La storia cinematografica di Batman ha conosciuto momenti indimenticabili e altri meno convincenti. Pensiamo a opere straordinarie quali Batman (1989) e Batman - Il Ritorno (1992), ma anche alla discussa fase del cosiddetto DC Extended Universe, che ha lasciato perplessi spettatori e critica. Il periodo che mette d'accordo tutti, però, è rappresentato dagli anni durante i quali è arrivata nelle sale internazionali la Trilogia del Cavaliere Oscuro, diretta da Christopher Nolan e creata dal regista britannico insieme ai suoi più fidati collaboratori. Essa ebbe avvio con un film che ha appena raggiunto il traguardo dei venti anni: parliamo di Batman Begins, giunto sul grande schermo nel giugno del 2005.

Del primo capitolo della Trilogia nolaniana si è detto e scritto ampiamente, raccontandone i segreti in fase di sviluppo e produzione, evidenziando l'importanza del cast artistico e di quello creativo (in particolare di Hans Zimmer e James Newton Howard, autori della straordinaria colonna sonora). È unanimemente riconosciuto come il primo, fondamentale e magnifico tassello di un puzzle che sarebbe stato successivamente completato da un capolavoro assoluto quale Il Cavaliere Oscuro (2008) e dalla monumentale conclusione de Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno (2012). Ma Batman Begins è divenuto, negli anni seguenti alla sua uscita, un film paradigmatico, preso ad esempio da altri franchise cinematografici e, in generale, modello di riferimento per chiunque avrebbe voluto affrontare, dal suo esordio in avanti, un reboot o una origin story.
Alle origini di Bruce Wayne
Sai perché cadiamo, Bruce? Per imparare a rimetterci in piedi.

Dopo aver assistito all'assassinio dei propri genitori per mano di un criminale durante un tentativo di rapina, Bruce Wayne cresce sotto la guida del maggiordomo Alfred Pennyworth (Michael Caine) e con l'amicizia della coetanea Rachel Dawes. Ereditiere di un'immensa fortuna e della compagnia di famiglia, Bruce (Christian Bale) non riuscirà però a superare il trauma, tanto da decidere di abbandonare la propria città, Gotham, la propria casa e, ancora giovanissimo, iniziare a vagare per il globo, per osservare da vicino il mondo della criminalità e cercare di seppellire la rabbia e il rimorso per quanto gli accadde da bambino.

L'incontro con Ducard (Liam Neeson), uomo di fiducia di Ra's al Ghul, leader della Setta Delle Ombre, gli restituirà una direzione da seguire. L'addestramento tra le più impervie montagne asiatiche e gli insegnamenti di Ducard completeranno Bruce come uomo, tanto da assumere la consapevolezza di dover tornare a Gotham dopo sette anni di assenza e iniziare a combattere in prima persona il crimine, avendo compreso come la giustizia sia superiore alla vendetta, e che le proprie paure possano diventare un'arma contro i nemici. Tra questi vi è però la stessa Setta Delle Ombre, il cui fine ultimo è quello di distruggere le metropoli più corrotte, utilizzando una bruta violenza.

Dopo aver ucciso Ra's al Ghul, incendiato il covo della Setta e aver messo in salvo Ducard, Bruce volerà verso casa e ritroverà Alfred, illustrandogli il proprio piano: diventare una figura implacabile e terrificante, celandosi dietro una maschera che mantenga segreta la sua identità, per contrastare la malavita e ripristinare la legalità a Gotham. Ad aiutarlo, però, saranno inizialmente in pochi: tra questi, il sergente James Gordon (Gary Oldman), tra i pochi poliziotti non corrotti, la stessa Rachel (Katie Holmes), divenuta nel frattempo assistente procuratore distrettuale di Gotham, e Lucius Fox (Morgan Freeman), brillante scienziato adesso relegato agli archivi della Wayne Enterprises...
Un nuovo modello di cinecomic
Perché i pipistrelli, signor Wayne?
Perché mi fanno paura. Che li temano anche i miei avversari.

Christopher Nolan venne scelto da Warner Bros. Pictures nel 2003 per rilanciare il franchise di Batman, in seguito ai deludenti risultati di metà anni Novanta. Il regista britannico, reduce dai convincenti Memento e Insomnia, cominciò a collaborare con David S. Goyer, sceneggiatore di talento che aveva preso parte a diversi progetti già nel decennio precedente, alcuni mai portati a termine. Nolan si concentrò, come punto di partenza, su quello che aveva fatto Richard Donner con Superman nel 1978, ovvero focalizzarsi sulla crescita del personaggio, in questo caso l'Uomo Pipistrello.

L'approccio fu immediatamente chiaro: Batman Begins avrebbe dovuto risalire fino alle origini di Bruce Wayne, ben prima che egli diventasse il Vendicatore di Gotham, per poi sviluppare la storia principale solo dopo aver raccontato l'intenso percorso che avrebbe trasformato il protagonista in un simbolo. Quasi spiazzante che Batman appaia in scena dopo un'ora dall'inizio della pellicola, soprattutto se pensiamo ai precedenti film, dove non era mai stata necessaria una così lunga attesa ma, del resto, non era mai stata presentata un'introduzione così approfondita. Soltanto in seguito, Batman comincerà ad affrontare uno alla volta i propri nemici: il boss della mafia Carmine Falcone, il pazzoide Spaventapasseri e, soprattutto, il vero Ra's al Ghul, che giungerà a Gotham in cerca di rivalsa contro Bruce e per portare a termine il proprio obiettivo criminale, ovvero radere al suolo l'intera città.

Così, Christopher Nolan raggiunse contemporaneamente due traguardi. Da una parte, disegnò la strada per i cinecomic moderni, perché Batman Begins si propose immediatamente come unico nel proprio genere in quanto a idea di partenza, per lo sviluppo sia produttivo che narrativo, e per la regia, come sempre magistrale quando c'è l'autore britannico dietro la macchina da presa. Dall'altra parte, ridefinì completamente il concetto di reboot di un franchise e, soprattutto, tratteggiò come affrontare una origin story, perché non si era mai vista sul grande schermo una cura per il dettaglio così cristallina e una esplorazione complessiva di un universo, in questo caso fumettistico, di così ampio respiro.
Quando Batman e 007 si incontrano
Non è tanto chi sei, quanto quello che fai, che ti qualifica.

A metà degli anni Duemila non erano solo Warner Bros. Pictures e DC Comics al lavoro per avviare il nuovo corso del loro franchise. Lo sviluppo di Batman Begins aveva anticipato quello di Casino Royale, sul quale stavano collaborando EON Productions (casa di James Bond), Metro-Goldwyn-Mayer e Sony/Columbia Pictures, la quale aveva acquisito i diritti del romanzo "perduto" di Ian Fleming, fino ad allora mai adattato ufficialmente nella serie originale di 007.

Nel 2004, Neal Purvis e Robert Wade iniziarono a lavorare sulla stesura della sceneggiatura di Casino Royale, individuando le caratteristiche fondamentali che l'avrebbe contraddistinta. Nel corso del 2005, mentre la fase di preproduzione era giunta a buon punto, l'uscita di Batman Begins fu come illuminante, perché EON intuì come dal film di Nolan si sarebbe potuto cogliere più di un elemento. Così, a Purvis e Wade venne affiancato Paul Haggis: i tre sceneggiatori compresero come il James Bond che sarebbe apparso nel film avrebbe potuto essere quasi il "loro Bruce Wayne".

Partendo dal presupposto che tanto nel romanzo di Fleming, quanto nella pellicola in arrivo, l'agente segreto avrebbe appena ricevuto il doppio zero e la licenza di uccidere, e che sarebbe stato di fatto alla prima missione di cruciale importanza, il prologo di Casino Royale avrebbe mostrato un Bond inedito, rude e determinato, ma ancora non perfettamente disciplinato, e nel corso del film sarebbero emerse tutte le spigolosità della sfaccettata personalità di 007. Batman Begins e Casino Royale avrebbero così avuto in comune diversi punti di contatto: l'approccio estremamente realistico; il racconto delle origini dei due protagonisti e le ragioni che li hanno spinti a diventare ciò che sono; un tono più oscuro e drammatico rispetto ai film precedenti dei rispettivi franchise; l'estrema complessità di Bruce Wayne/Batman e James Bond/007, molto più umani, tutt'altro che infallibili e decisamente sensibili alle emozioni.
L'eredità di Batman Begins
Non ti ho mai detto grazie...
E non dovrai mai farlo.

Uno dei punti di forza della Trilogia del Cavaliere Oscuro è che ciascuno dei tre film ha le proprie peculiarità e brillano di luce propria, appoggiandosi l'uno all'altro, ma apparendo allo stesso tempo perfettamente a sé stanti. Il primo capitolo è forse il preferito degli appassionati dei fumetti di Batman, anche perché i richiami alle tavole illustrate sono evidenti: nelle scenografie, nei costumi e nello stile registico di Christopher Nolan, in particolare in alcune scene cardine del film. Il cavaliere oscuro e Il cavaliere oscuro - Il ritorno, che a loro volta traggono ovviamente ispirazione da altri albi DC Comics, hanno ambientazioni esclusivamente urbane, a differenza di Batman Begins, e concedono meno alle divagazioni fumettistiche, considerando l'altissima cifra di realismo narrativo.

In questi due ultimi decenni, non è stato soltanto Casino Royale a trarre ispirazione da Batman Begins come origin story. Pensiamo a L'uomo d'acciaio (2013) ed a Joker (2019), per restare in casa Warner/DC, ma anche a Dune (2021), soprattutto se riflettiamo su alcune tematiche dell'opera (la consapevolezza dell'eroe che prende forma, la gestione del potere, la necessità di diventare un simbolo da parte del protagonista Paul Atreides) e alla stima professionale che unisce Denis Villeneuve e Christopher Nolan, i cui momenti di condivisione artistica nelle rispettive carriere non mancano di certo.
A distanza di venti anni dalla sua uscita, Batman Begins mantiene intatta la propria sfolgorante bellezza, che si riscopre a ogni nuova visione della pellicola, e continua ad avere un impatto estremamente significativo nel cinema contemporaneo.