Bridgerton 2, la recensione: Una “stagione” più casta ma ricca di emozioni

La recensione di Bridgerton 2, la seconda stagione della serie tratta dai romanzi di Julia Quinn, questa volta dedicata al maggiore dei fratelli Bridgerton, Anthony.

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Bridgerton 2: Jonathan Bailey in una nuova foto

Quando Netflix ha dato il benvenuto in catalogo al primo tra i prodotti nati dalla collaborazione con Shonda Rhimes, ben due Natali fa, il clamore che avrebbe suscitato e il conseguente successo sono arrivati in maniera assolutamente inaspettata. Una passionale storia d'amore nell'Inghilterra di epoca Regency che ha preso tutti di sorpresa, portandoci a passare ore incollati allo schermo per scoprire come sarebbe andata a finire tra Daphne (Phoebe Dynevor) e il suo Duca, Simon (Regé-Jean Page). Ora, a più di un anno di distanza, arriva finalmente anche la seconda stagione della serie creata da Chris Van Dusen, e noi non possiamo che chiederci quale sia il modo migliore per dare un seguito a quanto già fatto (e che è stato così tanto amato dal pubblico di tutto il mondo!) senza scivolare nel già visto, magari rovinando nello spettatore il ricordo del primo capitolo. Come vedremo in questa recensione di Bridgerton 2, già la fonte di ispirazione della serie - la saga romanzi rosa di Julia Quinn - forniva il giusto spunto per fare qualcosa di unico e distaccarsi dal solco tracciato dalla prima tranche di episodi: il secondo romanzo, infatti, non continua la storia di Daphne e il Duca, ma cambia coppia, lasciando i due precedenti protagonisti a godersi la tanto agognata vita matrimoniale.

È Anthony (Jonathan Bailey) - il primogenito dei Bridgerton, ogni libro della Quinn è infatti dedicato ad un membro diverso della famiglia - ad essere al centro degli otto nuovi episodi: quella che lo vedrà protagonista, insieme al suo interesse amoroso Kate (Simone Ashley), è una storia che parte da premesse diverse rispetto a quelle della stagione precedente e si prende la libertà di cambiare completamente ritmo. Se tra gli elementi che più avevano colpito di Bridgerton, e che l'aveva caratterizzata come serie in costume diversa da tutte le altre, era stata senza dubbio la grandissima quantità scene piccanti - alla passione tra Daphne ed il Duca veniva infatti riservato un gran numero di scene -, in questo secondo capitolo l'evolversi della vicenda si fa decisamente più casto e contenuto. Ci vorranno ben sei episodi perché i protagonisti si rendano conto di quello che agli spettatori è ovvio fin dai primi minuti, e affinché consumino il loro amore, poi, bisognerà aspettare ancora. Una scelta che - come vedremo - è in linea con il trascorso dei due personaggi, si inquadra nella loro caratterizzazione e nella direzione che viene data alla loro storia. Daphne ed il Duca non sono più i protagonisti, e questa nuova stagione non poteva riprendere le dinamiche della precedente. Detto questo, però, forse proprio perché ci aspettavamo un ritmo diverso nella narrazione, sopratutto la parte centrale di Bridgerton 2 ci è sembrata un po' troppo trascinata, esageratamente dilatata. Oltre a noi, anche parte del pubblico potrebbe rimanere spiazzato dal nuovo corso preso dallo show, e di conseguenza restarne deluso. Con una terza e quarta stagione già confermate siamo però dell'opinione che il cambiamento sia sempre la scelta migliore, e che la serie di Chris Van Dusen abbia comunque trovato il modo, in questi nuovi otto episodi, di restare fedele a se stessa.

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Il triangolo amoroso

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Bridgerton 2: una foto di scena della seconda stagione

Avevamo lasciato Anthony alle prese con una nuova consapevolezza e maturità: addio ai giorni da libertino e benvenuta stabilità familiare e coniugale. Il Visconte aveva infatti dichiarato di essere pronto a trovare la ragazza giusta, a sposarsi e a farsi completamente carico delle responsabilità che il suo ruolo comporta. Ma quali caratteristiche deve avere una Lady per essere all'altezza degli standard dell'esigentissimo Anthony? Quasi nessuna delle giovani donne in età da marito della città sembra avere quel qualcosa in più di cui lui è alla ricerca. Il problema di trovare la nuova Viscontessa di Bridgerton sembra senza soluzione, almeno fino all'ingresso in scena della bellissima Edwina Sharma (Charithra Chandran), arrivata dall'India con la madre e la sorella Kate proprio per cercare marito. Dopo che la madre Mary (Shelley Conn) era scappata dall'Inghilterra con un uomo senza titoli nobiliari, ed era stata per questo ripudiata dalla famiglia, portare nuovo lustro al nome dei Sharma sembra quasi un'impresa impossibile. Kate però è pronta a tutto per trovare alla sua sorellina il miglior partito possibile tra quelli in circolazione, assicurandosi così un futuro sereno per quel che resta - dopo la morte del suo amatissimo padre - della sua famiglia.

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Bridgerton; una foto tratta dal primo episodio della seconda stagione

In una scena che ricorda molto il primo incontro da Lady Elizabeth Bennet e Mr Darcy in Orgoglio e Pregiudizio, l'opinione che Kate si fa su Anthony Brigerton è lontana dall'essere lusinghiera, e la ragazza è per questo decisa a tenere Edwina lontana da lui. Quando però la Regina, in parte nel tentativo di scoprire l'identità di Lady Whistledown, elegge la giovane a nuovo diamante della stagione, Anthony è certo di aver individuato la sua futura sposa. L'unico modo per arrivare a Edwina sembra quello di superare il rigoroso scrutinio della sua sorella maggiore: cosa accadrà, però, se strada facendo Anthony e Kate si accorgessero di avere in comune molto più di quanto inizialmente credevano? I due, inaspettatamente, cominceranno a provare una fortissima attrazione l'uno per l'altra, ma anche Edwina sembra ormai essersi convinta che il suo destino sia con il maggiore dei fratelli Bridgerton. Una situazione che si fa velocemente molto intricata: che fare quando in gioco non ci sono solo i sentimenti ma anche il futuro della propria famiglia?

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L'importanza della famiglia

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Bridgerton; seconda stagione

L'elemento centrale attorno a cui ruota Bridgerton 2, come avrete dedotto da queste poche righe sulla trama, è la famiglia: la sua importanza nella vita di ognuno di noi, ma anche come questa possa influenzare le nostre scelte e possa caricarci di responsabilità che a volte sembrano troppo ingombranti. Tanto Anthony quanto Kate sono quasi schiacciati dal senso di responsabilità che sentono nei confronti della propria famiglia, entrambi dopo la morte del padre. Nel caso del maggiore dei fratelli Bridgerton la serie ci dà la possibilità, tramite alcuni flashback, di scoprire che cosa sia successo al precedente Visconte, e come questo abbia influenzato in seguito la vita di Anthony. Per quanto riguarda Kate, che oltretutto non è la figlia naturale di Mary, è attraverso i dialoghi con gli altri personaggi che viene alla luce un vissuto doloroso, un passato in cui la giovane donna si è sentita costretta a farsi carico del futuro della sua sorella minore. Come vi anticipavamo, quindi, questa seconda stagione fa un grande sforzo nell'approfondire e caratterizzare i due personaggi principali, al punto da rendere entrambi estremamente affascinanti (a tratti quasi più che Daphne e il Duca, dobbiamo ammetterlo). Sono proprio i due protagonisti a rendere coinvolgenti questi otto episodi e spingere lo spettatore a proseguire nella visione: per quanto la trama sembri un continuo ripetersi delle medesime situazioni - Kate ad Anthony si desiderano ma non riescono ad ammetterlo in diversi scenari -, tanto Jonathan Bailey come Simone Ashley sono capaci di rendere la vicenda interessante e intrigante al punto giusto. Delle scene piccanti non si sente così (quasi) la mancanza, perché la chimica che i due interpreti portano in scena e palpabile anche quando i loro personaggi si autoconvincono di odiarsi, mentre è evidente che non possono fare a meno di stare insieme.

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Bridgerton 2: una nuova foto dei protagonisti

A deludere un po', in questa seconda stagione di Bridgerton, è il trattamento destinato ai personaggi secondari, che sembrano restare ancorati alle stesse storyline della precedente tranche di episodi: Eloise (Claudia Jessie) è ancora decisa a scoprire l'identità di Lady Whistledown, Colin (Luke Newton) - tornato dai suoi viaggi - non crede più nell'amore ma pensa ancora a Lady Marina Thompson, Benedict (che dovrebbe essere il protagonista della prossima stagione) è ancora alla scoperta del suo talento artistico. Qui e là vengono disseminati indizi su cosa potrebbe accadere in futuro, soprattutto per quanto riguarda il ruolo di Penelope (Nicola Coughlan): ora che sappiamo che è lei a nascondersi dietro lo pseudonimo di Lady Whistledown è con sguardo diverso che assistiamo al suo modo di interagire con gli altri personaggi. Il lavoro fatto su di lei dagli sceneggiatori è davvero interessante, è un personaggio infatti che viene dipinto come essenzialmente buono e innocente, ma che dimostra strada facendo una doppia faccia, una sua meschinità ed egoismo, cosa che invece di farne un "villain" la rende semplicemente più umana. Per quanto riguarda i comprimari, comunque, assistere all'ingresso in scena dei personaggi interpretati da Adjoa Andoh, Ruth Gemmell, Polly Walker e Golda Rosheuvel - rispettivamente Lady Dambury, Lady Bridgerton, Lady Featherington e la Regina - è sempre un vero piacere, sopratutto quando si trovano ad interagire verbalmente. I loro battibecchi sono senza dubbio tra i momenti meglio riusciti e divertenti della stagione.

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Bridgerton 2: una foto di scena

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Origini indiane

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Bridgerton; Phoebe Dynevor in uan foto della seconda stagione

Un elemento piuttosto interessante di questa seconda stagione riguarda il background culturale della famiglia Sharma, a differenza del libro di Julia Quinn in cui Kate era bianca e la sua famiglia era quella degli Sheffield, qui le origini del personaggio (come dei suoi familiari) sono indiane. Un'espansione del mondo di Bridgerton oltre i confini inglesi perfettamente in linea con lo spirito di inclusività alla base dello show: anche quest'anno ci aspettiamo critiche sulla poca veridicità storica della serie, ma lasciano ancora una volta il tempo che trovano, visto che un'accurata ricostruzione non è mai stata nelle sue intenzioni, ma anzi l'idea fondante è proprio quella di creare un mondo a parte e una nuova versione della Storia. Abbiamo apprezzato come le origini indiane delle protagoniste vengano evidenziate dalle scelte musicali (oltre che al mondo del pop rivisitato, Brigerton 2 volge lo sguardo verso Bollywood) e in alcuni momenti interessanti della trama, che non approfondiremo però in questa sede per non fare troppi spoiler.

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Bridgerton 2: una suggestiva scena della serie

Al termine della visione - e al netto di un finale a nostro parere ben riuscito - ci resta addosso la sensazione di una storia a tratti piuttosto ripetitiva, sia per quanto riguarda le storyline dei personaggi principali che di quelli secondari (per cui già verso gli ultimi episodi avevamo perso completamente di interesse). Apprezziamo però la scelta di aver cambiato ritmo alla storia, cercando così di identificarla come un prodotto a sé stante che è però parte della saga dei Bridgerton. La speranza è che ognuna delle prossime stagioni, pur mentendo lo stesso spirito delle precedenti, acquisti un'identità unica e particolare. Noi - per quanto questa seconda stagione non ci abbia sorpreso e forse colpito come la prima - non vediamo comunque già l'ora di fare ritorno nello scintillante mondo creato da Chris Van Dusen e Shonda Rhimes.

Conclusioni

Concludiamo la recensione di Bridgerton 2 sottolineando come questa seconda stagione si distacchi da quella precedente: il ritmo cambia e le vicende si fanno decisamente più caste e contenute. Abbiamo apprezzato il tentativo di attribuire ai nuovi episodi un'identità propria, ma questa scelta potrebbe scontentare parte degli spettatori. Molto interessante la caratterizzazione data ai personaggi principali, la cui storia risulta davvero emozionante.

Movieplayer.it
3.0/5

Perché ci piace

  • L'approfondita caratterizzazione di Kate ed Anthony, che risultano entrambi particolarmente affascinanti.
  • La scelta di dare a Kate e alla sua famiglia origini indiane.
  • I costumi, le sceneggiature e le scelte musicali.
  • Il tema centrale di questo secondo capitolo: la famiglia.
  • La scelta di raccontare una storia con meno scene piccanti...

Cosa non va

  • ... cosa che però che potrebbe scontentare alcuni spettatori: Bridgerton si differenziava dagli altri show in costume anche per l'ampio spazio dato alla passione tra i protagonisti.
  • La storia, sopratutto negli episodi centrali, sembra troppo trascinata, esageratamente dilatata.
  • I personaggi secondari sembrano non fare passi avanti rispetto alla scorsa stagione.