Di conigli al cinema ne abbiamo visti parecchi: Roger Rabbit, Peter Rabbit, l'inquietante Frank di Donnie Darko e gli ancora più sinistri Bunny di L'uomo del labirinto e i Rabbits di David Lynch. Nessuno però è famoso e amato come Bugs Bunny. Carriera lunghissima e molto variegata, il roditore della Warner Bros. compie quest'anno 80 anni.
Apparso per la prima volta sul grande schermo il 27 luglio 1940, nel corto Caccia al coniglio (A Wild Hare), diretto da Tex Avery, Bugs è arrivato su carta nel 1941, nella serie di fumetti Looney Tunes and Merrie Melodies Comics, diventando di fatto il leader dei Looney Tunes e poi, visto il grande successo, mascotte ufficiale della Warner Bros. Entertainment.
In questi 80 anni Bugs Bunny ha fatto di tutto e può vantare anche dei riconoscimenti importanti, come l'essere il primo personaggio dei cartoni a finire su un francobollo (da 32 centesimi, stampato nel 1997, oggi tra i pezzi da collezione più ambiti in USA), guadagnarsi sul campo il titolo di personaggio animato con il maggior numero di apparizioni (tra corti, film, serie animate, speciali tv e guest star in altre pellicole ha partecipato a 175 titoli diversi) e avere una stella dedicata sulla Hollywood Walk of Fame (al numero 7007 di Hollywood Blvd., posta il 10 dicembre 1985).
Ripercorriamo la sua scalata all'Olimpo del cinema dalle origini a oggi: il coniglio non smette di avere successo, basti pensare alla recentissima collaborazione con il cantante Mahmood, che lo ha voluto per il video e le immagini promozionali del suo nuovo singolo, Dorado, realizzato in collaborazione con Sfera Ebbasta e Feid.
In principio era Happy Rabbit
Bugs Bunny è nato ufficialmente sul grande schermo il 27 luglio 1940, ma in realtà, in forma embrionale, le sue prime cellule risalgono al 1938: creato da un gruppo di autori, tra cui anche l'animatore Ben "Bugs" Hardaway, in principio era un po' diverso. Più piccolo, denti meno importanti, pelo bianco e non grigio, anche il nome era differente: era stato scelto Happy Rabbit (in italiano coniglio felice).
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Col tempo Happy Rabbit è cambiato nell'aspetto e tutti, negli studi di animazione Warner, hanno cominciato a chiamarlo "Bugs's bunny", letteralmente "il coniglio di Bugs", ovvero il soprannome dell'animatore Ben Hardaway e, alla fine, il nome gli è rimasto attaccato, diventando Bugs Bunny. Gli è andata molto meno bene con la versione italiana: inizialmente il coniglio americano da noi è stato ribattezzato "Bubi Balzello", "Lollo Rompicollo" e "Rosicchio".
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Creare la personalità di Bugs Bunny: la voce di Mel Blanc
Arrivato al cinema con il sonoro, gran parte della personalità di Bugs Bunny si deve al suo doppiatore, Mel Blanc (che ha dato voce a molti dei Looney Tunes, tra cui Daffy Duck, Porcky Pig, Titti, Gatto Silvestro, Beep Beep, Wile E. Coyote e Taz), soprannominato "l'uomo dalla mille voci". Blanc, scomparso il 10 luglio 1989, aveva un rapporto speciale con Bugs Bunny: quando era in cabina di doppiaggio, l'attore masticava davvero delle carote, per essere ancora più credibile. L'idea di far sgranocchiare una carota al personaggio viene da un umano illustre: gli autori si sono fatti ispirare da una scena del film di Frank Capra Accadde una notte (1934), in cui Pietro Warne, interpretato da Clark Gable, mastica una carota e parla proprio come farebbe Bugs.
Il legame tra Mel Blanc e Bugs era così forte che ha quasi dell'incredibile: il figlio di Blanc, Noel, ha infatti raccontato che, nel 1961, il padre fu quasi salvato dal cartone animato. Coinvolto in un brutto incidente stradale a Los Angeles, mentre si trovava al volante della sua Aston Martin, l'attore si fratturò il bacino, lesionò le gambe e si fece una gravissima tripla frattura del cranio. Arrivato in ospedale entrò in coma per due settimane, senza dare segni di ripresa. A un certo punto il neurologo gli chiese: "Come ti senti oggi, Bugs Bunny?" e, con grande sorpresa di tutti, Blanc rispose: "Eh ... bene, Doc. Come stai?", ovvero il tormentone del suo personaggio (in italiano è "ehi, che succede amico?" mentre in originale è "What's up, Doc?). In seguito il dottore, che aveva provato in tutti i modi a stimolare il paziente senza successo, disse: "Sembrava proprio che Bugs Bunny stesse cercando di salvargli la vita".
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Bugs Bunny il marine
Vero e proprio personaggio crossmediale, le Merrie Melodies dalla carta sono diventate una serie di corti autoconclusivi, come The Wabbit Who Came to Supper di Friz Freleng, The Wacky Wabbit di Robert Clampett e Bunny e il condor di Clampett, tutti del 1942. Il suo successo durante la Seconda Guerra Mondiale fu talmente grande, che Warner Bros. decise di farne un'icona patriottica: nei corti del 1943 si è visto impegnato contro avversari Adolf Hitler e l'esercito giapponese. Alla fine di Super-Rabbit, Bugs indossa addirittura la divisa blu dello United States Marine Corps: il Corpo dei Marines non si è fatto sfuggire l'occasione, rendendolo un membro onorario. Ormai al centro di una vera e propria campagna di incoraggiamento nazionale, nel corso della guerra il coniglio ha continuato a fare carriera ed essere promosso, fino a ritirarsi con il grado di Sergente capo.
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La rivalità con Topolino e l'incontro in Chi ha incastrato Roger Rabbit
Essendo diventato la mascotte ufficiale di Warner Bros., Bugs ha trovato in Topolino, simbolo di The Walt Disney Studios, il suo "rivale" naturale: più anziano (la prima apparizione di Micky Mouse risale al 18 novembre 1928), il roditore creato da Walt Disney è stato il primo personaggio animato ad avere una stella sull'Hollywood Walk of Fame. Bugs Bunny è stato il secondo e nel corso degli anni si sono combattuti a colpi di successi al botteghino. Il loro unico incontro ufficiale è avvenuto grazie a un altro coniglio, ovvero Roger Rabbit: in Chi ha incastrato Roger Rabbit? (1988) di Robert Zemeckis, Topolino e Bugs sono in aria insieme al detective Eddie Valiant (Bob Hoskins), che, a differenza loro, non ha un paracadute. E, nonostante la rivalità, in questo caso si alleano nel non aiutare l'umano.
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Oscar e riconoscimenti
Il successo del più famoso mangiatore di carote del cinema non riguarda soltanto il botteghino: il cortometraggio Il cavaliere Bugs (1958), ambientato nel Medioevo, con Bugs Bunny che combatte Yosemite Sam e un drago, ha vinto l'Oscar per il miglior corto animato. Mentre Cane all'opera, dell'anno precedente, uno dei più famosi, in cui Bugs e Taddeo si impegnano in una parodia di L'anello del Nibelungo di Richard Wagner, è stato selezionato dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti per essere conservato nel National Film Registry: il primo cortometraggio a ricevere questo onore.
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Lola Bunny, Space Jam e Ace Bunny
Coniglio scapolo da sempre, nel 1996 Warner Bros., insieme alla star umana del basket Michael Jordan, gli mette accanto un nuovo personaggio nel film Space Jam. Nella lotta sul campo da gioco contro gli alieni Munstars, si fa avanti per entrare in squadra Lola Bunny. Capelli biondi, occhi verdi, fisico atletico e carattere forte, colpisce tutti i Looney Tunes e in particolare Bugs Bunny. Questa Lola Bunny così indipendente e sicura di sé cambia invece nella serie animata The Looney Tunes Show: decisamente più folle, è lei, ossessionata da lui, a inseguire Bugs. Parla costantemente, anche da sola, ed è molto più goffa e quindi più comica. Un po' come Harley Quinn con il Joker.
Non è l'unica trasformazione drastica degli ultimi anni per quanto riguarda i Looney Tunes: proprio come Paperino, che diventa Paperinik, anche Bugs Bunny ha il suo alter ego supereroe. Si tratta di Ace Bunny, protagonista della serie animata del 2005 Loonatics Unleashed. Ambientala molto in là nel futuro, nel 2772, immagina un meteorite schiantarsi sulla città di Acmetropolis, con tanto di spostamento dell'asse terrestre e strani fenomeni naturali, come notte perenne e pioggia che cade dal basso verso l'altro. Alcuni abitanti acquisiscono inoltre dei super poteri, primo tra tutti Bugs Bunny, che diventa appunto Ace Bunny. Duffy Duck è invece Danger Duck, Wile E. Coyote è Tech E. Coyote, Taz diventa Slam Tasmanian. Ace Bunny è quindi un pro-pro-pro (molti pro) nipote di Bugs Bunny, o comunque un suo discendente, e sembra aver mantenuto intatto il sarcasmo del lontano parente. Il design più aggressivo e spigoloso dei personaggi non ha però convinto il pubblico, soprattutto i più piccoli, tanto da spingere gli autori a renderlo più simile agli originali.
Bugs Bunny icona gay
Infine non si può non sottolineare un aspetto cruciale ma poco evidenziato di Bugs Bunny. Il coniglio è chiaramente un trasformista: ama cambiare d'abito e interpretare altri personaggi. Tra questi ci sono moltissimi costumi femminili: sirene, valchirie, perfino Rossella O'Hara di Via col vento, Bugs ama interpretare delle donne. Non è un caso quindi che RuPaul nel 2018, con un post sui suoi social, abbia indicato proprio il coniglio come la sua prima introduzione al mondo drag. Non è il solo caso: molti e molte si sono sentiti/e rappresentati/e da Bugs che, in tempi non sospetti, si metteva il rossetto e cambiava genere con una naturalezza estrema.
C'è anche chi crede che questa sua passione per gli abiti femminili non sia casuale, o semplicemente dettata dalla necessità del momento: pare infatti che la catchfrase del coniglio, "What's Up, Doc?" fosse usata come parola d'ordine segreta per entrare nei locali gay anni di Sunset Strip, parte di Sunset Boulevard, nella Los Angeles anni '40.
In realtà questo è un rumor diffuso dallo scrittore e filosofo Neil Kramer che, in un post sul suo blog, Citizen of the Month, ha fatto credere che il figlio di Mel Blanc, Steve Blanc (che in realtà non esiste, quello vero si chiama Noel), la voce di Bugs, avesse scritto il libro "Bugs and Elmer: A Forbidden Love" (ovvero: Bugs e Taddeo: un amore proibito), in cui avrebbe detto che il coniglio e il cacciatore sul grande schermo si danno la caccia, ma in realtà sono segretamente impegnati in una relazione, nascosta grazie a simboli e riferimenti segreti (come appunto la parola d'ordine per l'Hammer Club, che, anche questo, non esiste). La falsa notizia ha però fatto il giro del mondo e l'autore ha spiegato che se uno dei cartoni più famosi del mondo, che il pubblico ama da generazioni, fosse gay, sarebbe un bel passo in avanti per il movimento LGBTQ+.
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