Recensione Assault on Precinct 13 (2005)

Sforzandosi di evitare l'invevitabile e scomodo confronto con il capolavoro di Carpenter, il film finisce con l'essere apprezzabile, come un discreto action movie.

Assalto a Carpenter

Il remake è stato protagonista degli ultimi anni di Hollywood, soprattutto in campo horror, e ora siamo entrati nella stagione dei rifacimenti dei film di John Carpenter, con The Fog in arrivo a breve e questo Assault on Precinct 13 già arrivato nelle sale nostrane.
Sono prodotti a cui ci avviciniamo con perplessità, data la natura anarchica dei primi lavori del regista, film con un'impostazione e uno stile difficilmente adattabili ad hollywood ed ai nuovi filoni del genere horror.

Lo spunto di Distretto 13 di Carpenter, a sua volta mutuato da Rio Bravo, è in un gruppo di poliziotti e criminali costretti ad unire le loro forze per sopravvivere ad un assedio.
Il film del 1976 era un thriller efficace, che alternava sequenze claustrofobiche a sparatorie ben dirette. In questo remake, Jean-François Richet non gioca al risparmio nel mettere in scena la violenza, e se difetta è forse nell'eccesso opposto, rischiando più volte di risultare grottesco.
Sono evidenti su schermo gli anni trascorsi dal film originale, e anche i soldi spesi per questo remake, che hanno permesso a Richet, qui al suo debutto con un film in inglese, di mettere in scena combattimenti complessi e ricchi dal punto di vista visivo, forse eccessivi ma ben orchestrati. Con la sua regia varia sicura, che alterna carrellate e campi lunghi, le inquadrature ricercate, il montaggio serrato nelle sequenze d'azione, Richet dirige un buon film d'azione e riesce a tenere sempre alta la tensione e desto l'interesse dello spettatore.
Ad eccezione del prologo e i suoi colori caldi e vivi, il film ha una fotografia monocromatica, fredda che si adatta alla violenza e il cinismo di alcune scene, sottolineata da un background sonoro corposo, sia per la musica di Graeme Revell che per gli effetti sonori.

Non mancano aspetti positivi anche nella scelta del cast, che si presenta ricco di attori e attrici di livello medio-alto, da Ethan Hawke a Laurence Fishburne, da Gabriel Byrne a Drea de Matteo, da Brian Dennehy a John Leguizamo, affiancati da un gruppo di comprimari efficaci.

Non ci troviamo davanti al film da cui prende nome e spunto, ma ad un onesto action movie che non manca di intrattenere, senza pretese di offrire di più ai suoi spettatori del 2005.
Sforzandosi quindi di evitare l'invevitabile e scomodo confronto con il capolavoro di Carpenter, il film finisce con l'essere apprezzabile, come un discreto action movie.

Movieplayer.it

3.0/5