Due sono i temi scottanti che hanno animato la conferenza stampa della giuria di Cannes 2023: lo sciopero degli sceneggiatori e la presenza "scomoda" di Johnny Depp, protagonista del film d'apertura Jeanne Du Barry, che verrà proiettato tra poche ore. A parlare dello sciopero della WGA è lo sceneggiatore, regista e attore Paul Dano, che in queste due settimane adempirà ai suoi doveri di giurato per poi fare ritorno a casa e tornare al picchetto insieme alla moglie Zoe Kazan e al loro secondogenito di soli sei mesi.
"Mia moglie sta attualmente picchettando con il mio bambino di sei mesi legato al suo petto", ha spiegato Paul Dano, membro della WGA, esprimendo il suo sostegno alla causa. "Sarò lì al picchetto con loro quando tornerò a casa".
Anche Brie Larson e il presidente della giuria internazionale Ruben Östlund (giuria composta anche dalla regista della Palma d'Oro Titane Julia Ducournau, dai cineasti Rungano Nyoni, Damián Szifron, Atig Ranimi, Maryam Touzani e dall'attore francese Denis Ménochet) si sono mostrati solidali nei confronti degli sceneggiatori che hanno sollevato questioni come l'equo compenso, la lotta al lavoro precario e la richiesta di una legislazione specifica sull'impiego dell'intelligenza artificiale nella stesura delle sceneggiature per il cinema e la tv. Ostlund ha dichiarato: "Penso che sia fantastico che le persone abbiano un forte sentimento collegiale tanto da decidere di fare uno sciopero. Sono decisamente a favore".
Brie Larson e l'affaire Johnny Depp
Se gli studi e i set di New York e Los Angeles sono paralizzati dai picchetti degli sceneggiatori iscritti alla WGA, c'è chi contesta la scelta di far inaugurare Cannes a Johnny Depp dopo le accuse di violenza domestica rivoltegli dall'ex moglie Amber Heard. Anche dopo che un tribunale ha dato ragione a Johnny Depp, le ombre sulla sua persona non sono state ancora cancellate del tutto tanto che c'è che contesta apertamente il suo ritorno sotto i riflettori di un palcoscenico come Cannes. Lo stesso direttore del festival Thierry Fremaux è intervenuto per difendere la scelta di Johnny Depp chiedendo ai media di concentrarsi sulla sua figura di attore e non sul suo privato.
Interrogata dai media se stasera vedrà o meno Jeanne Du Barry - La favorita del re, Brie Larson, attivista per i diritti delle donne e membro del movimento Time's Up, è rimasta un po' sorpresa dalla domanda per poi rispondere: "Non capisco la correlazione con la mia persona, ma non so ancora se vedrò il film. Dipende come mi sentirò". (Essendo una pellicola del Fuori Concorso, naturalmente i giurati hanno libertà sulla scelta sulla scelta se vederla o meno).
L'interprete di Captain Marvel, per la prima volta ospite a Cannes, si è detta onorata di essere presente alla manifestazione spiegando: "Mi sta talmente a cuore il cinema, essere in compagnia di queste persone che ammiro così tanto è un onore incredibile". Alla domanda se riterrebbe opportuna la proiezione di un cinecomic come il suo The Marvels in un evento come Cannes, Larson ha risposto: "Non ho mai curato un festival del cinema. Quando faccio un film io ci metto lo stesso livello di cura e preparazione indipendentemente dal budget. Un film è un film!"
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I criteri della giuria per la scelta del miglior film
Naturalmente il cinema e i criteri dei giurati in vista dell'attribuzione del palmares alle pellicole in concorso, tra cui troviamo gli italiani Nanni Moretti con Il sol dell'avvenire, Alice Rohrwacher con La chimera e Marco Bellocchio con Rapito, sono stati al centro della conversazione. Östlund ha chiarito: "Non dobbiamo essere intelligenti, dobbiamo solo seguire il nostro primo istinto. Voglio incoraggiare i dibattiti tra i giurati, spero di non risultare troppo intellettuale. Però vi prometto una cosa: la giuria terrà la bocca completamente chiusa, quindi non trapeleranno voci su quali progetti vinceranno prima del verdetto finale".
E se dovesse scegliere tra un'altra Palma d'Oro e l'Oscar? La risposta del presidente non si fa attende: "Sarebbe un scelta facile. Meglio una Palma d'Oro in più che un Oscar".