Bottoms, la recensione: Ayo Edebiri, Rachel Sennott e una teen comedy che è pura rivoluzione

La recensione di Bottoms: inaspettato, assurdo ma soprattutto libero e originale. Il film di Emma Seligman, in streaming su Prime Video, ribalta i teen-movie, affrontando con una lucida follia il mondo queer, l'adolescenza e le questioni di genere. Protagonista, la miglior coppia femminile dell'anno: Ayo Edebiri e Rachel Sennott.

Bottoms, la recensione: Ayo Edebiri, Rachel Sennott e una teen comedy che è pura rivoluzione

Sentiamo spesso ripetere che "non ci sono più idee nuove, è stato già detto tutto". Eppure, siamo convinti che sia solo un facile luogo comune, dettato da una superficialità d'opinione (e da una scarsa conoscenza). Del resto, il cinema non è solo l'esperienza delle saghe da vivere sul grande schermo. Il cinema è innanzitutto una storia da raccontare, e dietro i grandi titoli c'è un cinema indipendente che cerca di rimediare, provando a sanare quei buchi di originalità che stanno più o meno minacciando lo stato dell'arte. E dal cinema indipendente, oggi, arrivano i titoli che più meriterebbero attenzione, chiarendo e dimostrando che l'assenza di novità non è un discorso applicabile a tutta l'industria. Perché poi ecco le prove provate: vediamo su Prime Video un film come Bottoms, in qualche modo capace di ristabilire un equilibrio in fatto di originalità, che ribalta totalmente gli ideali legati ai teen movie, puntando sulla freschezza, disegnando i contorni dell'assurdità che, nell'ultima parte, prende il controllo del film.

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Ayo Edebiri e Rachel Sennott in Bottoms

Animal House, Mean Girls, American Pie, Grease, Schegge di follia. Da loro in giù, il film di Emma Seligman (scritto insieme a Rachel Sennott) è un'esagerazione ponderata, è l'archetipo della satira (condita di inaspettato pulp dal sapore di ananas...) ed è, probabilmente, tra le visioni più originali degli ultimi tempi. Davvero, quando Bottoms sembra prendere una direzione, ecco che sterza di netto, imboccando una narrazione che lascia eccezionalmente sorpresi. Presentato al South by Southwest (quando già ci aveva fatto drizzare le antenne), l'opera seconda di Emma Sligman (segue il successo di Shiva Baby) è un manuale di scrittura, portando ad un livello post-moderno il concetto dei film basati sui liceali sudati, accaldati e vogliosi di scoprire la propria sessualità.

Bottoms, la trama: se un fight club lesbico ribalta il concetto di teen-movie

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Bottoms: tutti al liceo

Protagoniste di Bottoms, PJ e Josie (Rachel Sennott e Ayo Edebiri, coppia cinematografica dell'anno), due teenager lesbiche non propriamente popolari tra i corridoi della Rockbridge Falls High School. Le solite sfigate, con il mezzo cuore al collo e gli abiti fuori moda. Amiche per la pelle, PJ e Josie hanno una cotta per Brittany (Kaia Gerber) e Isabel (Havana Rose Liu), luccicante cheerleader. Qui, il primo cambio di prospettiva: Bottoms sfrutta un archetipo classico dei teen movie portando il film ad un livello ben più strutturato, piazzando tra le linee della sceneggiatura il contesto nevralgico, a cui si legano le zone grigie di una violenza di genere che non può mai essere messa in discussione. PJ e Josie vengono emarginate ancora di più quando vengono ingiustamente accusate di aver aggredito Jeff (Nicholas Galitzine), il quarterback della scuola, dopo un acceso litigio con Isabel, la sua ragazza.

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Ayo Edebiri e Rachel Sennott, coppia dell'anno?

In un certo senso, e con la popolarità scesa sotto zero, le due best friends cavalcano l'accusa, e anzi dicono di essersi semplicemente autodifese, inventando di aver addirittura frequentato il riformatorio durante le vacanze estive. Insomma, si fingono delle dure, delle femministe intransigenti, quando invece vorrebbero solo avere la loro prima esperienza sessuale. Uno spunto che farà scattare in loro l'assurda idea di fondare un club femminista di autodifesa, così da permettere a PJ e Josie di conoscere altre ragazze con cui poterci provare. La menzogna, però, è destinata a sgretolarsi, e con essa il rapporto tra PJ, Josie e le altre componenti dello strampalato fight club scolastico.

Avril Lavigne, Rachel Sennott e Ayo Edebiri e una rivoluzionario teen-comedy

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Bottoms: un'immagine del film

Sorprendente per tono e per colori, Bottoms parla con una chiarezza quasi liberatoria, e non ha paura di osare, stravolgere, scherzare e prendersi gioco degli stessi preconcetti di genere legati alle proprie consapevolezze sessuali. Ecco, il caos ragionato di questa irrinunciabile teen comedy segna la strada per un linguaggio che sferza satira e storture, rivoluzionario e riottoso nel prendere di petto la stessa violenza di genere, affrontandola senza una categorizzazione assoluta, ma lasciando che sia coerente e coesistente con la natura del film. Di conseguenza, "le cose che restano nella zona grigia" (a proposito di abusi) vengono portate sotto la luce di un club al femminile ideato dalle protagoniste per portarsi a letto le ragazze (!), creando quindi quel cortocircuito essenziale nel trasmettere il messaggio, e il valore di una sceneggiatura che si adatta ad ogni circostanza, accelerando di ritmo fino ad un finale che lascia sbigottiti.

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Bottoms: una foto del film

Perché in Bottoms di Emma Seligman (che è diventata la nostra nuova regista preferita!), nella straripante messa in scena, nell'alchimia pazzesca di Rachel Sennott e Ayo Edebiri (in questo momento sono le due interpreti più promettenti di Hollywood), nel voler omaggiare un certo cinema anni '90, c'è anche un marcato valore linguistico, potente, istintivo e scapigliato nella generazionale cornice, senza sovrastrutture imposte. Per questo, come se fosse una sincera rilettura della scorrettezza scult di American Pie, il film della Seligman è uno di quei titoli che ogni ragazzo dovrebbe vedere: nessuna "zona grigia" deve restare nell'ombra, e dall'altra parte ogni ragazza deve essere libera di poter vivere, amare ed esistere solo e secondo i propri bisogni, le proprie necessità sentimentali e le proprie sacrosante pulsioni. Ci voleva tanto, per essere originali, rivoluzionari e cinematograficamente rilevanti? A quanto pare sì, dato che Bottoms spiega concetti fondamentali molto meglio di innumerevoli slogan. Anzi, per citare Avril Lavigne e la sua leggendaria hit Complicated (soundtrack da urlo), "Chill out, what ya yellin' for? Lay back, it's all been done before. And if, you could only let it be, you will see!".

Conclusioni

Libero dai preconcetti e dalle sovrastrutture, Bottoms, opera seconda di Emma Seligman, è una teen comedy che ribalta il linguaggio puntando alla satira, alla freschezza e ad un tono generalmente inafferrabile, giostrando perfettamente il ritmo. Come scritto nella recensione del film, Ayo Edebiri e Rachel Sennot sono la coppia cinematografica dell'anno, perfette nei panni sgualciti di due assurde e irresistibili protagoniste.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
3.8/5

Perché ci piace

  • Ayo Edebiri e Rachel Sennot, pazzesche.
  • Il tono generale, inafferrabile.
  • La soundtrack, c'è pure Avril Lavigne!
  • Il linguaggio, libero e satirico.
  • Il finale.

Cosa non va

  • Potrebbe essere scambiato per un film superficiale, proprio per la sua coerente originalità.