L'atmosfera attorno al Palais du Cinéma è palpabilmente elettrica sin dal primo mattino: è il giorno di Bastardi senza gloria, nuovo, attessissimo film di Quentin Tarantino, e nessuno vuole perdersi l'evento. Lui, l'ex enfant terrible del cinema americano e mondiale, è accolto come un vero divo, con folle impressionanti raccoltesi per assistere al suo passaggio dentro e fuori dall'animatissimo Palais. Ha concretamente giocato il suo ruolo anche la presenza di Brad Pitt - a Cannes già da ieri e raggiunto dalla compagna Angelina Jolie per una cena con il cast (ci sono anche Mélanie Laurent, Diane Kruger, Michael Fassbender, Mike Myers e Eli Roth) al lussoso Michelangelo di Cap d'Antibes, dove la cronaca mondiale vuole che siano stati versati fiumi di Dom Perignon.
Come è già ben noto, Inglourious Basterds racconta della "missione speciale" allestita dal tenente redneck Aldo Raine, aka Pitt, che recluta un manipolo di risoluti militari ebrei-americani per condurli a caccia di nazisti durante l'occupazione delle truppe della Wehrmacht del suolo francese, e della vendetta della giovane Shoshanna (Mélanie Laurent), una ragazza ebrea che ha visto la sua famiglia sterminata dai nazisti e in particolare dal temuto colonnello Hans Landa (un incredibile Christoph Waltz); ma il film è soprattutto una folle, vulcanica e sanguinosa alternativa tarantiniana al crollo del Terzo Reich.
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A dividere la luce dei riflettori con l'incontenibile war/revenge movie del regista di Pulp Fiction per quanto riguarda la competizione è il secondo film francese in gara, Les herbes folles di Alain Resnais; un'altra commedia decisamente in linea con il trend disimpegnato di questa selezione ufficiale. Il film di Resnais, tratto dal romanzo L'incident di Christian Gailly , racconta le bizzarre conseguenze dello scippo subito da Marguerite/ Sabine Azéma, che si ritrova corteggiata ossessivamente dall'uomo, interpretato da André Dussolier, che ha ritrovato per caso il suo portafogli. Piacevolmente surreale e letterario nella prima parte, tutta sostenuta dall'ottima narrazione in voice-off di Edouard Baer, Les herbes folles scivola nel nonsense nella parte finale, lasciando interdetti in particolare gli spettatori poco avvezzi all'ésprit francese.
Appuntamento degno di nota anche fuori concorso con il ritorno all'horror di Sam Raimi, Drag me to Hell, la terrificante vicenda di una giovane bancaria (Alison Lohman) che, dopo aver rifiutato un'estensione di pagamento ad una misteriosa signora, si ritrova afflitta dalla "Maledizione di Lamia": un terrificante demone la tormenterà per tre giorni, per poi trascinarla all'inferno all'alba del quarto. La ragazza, aiutata dal suo devoto fidanzato e da un sensitivo, le tenterà tutte per sfuggirgli, per il grande divertimento degli amanti dell'horror più chiassoso e scanzonato.La sezione Un certain régard vede protagonista il talentuoso tailandese Pen-Ek Ratanaruang, che porta a Cannes Nang mai, misteriosa e atmosferica ghost story immersa nella jungla, e l'israeliano Haim Tabakman con la sua opera prima Eyes Wide Open, storia dell'amore proibito di un uomo sposato e rigorosamente religioso per uno studente ventiduenne.