I tre uomini che si imbarcano per andare ad affrontare lo squalo in mare aperto, rappresentano altrettanti stereotipi umani, che Steven Spielberg prende in esame a partire dai loro atteggiamenti di fronte alle loro paure più profonde, concretizzatesi nel mostro che infesta le acque di Amity.
Per rappresentare queste tre tipologie, Spielberg si avvale delle interpretazioni di un trio di attori formidabili e perfettamente calati nei rispettivi ruoli: Roy Scheider, Richard Dreyfuss e Robert Shaw.
Roy Scheider interpreta il capo della polizia Brody, un cittadino di New York trapiantato nella piccola isola di Amity e per di più terrorizzato dall'acqua.
Fino a quel momento, la carriera di questo ex pugile e attore teatrale a New York, era stata legata al ruolo (e alla nomination all'Oscar come non protagonista) del collega di Gene Hackman ne Il braccio violento della legge. Il ruolo di protagonista in Lo squalo gli servì per scrollarsi di dosso l'etichetta di attore comprimario.
Scheider riesce a rendere alla perfezione il carattere del caparbio e coraggioso capo della polizia, immagine dell'uomo medio, costretto a fronteggiare e a superare le sue peggiori paure per difendere la comunità.
Un tipico eroe spielberghiano, quindi, una persona normale calata in una realtà straordinaria in cui riesce a comportarsi onorevolmente: sarà proprio lui, infatti,imbra- nato e goffo in barca, munito di salvagente e come schiacciato dai caratteri forti di Hooper e Quint, ad avere la meglio sullo squalo alla fine, a riuscire dove il "lupo di mare" e lo scienziato hanno fallito.
Richard Dreyfuss, allora ventiseienne, accettò il ruolo dell'esperto dell'istituto oceanografico Hooper, con il timore che Lo squalo sarebbe stato "il fiasco dell'anno".
Questo giovane attore,diventato famoso come protagonista del primo film di George Lucas American Graffiti aveva cominciato a recitare all'età di undici anni,e avrebbe poi continuato la sua collaborazione con Spielberg anche in Incontri ravvicinati del terzo tipo.
Durante la lavorazione de Lo squalo Dreyfuss fu più volte tentato di abbandonare il set: "Che cosa ci faccio nel bel mezzo del dannato oceano quando potrei tornare nel mondo civile?"
Nonostante le sue reticenze e la sua frustrazione, Dreyfuss diede un'interpretazione molto convincente del giovane e ricco oceanografo esperto di squali.
Il suo è forse il personaggio più completo e sfaccettato: non dà la caccia allo squalo né per denaro, né per dovere, né per vendetta, ma perché è spinto dalla passione per la ricerca scientifica. Sembra divertirsi un mondo sulla barca di Quint, nel suo carattere sono riscontrabili alcuni elementi che fanno di lui una specie di bambino troppo cresciuto: l'incoscienza, il disinteresse, il senso dell'avventura, ma, allo stesso tempo, possiede la schiacciante razionalità dell'uomo di scienza, un forte senso di giustizia e una profonda indignazione nei confronti dell'ottusità del potere.
I suoi continui scontri con il cacciatore di squali sono fra i momenti più divertenti del film, come anche la loro riconciliazione nel raccontarsi le rispettive avventure di mare.
Robert Shaw non aveva alcuna intenzione di fare il film. La sua opinione sul romanzo di Benchley era molto chiara: "Non era un romanzo, era una storia scritta su commissione, una merda".
Tuttavia, sua moglie e la sua agente, dopo aver letto il copione, lo convinsero ad accettare la parte.
Nonostante varie apparizioni in parecchi film, il vero amore di Shaw è sempre stato il teatro. Da bravo diplomato alla Royal Academy, non riuscì mai a nascondere "lo snobismo inglese sulla superiorità della recitazione teatrale".
Eppure il ruolo del vecchio cacciatore di squali, così simile al capitano Achab, gli calza a pennello.
Shaw riesce a dare un'eccellente caratterizzazione del folle Quint, per il quale l'uccisione dello squalo è un fatto personale. Una vendetta. Egli ha sperimentato in prima persona la furia di quegli animali: durante la seconda guerra mondiale, la corazzata "Indianapolis", del cui equipaggio Quint faceva parte,era naufragata. I sopravvissuti all'affondamento erano stati attaccati e decimati da un branco di squali.
Il suo modo di agire, istintivo e animalesco, lo rende simile alla bestia che sta cercando di abbattere.
E infatti, la sua fine, divorato vivo dallo squalo in una sequenza di grande impatto emotivo, l'unica realmente sanguinosa di tutto il film, è quasi una conseguenza naturale di tutta la sua vita, del suo giocare continuo sul filo della morte, come se avesse scelto consapevolmente di seguire il destino dei suoi compagni di guerra.