Nel finale della seconda stagione li avevamo lasciati su un'isola da sogno dove erano scappati per fuggire dalla triste realtà, ma il 16 ottobre alle 20 e 35 i Braccialetti Rossi tornano su Rai Uno per otto nuove puntate della fiction italiana più seguita degli ultimi anni. La produzione Rai Fiction e Palomar, nata dall'esperienza di Albert Espinosa, che ha passato circa quindici anni in ospedale per combattere una grave malattia, arriva in Italia alla terza stagione mentre la Spagna e gli altri paesi si sono fermati prima.
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Sandro Petraglia firma nuovamente la sceneggiatura, con la collaborazione del regista Giacomo Campiotti, che non perde occasione per sottolineare l'importanza di questo progetto e l'effetto che ha sul pubblico, che ogni giorno manifesta una partecipazione emotiva unica e forte con lettere e testimonianze dirette. "Il segreto di questo successo è il fatto di parlare di ragazzi malati come se fossero ragazzi normali, che hanno voglia di innamorarsi, giocare e scappare... ho cercato di raccontare tutto questo. La malattia permette di raccontare queste storie ad un livello più profondo e credo che siamo riusciti a parlare di cose terribili rompendo dei tabù". "Braccialetti Rossi è un progetto che ha inaugurato un nuovo modo di fare servizio pubblico, perché affronta un messaggio importante come la morte e la malattia con un linguaggio potente e coinvolgente, ma anche moderno e contemporaneo. Questa serie racconta il punto di vista dei più giovani che sono i protagonisti del racconto. Inoltre, per noi, riuscire a riconquistare un pubblico di giovani che ormai non guardano più la televisione è molto importante", ha aggiunto durante la conferenza stampa Eleonora Andreatta, direttrice di Rai Fiction, ricordando il 24% di share guadagnato dalla seconda serie.
Colpi di scena, rivelazioni e nuovi personaggi
La terza stagione si apre con Leo e Cris innamorati e felici nella suggestiva casa del faro ad un mese dalla fuga, mentre gli altri amici sono tornati all'ospedale. Leo ha voluto prendersi un altro po' di tempo prima di tornare a combattere contro il proprio male che gli offre soltanto l'8% di possibilità di sopravvivere, ma grazie all'amore di Cris e ad una strana presenza amica sempre presente, ritrova il coraggio di non mollare.
"La storia d'amore tra Cris e Leo porterà a svolte narrative molto forti e ad un finale sorprendente", ha detto il regista, aggiungendo che il leader del gruppo, interpretato da Carmine Buschini, sarà anche al centro di una spy story, dal momento che incontrerà un nuovo misterioso personaggio sulla tomba della madre.
Tornando in ospedale Leo ritrova i compagni di avventura di sempre, come Nina (Denise Tantucci) che sta continuando la terapia di nascosto dai suoi genitori, Vale (Brando Pacitto) che è stato dimesso ma cerca di riprendere in mano la sua vita, e la piccola Flam che aspetta un donatore di cellule staminali per subire una nuova operazione agli occhi. Ma in questa terza serie non mancano le new entry come Bobo, un ragazzo cardiopatico con una madre giovane e inadeguata che lo ama, un nuovo cardiochirurgo interpretato da Giorgio Marchesi, l'adolescente Margherita legata in modo profondo a Flam e Bella e la nuova fidanzata di Vale che deve relazionarsi con questo gruppo legato da amicizia e solidarietà, che in un primo momento sembra appartenere ad un altro pianeta.
L'intenso rapporto con il pubblico
"Quest'anno entra nella storia di Nina la famiglia, il primo luogo sicuro in cui un ragazzo malato vorrebbe rifugiarsi", ha dichiarato Denise Tantucci parlando del suo personaggio che fino ad oggi ha tenuto all'oscuro i genitori della sua reale condizione di salute, ma nella nuova serie dovrà affrontare la verità. "Il progetto di Braccialetti Rossi ha come scopo quello di aiutare le persone e cercare di cambiare in meglio l'esistenza di coloro che vivono la malattia. Mi sono resa conto di quanta forza deve avere una persona malata per accettarsi in mezzo agli altri. Mi ha insegnato molto e mi ha donato una consapevolezza matura riguardo questi argomenti", ha aggiunto. La forza di questo format per il piccolo schermo è la capacità dei protagonisti di trovare il coraggio attraverso gli altri. Leo e i suoi amici affrontano il lato oscuro della Forza grazie all'amicizia che dona loro il coraggio e lo stimolo per andare avanti, uniti e più forti.
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"È un progetto speciale molto diverso da quelli che ho fatto prima, un'esperienza incredibile. Ho fatto incontri importantissimi, professionalmente e a livello personale, come Albert Espinosa che ci ha raccontato la sua storia in prima persona, e gli altri ragazzi incontrati in ospedale e fuori. Tante persone ci vengono a trovare sul set per raccontarci la loro storia. Per esempio ricordo ancora una coppia di genitori che ci ha detto che, grazie alla fiction, sono riusciti a parlare di nuovo della figlia morta per un tumore", ha raccontato Aurora Ruffino, che recentemente abbiamo visto nei panni di una sirena nel cortometraggio Ningyo di Gabriele Mainetti. "Sono molto felice quando, con il mestiere di attrice, posso cambiare qualcosa e stimolare le persone ad avere un pensiero diverso", ha aggiunto. Come ha dichiarato il produttore Carlo Degli Esposti, "i ragazzi hanno forzato la famiglia per metterla davanti alla tv, perché si tratta di una storia coraggiosa che prima poteva essere difficile da mandare in onda sulla tv generalista. Si è costruito un esercito felice che gioca con le emozioni ed è un grande risultato per noi e per la Rai". Un esperimento riuscito che andrà in onda subito dopo il telegiornale, soprattutto per il target a cui si rivolge che il lunedì deve affrontare la scuola.
Una quarta stagione in arrivo
"Gli spagnoli sono fermi alla seconda serie, mentre in Italia abbiamo realizzato la terza, quindi non avevamo più un riferimento per scrivere. I ragazzi sono cresciuti e così abbiamo dato delle dimensioni diverse ai personaggi, mettendoli davanti a prove più importanti in un mix di realismo e fiaba. E mantenere questo equilibrio ci ha divertito e interessato molto", ha spiegato lo sceneggiatore Sandro Petraglia, che ha svelato anche di essere già a lavoro sulla prossima quarta stagione.