Di film e serie sugli alieni e ambientati nello spazio ne è pieno l'universo, e a volte per differenziarsi basta puntare sull'intrattenimento di genere. Ecco allora che iniziamo questa recensione di Another Life 2, dal 14 ottobre su Netflix, con una doverosa premessa: la serie sembra essere stata pensata su due stagioni e infatti questo secondo ciclo di episodi sembra chiudere definitivamente il cerchio, nel caso venisse fermata dalla piattaforma.
Contatto alieno
Tutto era iniziato con l'arrivo sulla Terra di un misterioso artefatto e degli sforzi di una coppia, Niko (Katee Sackhoff, tornata nello spazio dopo Battlestar Galactica) che insieme all'Airforce spaziale va in missione sull'astronave Salvare per scoprirne l'origine, e Erik (Justin Chatwin), scienziato rimasto sulla Terra insieme alla loro figlia per cercare di provare a comunicare con l'artefatto. La seconda stagione inizia dove si era interrotta la prima, con la specie aliena degli Achaian fatta di luce e che ha bisogno di elettricità per alimentarsi, sempre più difficile da contattare e da raggiungere. Gli altri pianeti su cui si recano sembrano essere stati distrutti dopo che era comparso il misterioso artefatto, e questa specie sembra controllare il cervello degli umani e far leva sulle loro debolezze. Dichiararono di essere venuti in pace ma si comportano in modo ambiguo e, quasi come il Thanos del Marvel Cinematic Universe, sembrano essere disposti a fare sacrifici estremi per la salvaguardia del pianeta dai suoi stessi abitanti. E quindi anche la Terra dagli esseri umani, che come sappiamo la stanno distruggendo sempre più (un tema ricorrente e attuale e qui sviscerato tra le righe).
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Reunion galattica
In questi nuovi dieci episodi Sackoff ritroverà due ex colleghe da Battlestar Galactica: Rekha Sharma e Kate Vernon, nei panni rispettivamente di Ursula, la madre dell'intelligenza artificiale che ha creato William (Samuel Anderson) e nientemeno che la madre di Niko, Ava. Entrambe avranno direttamente a che fare con lei e con Erik, che rimangono il fulcro di un cast variegato che rappresenta svariate etnie e orientamenti sessuali, grazie alle interpretazioni sentite di Sackhoff e Chatwin.
Nulla è eccessivo nella serie che con questa seconda stagione si conferma un valido sci-fi d'intrattenimento, che punta sulle emozioni e sulle relazioni fra i personaggi, oltre ai colpi di scena per catturare l'attenzione degli spettatori. Tuttavia non esagera mai in uno o nell'altro senso, nel tono del racconto o nel genere in cui si iscrive. Si muove con delicatezza, proprio come l'astronave protagonista, in un panorama seriale e di genere sempre più vasto, distinguendosi proprio per il non far parlare troppo di se. L'escamotage del risveglio di alcuni membri del numeroso equipaggio dormiente grazie al soma-sonno (siamo in un futuro più o meno prossimo nel serial) permette un ricambio con alcune new entry e vecchi volti, pronti a fare la cosa migliore per la missione. Riusciranno a trovare e sconfiggere gli alieni, o meglio a scoprire le loro vere intenzioni e agire di conseguenza? Bisognerà immergersi in un binge watching interstellare per scoprirlo.
Conclusioni
Chiudiamo questa recensione di Another Life 2 testimoniando come la seconda stagione la confermi un valido sci-di d’intrattenimento, che non punta eccessivamente su nessuno dei propri componenti, né quello sci-fi, né quello emotivo, né quello familiare, ma si mantiene sulla via dell’intrattenimento più o meno per tutti, senza dimenticare i plot twist e cliffhanger a unire gli episodi.
Perché ci piace
- La serie mantiene il tono impostato con il ciclo inaugurale di sci-fi d’intrattenimento
- Attraverso il modus operandi degli alieni riflette indirettamente sul nostro apporto come umanità al pianeta Terra (e ovviamente non ne usciamo bene)
- Questa seconda stagione chiude idealmente il cerchio nel caso la serie fermi la propria corsa
- Non esagera in nessuno dei toni della storia raccontata e nemmeno nelle riflessioni filosofiche e metafore sottese...
Cosa non va
- ...e questo potrebbe infastidire qualcuno, soprattutto i più puristi del genere
- La serie non approfondisce troppo molto personaggi