Nuovo look, nuovo cane e nuove situazioni: torna in prima serata su Rai 1 dal 29 settembre Banca la serie liberamente tratta dai romanzi di Patrizia Rinaldi che racconta le vicende di una consulente di polizia, Blanca appunto, rimasta cieca durante un evento traumatico, che grazie alla sua capacità di analizzare suoni come nessun altro, riesce a venire a capo di intricati casi di cronaca. Con lei il collega Michele Liguori, con il quale potrebbe esserci del tenero, il vicequestore Mauro Bacigalupo e una lunga lista di personaggi che il pubblico ha imparato ad amare nel corso delle due stagioni pregresse.

Questa terza stagione però potrebbe essere all'insegna di diverse novità, prima tra tutte il cambio di regia: Jan Maria Michelini lascia infatti il posto a Nicola Abbatangelo per una serie di nuovi episodi nei quali la protagonista, interpretata da Maria Chiara Giannetta, sarà costretta ad affrontare nuove sfide, nuovi dolori e vecchi traumi.
Tanti cambiamenti per Blanca
Dal finale della seconda stagione diverse cose sono cambiate. La vita di Blanca è scossa dalla triste scomparsa della sua cagnolina, Linneo, compagna di vita e guida addestrata che, per anni, è stata i suoi occhi. A prenderne il posto è Cane Tre, ma la donna fa fatica ad entrare in sintonia con la sua nuova accompagnatrice, una palletta di pelo affettuosa ed esuberante che, al contrario, le si affeziona subito.

Anche sul fronte lavorativo, poi, le cose si sono fatte complicate: le tensioni con Liguori non si sono attenuate dopo che lui ha scelto di andare a convivere con Veronica, una sua ex fiamma, e all'orizzonte si prospetta un nuovo intricato caso. Sulla spiaggia, infatti, viene ritrovato il cadavere di una suora, una morte oltremodo sospetta che porterà verso Domenico Falena, un mercenario che si occupa di tenere al sicuro navi cargo e con il quale Blanca stringerà un rapporto particolare.
L'avanzare della commedia
Il primo impatto con questa stagione 3 è sicuramente straniante: la differente mano nel dirigere la serie si sente e, soprattutto, si vede. Con l'avvento di Abbatangelo l'estetica cambia completamente allineandosi a quella della maggior parte delle produzioni Rai: una regia piuttosto semplice che si preoccupa di mostrare il contesto e gli spazi, più rassicurante e familiare, pensata probabilmente per andare incontro ad un pubblico estremamente generalista della rete. Purtroppo, proprio per questo, la serie finisce per mancare di personalità mescolandosi a produzioni simili e perdendo quel piglio più di genere crime che aveva contraddistinto le stagioni precedenti.

L'intera opera infatti compie un passo consistente verso la commedia, un genere più facilmente digeribile per il pubblico ma per nulla semplice da gestire e misurare, specialmente in una storia che nasce con un'anima crime e drammatica. Anche gli intrecci romantici sembrano acquisire maggiore rilevanza proprio per raggiungere anche quegli spettatori che cercano qualcosa di più leggero da vedere a fine giornata.
Un cast che funziona

Una riconferma positiva, invece è il cast: Maria Chiara Giannetta è ormai perfettamente calata nei panni di Blanca e i suoi gesti ed espressioni sono sempre estremamente credibili. Come lei anche Giuseppe Zeno ed Enzo Paci tornano con disinvoltura nei panni di poliziotto e vicequestore, ritrovando quei tempi e quella complicità che avevano funzionato così bene anche in precedenza. Le new entry Matilde Gioli e Domenico Diele, poi, riescono ad integrarsi alla perfezione proponendo personaggi interessanti che ritroveremo per tutta la stagione come membri della trama orizzontale impostata durante la prima serata. Blanca 3 riparte quindi tra capi saldi, incertezze e cambiamenti e per ora non ci resta che vedere come proseguiranno le incasinate vicende di questa consulente di polizia che ha conquistato comunque il cuore di tutti.
Conclusioni
La terza stagione di Blanca segna una serie di cambiamenti per l’amatissima fiction di Rai 1, primo tra tutti il cambio di regia che vede ora dietro la macchina da presa Nicola Abbatangelo. Il regista sceglie un approccio più semplice e senza guizzi e lo stesso fa la sceneggiatura che spinge maggiormente sui toni romantici e della commedia per lasciare indietro l’anima crime che aveva maggiormente contraddistinto il titolo fino ad ora. Ottimo il cast che tra vecchi e nuovi volti riesce a convincere con una buona alchimia.
Perché ci piace
- Il cast, affiatato e credibile.
- L'avvento di Cane Tre, personaggio a quattro zampe adorabile ed efficace.
Cosa non va
- La regia, forse troppo semplice.
- La sceneggiatura che tradisce il crime a favore della commedia e del romanticismo.