Anora, la Palma d'Oro a Cannes 2024, è uno dei titoli con più cuore dell'anno. E anche uno dei più belli. Il nuovo film di Sean Baker, nelle sale, è una montagna russa di emozioni. E non solo perché parte della storia è ambientata a Coney Island e molti dei protagonisti parlano russo. Al centro di tutto c'è l'Anora del titolo, Ani per gli amici, interpretata da Mikey Madison. Segnatevi questo nome: non soltanto potrebbe ricevere una nomination agli Oscar 2025 come migliore attrice, ma la vedremo sicuramente sempre di più sul grande schermo.
Ani lavora in un night club di New York, dove balla la lap dance. Quando un ragazzo chiede di poter passare del tempo con una ballerina che parli russo, la scelta ricade su di lei. Il cliente in questione però non è uno qualsiasi: Vanja (Mark Ėjdel'štejn) è ricchissimo e la sua fortuna viene da una famiglia molto potente. In preda all'impulsività, i due si sposano a Las Vegas e i genitori di lui non la prendono bene. Mandano quindi un trio di scagnozzi, T'oros (Karren Karagulian), Gaṙnik (Vače Tʻovmasyan) e Igor (Jurij Borisov, bravissimo) a sistemare le cose.
Anora è stato definito una versione moderna di Cenerentola e Pretty Woman, ma è prima di tutto un incontro tra persone tenute ai margini della società da chi è più ricco e potente di loro. Ma, soprattutto, è un film estremamente divertente e pieno di umanità: ne abbiamo parlato proprio con il regista e la protagonista, che, nella nostra intervista, ci rivelano di essersi ispirati anche al cinema italiano.
Anora: intervista a Sean Baker e Mikey Madison
In Anora la protagonista, a differenza delle citate Cenerentola e Vivian Ward, interpretata da Julia Roberts in Pretty Woman, ha un carattere molto deciso e, anche se ha paura, non lo dimostra. O comunque non si fa bloccare dalla paura. Per Sean Baker e Mikey Madison era importante dare vita a un personaggio femminile che non ci pensa proprio a diventare la vittima?
Il regista: "Fin dall'inizio abbiamo sviluppato il personaggio di Ani come una persona che non si facesse sottomettere. Volevamo qualcuno che fosse in grado di combattere, con dei punti di forza, che lotta per quello che vuole e ciò in cui crede. Anora è un personaggio dinamico. E poi ha un atteggiamento tipicamente newyorchese, di chi è cresciuto a Brooklyn, che io apprezzo molto, perché sono di quelle parti".
L'attrice: "Nel corso del film ci sono molti momenti in cui Ani è spaventata. In modi diversi. Penso che provi tanti sentimenti contrastanti. Lei è una montagna russa di emozioni! E vive tutte queste emozioni in un periodo di tempo ristretto: è naturale quindi che abbia paura. Ma riesce a superarla e a battersi per se stessa".
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Il mondo delle sex worker
Sean Baker ha sempre dimostrato una grande sensibilità per i suoi personaggi, in particolare quelli femminili. E nei suoi ultimi film ha esplorato in modo particolare il mondo delle sex worker. Anche Ani è una di loro e, contrariamente a quanto alcuni possano pensare, non ha una vita facile: lavora in continuazione, nessuno la aiuta, deve guadagnarsi tutto. È proprio per questo che è così piena di forza vitale? Perché non ha tutto a disposizione?
L'autore: "Credo che Ani abbia un'etica del lavoro. È una gran lavoratrice. Probabilmente è lei che porta il pane a casa. Non lo diciamo, ma sta pagando l'affitto. È una che sa cavarsela in città. È indipendente. Ha quell'intelligenza tipica di chi è cresciuto nelle strade di una grande città".
Mikey Madison: "Spero che il pubblico riesca a identificarsi con Ani: quando guardo film con protagonisti maschili, anche se non conosco la loro esperienza, mi identifico comunque in loro. Non credo che il poter apprezzare questa storia abbia a che fare con il genere: credo che Anora parli dell'essere umani".
Le influenze dal cinema italiano
Forse non ci avete pensato, ma Anora ha anche qualcosa del nostro cinema. Ce lo ha detto proprio Sean Baker: "Diversi film italiani hanno influenzato il mio film: prima di tutto Le notti di Cabiria di Fellini e un film con Monica Vitti, La ragazza con la pistola. Questi due titoli hanno delle protagoniste molti forti e poi anche Le notti di Cabiria è la storia di una sex worker. Un'altra fonte di ispirazione è stata Lina Wertmüller: i suoi film mi hanno influenzato molto. Penso che in Anora ci sia un po' di Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto".
Il grande finale
Il finale di Anora è bellissimo: di quelli che, non appena li vedi, sai che entreranno nella storia del cinema. È fatto di sguardi tra due esseri umani, come quelli di Casablanca e La La Land. Quanto è importante tornare a guardarsi negli occhi, proprio come fanno i due personaggi del film, in un momento storico in cui tutto è filtrato da uno schermo?
Sean Baker: "Quello potrebbe essere il primo momento nel film in cui il personaggio di Ani è visto davvero, e compreso, da un altro essere umano. Penso sia una dinamica diversa rispetto a quella che abbiamo tra Ani e gli altri per tutto il film. È un momento significativo. È un momento in cui due esseri umani comunicano davvero, mentre prima ci sono molti errori di comunicazione".
Mikey Madison: "Quel momento è il periodo più lungo di tempo in cui hanno un contatto visivo. Ani interrompe costantemente il contatto visivo con Igor. Lui la guarda e lei se ne accorge, ma distoglie lo sguardo. Nel finale invece si concede di guardare. E credo che stia cercando qualcosa di specifico".