Black Bag, intervista a Naomie Harris e Regé-Jean Page: "Nel nostro film non ci si può fidare di nessuno!"

Gli attori ci raccontano com'è stato lavorare in sottrazione, com'è Cate Blanchett sul set, e cosa li fa concentrare quando devono riflettere su qualcosa. In sala dal 30 aprile.

Naomie Harris e Regé-Jean Page sono tra i protagonisti di Black Bag - Doppio Gioco

Steven Soderbergh ci ha abituato alla sperimentazione continua e questa volta con Black Bag - Doppio gioco, nelle sale italiane dal 30 aprile, ha deciso di immergersi in una spy story che riesce nel miracolo di rendere la monogamia e il matrimonio qualcosa dal fascino proibito e intrigante. Certo, molto si deve a un cast meraviglioso: a cominciare dai protagonisti, ovvero il premio Oscar Cate Blanchett e Michael Fassbender, che non vedevamo da un po' al cinema. È un piacere ritrovarlo sul grande schermo.

Black Bag Doppio Gioco Cate Blanchett Michael Fassbender Sequenza
Cate Blanchett e Michael Fassbender in Black Bag

Insieme a loro ci sono dei comprimari che sfoderano tutto il loro fascino, a cominciare da un Pierce Brosnan autoironico e alla coppia formata da Naomie Harris e Regé-Jean Page. La prima interpreta la dottoressa Zoe Vaughan, psicoterapauta dell'agenzia in cui lavorano i protagonisti, mentre il secondo è un nuovo agente, molto ambizioso e sicuro di sé.

Come nelle migliori storie di spionaggio, non ci si può fidare di nessuno, nemmeno di chi ci porta per mano nel raccoto. Per George Woodhouse (Fassbender) è così: deve mettere in discussione tutto, anche se stesso, quando sembra che sua moglie, Kathryn St. Jean (Blanchett), sia coinvolta nel furto di un software top-secret, chiamato Severus. Nella nostra intervista gli attori ci raccontano com'è lavorare in un film in cui tutti i personaggi nascondono la verità. Il consiglio è solo uno: "Anche come spettatore, il modo migliore per godersi un film come questo è non fidarsi di nessuno e vedere dove si arriva alla fine. Non si può credere a nessuno in questa storia".

Black Bag - Doppio Gioco: intervista a Naomie Harris e Regé-Jean Page

In Black Bag: Doppio Gioco tutti i personaggi sembrano impassibili. Gli attori devono quindi recitare in sottrazione. È più difficile?

Regé-Jean Page: "Penso che i personaggi si illudano di essere freddi. Credo che tutti loro siano in realtà piuttosto appassionati, ed è per questo che in questo film infrangono così tante regole. È probabilmente per questo che ho apprezzato soprattutto le nostre scene insieme. Perché io e Naomie abbiamo l'opportunità di mettere in luce quando i personaggi sono un po' più vulnerabili, dove sono un po' più appassionati, dove nascondono meno di sé stessi. A volte è giusto reprimere le cose, ma penso che in questo film i personaggi stiano mentendo a se stessi".

Per Naomie Harris invece: "Direi che la loro passione è indirizzata nella direzione sbagliata. In direzioni problematiche, sicuramente".

Sul set con Cate Blanchett

Black Bag Cate Blanchett
Cate Blanchett in Black Bag - Doppio Gioco

Nel film il personaggio di Naomie Harris dice a quello di Cate Blanchett che l'odore dell'ostilità la precede. È così anche per il premio Oscar? Harris: "No, non è affatto così. È davvero adorabile. E generosa. Gioca molto sul set e questo lo adoro. Amo questo aspetto della nostra professione, il fatto che mantenga vivo il bambino che è in noi. E lo si vede chiaramente con Cate. Si diverte. È davvero stimolante da osservare".

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Un posto per pensare

Nel film di Soderbergh vediamo che, quando deve riflettere su qualcosa, il personaggio di Michael Fassbender va a pesca per ragionare e ponderare. Gli attori hanno qualcosa di simile nelle loro vite?

Michael Fassbender Black Bag
Michael Fassbender in Black Bag - Doppio Gioco

Page: "Probabilmente il lavoro. Il mio cervello funziona bene quando ho il giusto livello di distrazione. Mi piace immergermi in un libro, o in una sceneggiatura, perché così la mente viene stimolata. Il mio cervello inizia a vagare in direzioni che altrimenti non prenderebbe mai. E poi mi accorgo che sto sciogliendo i nodi della mia vita, proprio perché ho quell'attività in corso. Quindi la risposta è: sono un maniaco del lavoro". Originale invece la risposta di Harris: "Adoro la vasca di galleggiamento che mi rigenera sempre. Purtroppo però non ne ho una!".