Arcane è tra il meglio che l'animazione occidentale ha offerto negli ultimi anni e l'attesa per la seconda stagione, dal 9 novembre su Netflix, è febbrile. Ciononostante, il lungo panel di Martial Andre, Animator Supervisor di Fortiche Productions, è riuscito ad accrescere l'hype già elevatissimo, perché ascoltare e percepire la passione e la competenza con cui Martial, e tutto il suo studio, affrontano il lavoro sulla serie ispirata a League of Legends è stata musica per le nostre orecchie di appassionati di animazione. A cominciare dalla frase che gli abbiamo sentito pronunciare mentre cercavamo posto nella Cappella Guinigi pienissima: "L'animazione non è un genere, è un mezzo." Da quanto lo diciamo noi, Guillermo del Toro e tanti altri che seguono questo mondo?
Uno studio piccolo dalle grandi aspirazioni
Quello che emerge dal racconto di Martial Andre è il ritratto di uno studio partito in piccolo, ma dalle grandi aspirazioni. Piccoli ma dalle grandi aspirazioni e le idee molto chiare anche a livello stilistico, con le loro reference che vengono dalla cultura popolare, i film live action, la musica grunge. Sfonzandosi di crescere poco per volta, collaborando con grandi produzioni che hanno stimolato il loro lavoro.
Fondato nel 2009 da artisti provenienti da diversi background Jérôme Combe con Stéphane Hamache e André Bessy, Fortiche Production è, come dice lo stesso Martial Andre, "ancora adolescente". Ci tiene a sottolineare i pochi anni di vita, perché rendono ancora più importanti i risultati raggiunti, partendo da pubblicità, video musicali e corti. Fino a un punto di svolta: la clip La Gaviota realizzata nel 2012 per il gruppo dei Limousine, un lavoro che ha contribuito a definire lo stile di Fortiche.
L'approccio ad Arcane
Una panoramica iniziale che ci ha fatto molto piacere ascoltare per entrare nelle dinamiche di uno studio piccolo, ma che sta crescendo rapidamente e si sta facendo notare nel settore. E la crescita è stata parallela agli 8 anni di lavoro su Arcane, da quando erano un piccolo studio che lavorava nell'appartamento di Jérôme Combe, uno dei fondatori, ad avere 450 persone al lavoro. "Come se si dicesse a qualcuno che ha un camioncino che fa la pizza: buona, perché da domani non apri 50 punti vendita in giro per il mondo?" Il parallelo fa sorridere, ma è indovinato, perché non è così scontato che quelle dinamiche di lavoro che funzionano quando si è una manciata di artisti al lavoro insieme abbia la stessa resa quando vanno coordinate forze nel superiori.
E questo è stato necessario fare per mettere in piedi la serie e ci fornisce un dato per capire questo sforzo: "Se ci fosse un solo artista al lavoro su Arcane, ci vorrebbero 300 anni per realizzarla." Un lavoro fatto uadagnandosi passo passo la fiducia di Riot Games che ha commissionato loro il lavoro. Una fiducia ottenuta con i risultati, perché Fortiche ha dimostrato, lavorando alla prima stagione, di avere le idee chiare su ciò che voleva ottenere, realizzando uno dei titoli che negli ultimi anni ci hanno fatto capire che adattare videogiochi non era impossibile.
Il metodo Fortiche
Una fiducia, quella di Riot Games nei confronti di Fortiche, che ha permesso allo studio di poter dire maggiormente la sua sulla storia ricevuta e sull'approccio all'adattamento. Se in un primo momento si faceva il massimo per realizzare al meglio ciò che si era ricevuto, per la seconda stagione è stato possibile dare anche dei feedback su come rendere più funzionali all'adattamento animato alcune situazioni e alcuni tempi. Si è però anche riusciti a aumentare il livello di dettaglio e profondità di ogni sequenza: "Se per la prima stagione avevamo 30 pagine di appunti e riferimenti da usare, per la seconda sono diventate 250" ci dice ancora Martial Andre, orgoglioso della sicurezza e competenza ottenuta, mentre ci mostra a schermo una serie di reference per alcune delle inquadrature della scena che ci è stata mostrata in anteprima. Un aumento di consapevolezza che, ci racconta, si è verificato già con la realizzazione della prima stagione, mentre imparavano realizzandola.
E le référence sono tante e varie, colpiscono mentre ce le mostra a schermo, dalla copertina di Nevermind dei Nirvana a scene di film in live action a loro stessi, usati come base per l'animazione: in Fortiche hanno infatti una stanza in cui gli animatori possono simulare i movimenti dei personaggi mentre sono ripresi da diverse telecamere, usando poi il video come base per lavorare all'animazione. Una in particolare ci colpisce: un personaggio dal look affascinante che mangia mentre assiste a uno scontro tra la protagonista e un avversario, per il quale è stata realizzare una bozza di movimento da uno di loro. A quell'animazione di prova è però stato unito anche Danny De Vito, trovato in un film in una situazione simile.
Si è poi lavorato molto sull'evoluzione dei personaggi, anche dal punto di vista visivo: nuovo look per la protagonista, nuovi outfit, nuovi personaggi ma anche il recupero di alcune figure che apparivano fugacemente e che fanno ritorno, per aumentare il senso di compattezza di un mondo solido, credibile. Come è quello di League of Legends.
Non solo CGI
C'è poi ovviamente l'impatto visivo, come sappiamo già dalla prima stagione e che sembra confermarsi in questa seconda, a giudicare dalla sequenza mostrata a Lucca. Un risultato ottenuto non basandosi solo sulla CGI, ma dalla perfetta integrazione con il disegno tradizionale. Lo si vede dalla colorazione e le ombre, è ancor più evidente quando il racconto di Martial Andre si sposta sui fondali: tutti realizzati a mano dai loro straordinari artisti, ma poi attaccati su una struttura poligonale essenziale che si limita a riprodurne la spazialità e la profondità, per far sì che i personaggi non si muovano davanti a uno disegno piatto, ma all'interno di un ambiente tridimensionale che possa mantenere il livello di dettaglio e calore del disegno a mano.
È uno dei valori aggiunti di Arcane, ma anche la direzione in cui l'animazione contemporanea sta andando, che nel caso specifico dello studio definiamo Tocco Fortiche. E non vediamo l'ora di apprezzarlo nuovamente nei nuovi episodi, dal 9 Novembre su Netflix in tre blocchi per tre settimane.