Per aiutare il nipote Michelino (Gennaro Guazzo), malato di cuore, l'attore spiantato Domenico Greco (Vincenzo Salemme) chiede una grazia a San Gennaro: una sola pietra del suo tesoro per poter pagare l'operazione da fare negli Stati Uniti. Per un equivoco, Domenico e la cognata Rosetta (Serena Rossi), madre del bambino, credono di avere l'approvazione del patrono di Napoli e mettono quindi in moto un piano, che coinvolge anche gli amici Ferdinando (Carlo Buccirosso), Cesare (Max Tortora) e Claudia (Christiane Filangieri), per impossessarsi della gemma.
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Scritto da Carlo ed Enrico Vanzina e diretto dal primo, Caccia al tesoro, in sala dal 23 novembre, è una risposta moderna a Operazione San Gennaro di Dino Risi, con equivoci, gag e amore per il teatro. Abbiamo intervistato i protagonisti all'anteprima romana del film.
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Sfatare stereotipi e chiedere grazie
Intervistati quest'estate a Riccione, i protagonisti Vincenzo Salemme e Carlo Buccirosso ci avevano detto che, se avessero dovuto chiedere una grazia a San Gennaro, avrebbero espresso il desiderio di vedere maggior rispetto per la città di Napoli, sia da parte dei suoi stessi cittadini che dal resto d'Italia: la proverbiale creatività partenopea, che si riflette anche nella vasta produzione cinematografica di questi ultimi anni, è una risorsa che fa bene a tutti? "La fantasia dei napoletani, che a volte viene scambiata per furbizia, è la capacità di adattarsi quotidianamente alla vita. In questo momento veramente difficile, non solo per l'Italia, potrebbe farci gioco: bisogna inventarsi un nuovo modo per vivere meglio" ci ha detto Buccirosso.
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Per Salemme invece: "Voglio sfatare il mito dell'arrangiarsi a Napoli: qui non è che ci arrangiamo. A Napoli ci sono anche grandi professionisti, grandi aziende, oggi è una città molto ben organizzata, c'è molta fantasia, molta creatività, più sentimentali che organizzative. Dovremmo tutti cominciare a capire che il mondo, dal punto di vista materiale ed estetico, è migliorato molto: quello che, purtroppo, è inversamente proporzionale è l'umore generale degli esseri umani. C'è molta più acredine, più odio: non so come mai nonostante oggi si viva molto di più, si può arrivare fino a 120 anni, in realtà ce la godiamo molto meno. Più si vive e più corriamo, più accorciamo le cose: i nostri nonni vivevano di meno ma si godevano i rapporti umani, i pranzi... in questo riconosco una specificità a Napoli: qui c'è ancora voglia di stare insieme agli altri".
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Per Serena Rossi invece, quest'anno protagonista di diversi titoli sia al cinema che in tv, è un momento d'oro e l'attrice ci ha confessato di non voler chiedere di più: "Sono una persona felice di quello che ha, non sono una che smania e desidera con avidità. Mi accontento di quello che ho perché ho veramente tantissimo". Tortora e Filangieri invece: "A San Gennaro chiederemmo di continuare a poter regalare emozioni: sia che il pubblico dica che li abbiamo fatti piangere, sia che li abbiamo fatti ridere, l'importante è continuare a dare qualcosa alla gente".