni.
Cos'ha capito dopo tanti anni nello showbusiness?
Spero di essere diventata più saggia e devota a quest'arte che mi regala oggi il lusso di scegliere nuove vite e mi auguro continui per molto molto tempo.
C'è qualcosa che le riesce meno bene?
Innanzitutto la matematica, sono una frana con i conti. E sono una procrastinatrice, una di quelle persone che provano ad arrivare in orario ma falliscono miseramente. Per farla breve potremmo dire che sono una pigrona e basta.