Bassifondi, Trash Secco: "La semplicità del caos per raccontare la dimensione umana"

Roma, gli animali, l'improvvisazione: il regista Trash Secco, gli sceneggiatori Fabio e Damiano D'Innocenzo, e il protagonista Romano Talevi raccontano Bassifondi.

Bassifondi, Trash Secco: 'La semplicità del caos per raccontare la dimensione umana'

Romeo e Callisto, senzatetto ai margini del Tevere, che vivono di "spiccetti" e piccoli espedienti. Un mondo sottosopra, nascosto all'ombra di una Roma caotica e acida (come vi abbiamo raccontato nella nostra recensione). Ad interpretare i due protagonisti, rispettivamente Gabriele Silli e Romano Talevi, diretti dallo sguardo asciutto di Trash Secco, che a dieci anni dal mockumentary Nefasto: er mostro de zona dirige il suo primo lungometraggio, Bassifondi. "Il film nasce quando ero giovane", ci racconta il regista, durante l'incontro stampa: "Ho ripetutamente pensato alla storia di questi due senzatetto trasteverini. Marcati da una forte cattiveria con cui affrontavano il mondo".

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Bassifondi: un momento del film

Il soggetto del film è poi stato scritto insieme a Greta Scicchitano e ai Fratelli D'Innocenzo, che hanno firmato la sceneggiatura. "Abbiamo avuto uno scambio di mail con il regista", spiegano Fabio e Damiano D'Innocenzo. "La sua storia ci ha fatto venire voglia di conoscerlo. Non c'è stato un vero brain storming. E ancora ci chiediamo quando effettivamente abbiamo iniziato a scrivere il film. Avevamo un budget limitato ma giusto, e quindi siamo andati al centro della storia".

"La purezza degli animali"

Secondo Trash Secco, regista, videomaker ma anche artista visivo, Bassifondi è un film diverso da ciò che gli appartiene: "È stato difficile arrivare alla semplicità. Ho immaginato questo film in tanti modi diversi. Volevo fare un buon esordio, dopo tanti videoclip, ma poi mi sono lasciato andare verso la sceneggiatura. È venuta fuori una semplicità che forse non mi appartiene...".

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Bassifondi: un frame del film

Un film ricco di simbolismi, in cui spiccano diversi animali: da un topo ad un asinello. "Gli animali sono importanti. Avevo inserito anche gabbiano che mangiava il topo, ma l'ho tagliata. Era troppo forte, mi sono sentito disgustato. Gli animali nel film comunicano, sono una metafora di semplicità", continua il regista. A proposito degli animali, i D'Innocenzo raccontano che "in sceneggiatura c'era il topo, poi abbiamo aggiunto il cane. Per noi sono comunione tra gli occhi. Negli animali non c'è mai giudizio, ma purezza".

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Il caos di Roma

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Bassifondi: una foto

La cornice romana è assoluta protagonista, tanto quanto Romeo e Callisto: "Descrivere il popolo romano è difficile, se avessi una macchina del tempo tornerei indietro per vedere come venivano girati i vecchi film. Roma è un caos che unisce i diversi aspetti sociali, c'è sgradevolezza, ma poi c'è unione, accoglienza", dichiara il regista. La Capitale, tra l'altro, è ben conosciuta da Damiano e Fabio D'Innocenzo: "Nel film servivano metafore e colori, per arrivare a qualcosa anche di contrario. Abbiamo creato una divisione proprio per far capire che non c'è nessuna divisione. Nel film ci sono territori che appartengono a noi tutti. Che affrontiamo settimanalmente. Sarebbe bello accettare le nostre sfumature, eliminando le sovrastrutture che ci vengono imposte".

Spazio all'improvvisazione

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Bassifondi: un'immagine del film

Se Roma è il filo conduttore, Trash Secco ha lasciato molto spazio agli attori, in quanto "l'improvvisazione era fondamentale. Sul set mi sono trovato a parlar con Callisto, e non con Romano. Era una ruota libera. Quando siamo andati sul set, è stato tutto semplice. Abbiamo sempre con girato pochi ciak, al massimo tre", dice il regista, che poi lascia la parola a Romano Talevi. "La sceneggiatura è stata immediatamente impattante. Ho capito che c'era grande lavoro da fare, e dare spazio all'improvvisazione era un punto forte. C'è stato un lavoro anche fisico, e quando arrivavo sul set diventavo Callisto. In alcune situazioni ho fermato io il primo ciak, per dei piccoli dettagli che mi portavano fuori. E poi questa Roma ci ha aiutato... chiedevamo davvero le elemosina", prosegue l'attore. Infine, è Fabio D'Innocenzo a lanciare un appello, credendo fortemente al potenziale (notevole) di Bassifondi: "In Italia si dice sempre che il cinema è tutto uguale, poi arriva un cinema nuovo, e non lo vogliamo. Ecco, auspico ci sia un passaparola, sono fiducioso e ho fiducia nel pubblico".