Doveva succedere, prima o poi. Carlo Verdone - che, nella vita reale, sa farti una diagnosi medica attendibile come e meglio di un medico; che conosce tutti i medicinali del mondo; l'attore che prescrive terapie e indica nomi di farmaci a colleghi attori che lo chiamano a ogni ora del giorno e della notte; l'uomo che ha una laurea honoris causa in medicina - interpreta un medico in un suo film e avrà modo di esplorare questa "passione" anche sul grande schermo.
Il film si chiama Si vive una volta sola. Carlo Verdone lo sta girando in Puglia, a Otranto e dintorni, un luoghi cari a Carmelo Bene e - attualmente - a un sacco di produzioni cinematografiche: a pochi passi da lui girano anche Aldo, Giovanni e Giacomo. Il film di Verdone, commedia corale di amicizia, scherzi cattivi e inattese fragilità dei personaggi, prodotto come quasi sempre per lui da Aurelio De Laurentiis, uscirà il 12 febbraio 2020.
Un cast per la prima volta con Carlo Verdone
Nel cast, Rocco Papaleo, Max Tortora e Anna Foglietta - e a proposito, non perdetevi il video di Max Tortora che fa l'imitazione di Celentano, girato sul set del film. Per tutti è una prima volta con Verdone. E anche per Verdone, anche se si tratta del ventottesimo film, è in certo modo una prima volta. "Per la prima volta mi metto a nudo", dice, quando lo incontriamo per questa intervista, in una masseria vicino a Otranto, dove sta girando alcune scene del film. "Non avrò dialetti, maschere, tic dietro cui nascondermi, non avrò caratterizzazioni estreme per far ridere. Dovrò farlo con la verità: rimanendo me stesso. Ed è l'impegno più difficile".
Finalmente un ruolo da medico
La sceneggiatura è scritta da Verdone insieme all'amico Giovanni Veronesi - ma insieme hanno scritto un solo film, C'era un cinese in coma - e segna il ritorno della collaborazione con Pasquale Plastino, complice di sempre: insieme hanno scritto già dieci film. Non ci sono, invece, Guaglianone e Menotti, che avevano portato una ventata di surreale in Benedetta follia. "Avevamo cercato un'idea giusta insieme a loro, ma alla fine, almeno per stavolta, non ci siamo riusciti", dice Verdone.
Per la prima volta, dunque, Verdone interpreta un medico. "Se vogliamo essere precisi, ero un medico in un episodio di Viaggi di nozze, ero quello che ripeteva 'No, non mi disturba affatto!', e sono stato un medico in due film di Veronesi, Manuale d'amore e Italians: ma si trattava di episodi. Qui tutto il film ruota attorno alla mia professione", dice. "Sono un primario molto stimato, a capo di un'équipe di cui fanno parte Max Tortora, il mio secondo, Rocco Papaleo, l'anestesista, e la strumentista Anna Foglietta. Un'équipe importante, che verrà chiamata nella notte anche a fare una risonanza magnetica al Papa, per un problema alla cistifellea".
Quella volta che salvò la vita ad un amico
E poi si mette a raccontare una storia vera, seria. Ma che raccontata da lui diventa un irresistibile monologo alla Verdone: "Ci sono stati casi in cui la mia passione per la medicina è servita. Un giorno mi chiama un amico: perde sangue quando va in bagno, mi dice. Gli dico: avrai una ragade, una fistola, una striatura, una diverticolite... Che ti dice il tuo medico? Una colite? Ma noooo, ma come una colite? Vabbè, facciamo una prova. Ti fidi di me?". Qui fa una pausa, e poi affonda con il suo racconto, insieme drammatico e comico. "Mi sono fatto dare un guanto da cucina, ho preso dell'olio, e con il dito ho fatto un giro...". E continua con particolari tecnici, in un crescendo tragicomico. Ma la storia è tutta vera. Verdone ha salvato la vita di un amico. "Il medico curante, un luminare, non aveva scoperto niente. Io sì. Lo hanno operato tre giorni dopo, d'urgenza. Il chirurgo gli ha detto: se lei non ha metastasi, deve ringraziare Verdone!".
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Il viaggio di quattro amici in Puglia
Di che cosa parlerà Si vive una volta sola? Del viaggio di quattro amici in Puglia, e degli scherzi crudeli che faranno al più debole di loro. Ma anche delle fragilità di tutti. "Sono personaggi che nel lavoro sono autorevoli, ma nel privato sono un disastro, pieni di sconfitte", dice Verdone. Inevitabile che il pensiero corra ad Amici miei. "Ma non ci vedo somiglianze: semmai, c'è qualche punto in comune con un film che ho fatto trent'anni fa, Compagni di scuola". Appuntamento al 12 febbraio prossimo.