"Chi siete, straniero?" "John Beecham". Beecham ha appena salvato una carovana, in cui c'è una donna, da un agguato. È così che entra in scena il protagonista della storia che vi raccontiamo nella recensione di Beecham House, la nuova serie diretta da Gurinder Chadha, in onda dal 28 luglio tutti i mercoledì alle 21.15 su Sky Serie, e in streaming su NOW, per sei settimane. Beecham House è un dramma in costume ambientato nell'India del Settecento. Una di quelle produzioni che quasi non si fanno più. Per chi vuole fare un viaggio in un mondo molto lontano nello spazio e nel tempo è l'occasione per farlo. È un feuilleton sontuoso che cattura più per la messinscena che per la trama, ma che ha un fascino particolare.
Viaggio nell'India del Settecento
Dehli, 1795. La servitù di un grande palazzo è in fibrillazione per l'arrivo del nuovo padrone, per cui stanno preparando ogni cosa. La sorpresa è grande quando lo vedono arrivare, ed è un inglese. È John Beecham (Tom Bateman), e sarà il loro padrone di casa. La sorpresa è anche più grande quando, insieme a lui, vedono arrivare una donna e un bambino, che non si aspettavano. Beecham incontra subito il Generale Castillion (Grégory Fitoussi), un mercenario al soldo dei francesi. Questi lo crede ancora un militare, un ufficiale della Compagnia delle Indie. Nel loro primo incontro si sente subito una grande tensione, che è quella tra due grandi potenze. Beecham dice di voler fare degli affari in modo onesto, e per farlo dovrà convincere l'Imperatore indiano a concedergli una licenza. E dovrà trovare il regalo giusto per il compleanno dell'imperatrice. Nel frattempo, Beecham è affascinato da una ragazza inglese, Miss Osborne (Dakota Blue Richards). Ma ha anche un legame misterioso con Chandrika (Pallavi Sharda).
Un feilleuton tra Storia e privato
Se Beecham House fosse un libro sarebbe un feuilleton, una di quei romanzi storici che intrecciano la Storia con la S maiuscola e i sentimenti privati. Le ragioni della politica e del potere si intrecciano con le vicende private. Intuiamo che tra lui e la donna, bellissima e orgogliosa, che cura il suo bambino (è la madre? È la balia?) c'è nodo irrisolto nel passato. C'è forse lei, o un'altra donna, nei sogni che fa Beecham?
Curatissimo a livello estetico
Beecham House è uno di quei prodotti curatissimi a livello estetico. La ricostruzione storica ci sembra di grande qualità, a partire dai costumi, per arrivare alle location e agli arredi. E poi c'è un altro aspetto che non può mancare, le coreografie delle danze. Da un film di questo tipo ci si aspetta questo. E da questo punto di vista, il film non delude.
Un prodotto d'altri tempi
Quello che forse è il problema maggiore di Beecham House è una storia che catturi subito l'attenzione dello spettatore. Le vicende di Beecham House, infatti, scorrono in modo compassato e regolare, ma non riescono a creare subito pathos, o empatia con i protagonisti. Quella di Gurinder Chadha è una serie che si prende il suo tempo per raccontare la storia. Probabilmente siamo noi che, con la serialità attuale da binge wattching, siamo abituati ad altri ritmi. Ma avrete capito, che Beecham House è qualcosa di simile ad un prodotto d'altro tempi (i nostri genitori lo avrebbero chiamato uno "sceneggiato", e il termine non deve assolutamente risultare riduttivo).
Sulle spalle di Tom Bateman
Beecham House poggia molto sulle spalle larghe di Tom Bateman, attore che ha il physique du rôle dell'avventuriero d'altri tempi. Gli abiti, le giubbe e gli spolverini, i pantaloni e gli stivali, il cappello a tesa larga d'ordinanza accentuano il suo fisico possente. E mettono in risalto anche quel viso dai tratti gentili, gli occhi piccoli e luminosi, la barba curata che il pubblico femminile ha dimostrato di apprezzare, come di recente abbiamo visto nella serie Dietro i suoi occhi.
Essere Gurinder Chadha
Avevamo conosciuto Gurinder Chadha, regista britannica nata in Kenya ma di origini indiane, ormai vent'anni fa con quel piccolo film che era Sognando Beckham, un film ancora attualissimo che parlava di autodeterminazione femminile, di tradizioni e integrazione. È stato un exploit avvenuto quando la sua carriera era già avvita, e che la regista ha bissato con Matrimoni e pregiudizi, musical che si muoveva tra Bollywood e Jane Austen. La sua carriera ha fatto sempre questo, vedi anche il recente Blinded by the Light, che univa la storia di un ragazzo di origine pakistana con il rock di Bruce Springsteen. E in fondo anche Beecham House segue questa linea. è ancora una volta una storia in bilico tra Oriente e Occidente, tra Inghilterra e India. Il dialogo tra queste due culture, il "matrimonio" tra loro (come avveniva in Matrimoni e pregiudizi) è stata sempre la cifra della sua carriera, e ritorna anche in Beecham House. Per cui Gurinder Chadha si rivela la regista più adatta.
Conclusioni
Nella recensione di Beecham House vi abbiamo parlato di un dramma in costume ambientato nell'India del Settecento. Una di quelle produzioni che quasi non si fanno più. Per chi vuole fare un viaggio in un mondo molto lontano nello spazio e nel tempo è l'occasione per farlo. È un feuilleton sontuoso che cattura più per la messinscena che per la trama, ma che ha un fascino particolare.
Perché ci piace
- La messinscena, tra costumi e scenografie, è sontuosa.
- Tom Bateman si conferma un protagonista affascinante.
- La serie si inserisce nella cinematografia di Gurinder Chadha, sospesa tra Oriente e Occidente.
Cosa non va
- La storia non ha la forza e la tensione per conquistare da subito lo spettatore.
- Il ritmo è quello di un prodotto televisivo di altri tempi, lontano da quelli a cui siamo abituati oggi, ma forse è quello adatto a questa storia.