BEN: Respira, Benjamin Mascolo: “La vita è una maratona”

Ben: Respira, il nuovo film Amazon Original disponibile in streaming dal 12 novembre su Amazon Prime Video, è stata l'occasione per conoscere meglio Benjamin Mascolo: ci ha parlato di amore, di salute, e di quanto contano talento e lavoro nel successo di un artista.

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Ben: Respira, Benjamin Mascolo e Bella Thorne in un'immagine

Assistendo alla storia di Ben: Respira, il nuovo film Amazon Original disponibile in streaming dal 12 novembre su Prime Video, ci è venuto in mente il titolo di una canzone di Bruce Springsteen, Born To Run. Vuol dire "nato per correre". Benjamin Mascolo, salito alla ribalta nel duo Benji & Fede, e ora solista, invece, non è nato per correre. Nel senso che ha dovuto fare i conti con una malattia rara, l'Istiocitosi X, che quando era ancora un ragazzino ha compromesso la sua capacità polmonare, e ha influito sul suo respiro. Così, Ben ha deciso di prendersi cura del suo fisico, di eliminare alcool e cibo spazzatura, e di iniziare a correre, ogni giorno, per andare alla Maratona di New York. Ma, apparentemente, Benjamin Mascolo non era neanche nato per cantare. In un momento molto toccante del film, Ben confessa che è stata la sua ragazza, l'attrice Bella Thorne, a convincerlo che avesse una bella voce, e che potesse cantare. Quello che ci vuole dire Ben in questo film, allora, è che non dobbiamo essere per forza nati per qualcosa. Ma che ci possiamo arrivare con l'impegno, con il duro lavoro quotidiano. "Per me è una grande verità" ci risponde Ben. "Nella società in cui viviamo oggi spesso viene idolatrato il talento: è quello che viene visto come fattore dominante, o ce l'hai o non ce l'hai. Ci sono persone che vengono da me, e dicono: io non ho li tuo talento, tu ce l'hai fatta perché hai talento. Secondo me il talento è un fattore, ma non è che il venti per cento del tutto. Il lavoro quotidiano è quello che fa la differenza, nello sport, nella musica, anche nell'imprenditoria. Ci sono tante persone che hanno talento, ma alla fine il lavoro è quello che livella tutto. Io vorrei far capire a tante persone che non credono in se stesse che con il lavoro quotidiano ogni giorno si hanno risultati inaspettati, ed è quella la cosa più importante". Ben ci racconta questo forte della sua esperienza personale. "È stato cosi nella corsa, e anche nel lavoro, quando ho conosciuto Fede" ci svela. "Eravamo stati esclusi da Sanremo Giovani, Amici, X Factor, eravamo stati scartati da tutte le parti. Così abbiamo detto: ok, da domani ci vediamo ogni mattina e lavoriamo sulla musica. Andavo a casa sua: ci siamo visti ogni giorno trattandolo come un lavoro nine to five, dalla mattina al pomeriggio. Anche con la corsa è stato cosi: partire da zero, e correre ogni giorno". Fino a quel momento in cui, tornando dal Coachella Festival, si è messo a cantare una canzone in macchina ascoltando la radio, e Bella gli ha detto di avere una bella voce, Ben non si vedeva ancora come un cantante. "Mi vedevo come una persona in grado di comunicare, scrivendo canzoni, con le parole, sui social" ci confessa. "Un comunicatore, ma non un cantante. Non mi sentivo all'altezza. Ma più vado avanti più mi rendo conto che è importante quello che hai da dire".

A Los Angeles se fai una scelta sbagliata ti schianti

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Ben: Respira, Benjamin Mascolo in una sequenza del documentario

BEN: Respira è un film che si muove tra gli allenamenti di Ben, il concerto con Fede all'Arena di Verona, e la vita con Bella. È proprio a casa sua, a Hollywood, in un momento in cui è seduto a terra, con addosso solo un paio di jeans e un paio di sneakers, che Ben si apre e si racconta. Nelle note di regia, Gianluigi Carella parla di un uomo che per amore di una donna si ritaglia angoli di vita in un mondo arcobaleno ultra-stimolante, fatto di sregolatezze ed eccessi alternati a periodi di lavoro matto e disperatissimo. Ma come è stato per Ben entrare nel mondo di Bella? E come è stato entrare poi in un nuovo stile di vita, fatto di salutismo, e di rinunce? "La mia vita è un costante avanti e indietro di estremi" ci risponde Ben. "Non ho vissuto la vita dei Rolling Stones degli anni Sessanta e Settanta. Ma la vita a Hollywood è estrema, ed è facile essere risucchiati in spirali molto particolari. Quello che vedo a Hollywood è un mondo di grandi professionisti, grandi artisti, ma anche di persone molto traumatizzate, molto sole. È una società che ha il meglio, è all'avanguardia della tecnologia e dell'intrattenimento, ma è anche il peggio di quello che puoi trovare nella società. A Modena se facevi una scelta sbagliata i danni erano quelli che erano; a Milano sono più gravi. A Los Angeles se fai una scelta sbagliata ti schianti, e allora devi stare attento alle scelte che fai. Bella è una ragazza intelligente, è famosa da quando aveva 10 anni, è cresciuta in questo mondo assurdo, ed è anche in grado di navigarlo perché ha più esperienza di me. Il modo che ho io per navigarlo è cercare di non perdere mai me stesso, di rimanere il ragazzo di Modena legato ai valori della mia famiglia agli amici di sempre. È facile cambiare in negativo, è facile perdersi. Io invece voglio prendere il meglio che c'è qua. Per questo anche le scelte a livello di alimentazione e di salute sono importanti. Per fare le scelte giuste devo essere lucido e non sempre lo sono. Nel documentario sembra che io sia una macchina da guerra: lo sono stato, ma non voglio che le persone pensino che io sia forte sempre".

Cinema e canzoni: quando la star si dà alla musica

Paure e imperfezioni

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Ben: Respira, Benjamin Mascolo in una scena

È un Benjamin Mascolo che non ti aspetti quello che esce dal documentario Ben: Respira e da questa intervista. Lontano da comportamenti da star, è un ragazzo umile, che crede nel lavoro, che non ha paura di mettersi a nudo, di confessare debolezze e imperfezioni. "Te lo dice uno che ancora lotta con se stesso" ci racconta. "Io voglio sempre essere perfetto. Alla fine è difficile accettarsi, ho sempre cercato di nascondere le mie imperfezioni. I social network sono un mezzo molto potente ma danno un'immagine di sé che non è vera. Da quando ho conosciuto Bella ho cercato ad accettare più me stesso. Lei mi amava per quello che ero, E mi ha portato a coltivare quei lati di me che volevo nascondere. È in quegli aspetti che troviamo le nostre particolarità, quelle sfumature di noi che ci rendono unici, speciali. Penso alla mia voce: mettevo sempre a confronto la mia voce con quella di altri. Sentendomi inferiore e limitando la mia arte. Che non è solo la bellezza della voce ma il sentimento che ci metti". Ma quali sono le paure di Ben? "Di paure ne ho tante" risponde. "La mia più grande paura è quella di non essere amato. Un'altra grande paura era quella di pormi un obiettivo più grande di me e di fallire, nonostante ci provassi in tutti i modi. Io penso che un uomo scopra chi è veramente quando affronta le proprie paure. Correre per me significa soffrire. Avevo tolto l'idea del fallimento dalla mia testa. Ma non ero sicuro che andasse tutto bene. Se avessi fallito nel fare la maratona, avremmo fatto lo stesso il film. E la scelta stilistica di non mettere la maratona è stata giusta. Il messaggio non è 'ho sfidato me steso e ho vinto'', ma 'ho sfidato me stesso e non ho avuto paura'". La cosa che ci piace di questo film è che Ben vuole dire qualcosa che serva alle persone, non solo a lui. "Il messaggio è: 'sto combattendo la mia battaglia e ce la sto facendo'. ed è qualcosa che deve servire alle persone, dare loro coraggio per affrontare i propri demoni, vincere le proprie battaglie anche se sono diverse dalle mie".

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Ben: Respira, Benjamin Mascolo in un'immagine

L'amore

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Ben: Respira, Benjamin Mascolo e Bella Thorne in un abbraccio romantico

Ben: Respira è una storia di battaglie, di sfide con se stessi, ma è anche una storia d'amore. Ma che percentuale ha oggi l'amore nella vita di Ben? "Ha una percentuale molto alta" risponde. "Prima di conoscere Bella era novanta per cento lavoro e dieci per cento famiglia e amici. Era tutto dedicato la lavoro. Quando ho conosciuto Bella le mie priorità sono cambiate e anche le sue. Ho avuto paura togliere priorità al lavoro. Ma quando mi sono innamorato volevo vivere la mia vita con lei, al di sopra del lavoro. Voglio costruire una famiglia, voglio essere un padre e un marito di cui essere orgogliosi". In passato gli è capitato di ferire qualcuno, o di essere ferito. "Come esseri umani siamo tutti veramente complessi" commenta Ben. "Abbiamo cose dentro che non ci rendiamo conto. Come esseri umani finiamo di farci del male a vicenda senza vederlo. Anche se amiamo una persona non sempre facciamo la scelta giusta". "Ho la fortuna di avere una ragazza molto matura, intelligente, ha un'intelligenza superiore alla mia" continua. "C'è una sensibilità nelle donne che noi uomini ci mettiamo più tempo ad acquisire. In passato mi è capitato di ferire le persone e limitare la loro libertà. È importante rendersene conto per tempo e crescere e imparare da questi errori".

A scuola venivo bullizzato perché ero metà australiano

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Ben: Respira, Benjamin Mascolo durante una scena del documentario

Nel discorso con Ben parliamo anche di diversità. In amore sembra possibile che due opposti, come lui e Bella, si attraggano e si completino. Nella società sembra difficile accettare le differenze. "Secondo me la società in cui viviamo è strutturata in un modo per cui dobbiamo essere tutti negli schemi e dentro delle regole" ragiona. "Le regole ci devono essere, ma essere diversi in questa società rischia di farti sentire escluso". Ben ritorna alla sua adolescenza e ai tempi della scuola. "Venivo bullizzato perché ero metà australiano" ci confessa. "Non posso neanche immaginare una persona di colore cosa deve passare. Da piccolo non volevo essere diverso, venivo preso in giro per come mi vestivo: la mia famiglia non aveva le stesse possibilità economiche di quelle degli altri. E io volevo far parte del gruppo. La diversità non veniva premiata. Ma è nella diversità che sta la tua forza. Se fai come tutti gli altri sarai come tutti gli altri. Non c'è nulla di sbagliato, ma non ha senso. Dobbiamo essere noi stessi".

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Ben: Respira, Benjamin Mascolo e Bella Thorne in una foto del documentario

The Wall

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Ben: Respira, Benjamin Mascolo in una scena del documentario

Durante la sua preparazione fisica per la maratona Ben ha ascoltato soprattutto rock, ma anche techno, quando non voleva sentire le parole ma solo il ritmo. C'è una canzone, che, una volta, ha ascoltato in loop per 21 chilometri, ed è Let Me Entertein You di Robbie Williams. A volte ha sentito il bisogno di non sentire niente. "È stato quando, dopo 35 chilometri di corsa, sono andato a scontrarmi contro the wall, il muro: è quel momento in cui, a un certo chilometro, c'è qualcosa che ti blocca. Pensavo di non farcela a e quel momento mi sono tolto le cuffie e non ho ascoltato musica. Ho cercato semplicemente di correre con il mio respiro".

La musica, un rapporto di amore odio

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Ben: Respira, Benjamin Mascolo e Bella Thorne in una foto

Appunto. Nella vita di Ben c'è sempre la musica, e non è solo il ritmo dei suoi allenamenti. C'è ovviamente anche la sua musica. Ma che rapporto ha oggi con la musica? "È un rapporto di amore odio" ci risponde. "Amo la musica, ma sento che vorrei dare di più. Ci sono momenti in cui sono innamorato della musica, altri in cui non viene fuori niente o viene fuori qualcosa che odio. Voglio tornare alle radici, quando era ragazzo ed era tutta una scoperta, voglio trovare suoni nuovi e suonare con persone nuove". Nel documentario vediamo Ben alle prese con dei suoni nuovi. Ma come si vede nel futuro? "È una domanda a cui non so rispondere" confessa. "Sto ancora scoprendo cosa voglio dare. Recitare mi piace. Ma ciò che conta non è solo recitare, ma cosa recito, non solo fare musica, ma che musica faccio. Sto sperimentando, sto cercando di uscire dagli schemi". E nel futuro ci sarà solo Ben, non ci sarà più Fede. "Quello che ho fatto con Benji & Fede lo amo, non rimpiango niente. Ma come artista penso che si debba essere in continua evoluzione". Uno dei momenti toccanti del film è il concerto all'Arena di Verona, insieme a Fede. "È stata la chiusura di un capitolo, il più importante della mia vita, molto intenso, malinconico" ricorda. "Con l'ultima canzone mi sono reso conto che era la fine di un capitolo gigante della mia vita. e dal giorno dopo avrei avuto una certezza in meno, ero solo nel mio percorso musicale. Con Fede siamo fratelli, lo saremo sempre. Ma il fatto che siamo soli fa anche un po' paura. Per me Verona è stato salutare il lato lavorativo di me e Fede e abbracciare quello umano, di amicizia".

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Ben: Respira, Benjamin Mascolo in una sequenza

La vita è una maratona

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Ben: Respira, Benjamin Mascolo e Bella Thorne in una scena del documentario

E poi c'è l'apertura di un nuovo capitolo, la scelta di sposare Bella Thorne. "L'amore ha priorità su tutto. La vita lavorativa è fondamentale ma c'è qualcosa che è più importante" racconta Ben. "La maratona in sé mi ha insegnato che la vita è una maratona. Ho sempre vissuto la mia vita come uno sprint, dare il massimo in poco tempo. Ho fatto certe cose a 100 all'ora e poi ho avuto bisogno di tempo per riprendere fiato. Ai ragazzi di 20 anni sento dire che se a quell'età fallisci la tua vita è finita. Ma se costruisci qualcosa tutti i giorni qualcosa lo raggiungi. Io sentivo che il mondo mi crollasse addosso a ogni fallimento. Ma la vita è una maratona. Bisogna andare avanti e correre perché quel momento che stiamo vivendo è solo un chilometro nella corsa".