Andor, la recensione del finale di stagione: inizia la rivolta nella serie tv Disney+

Arrivati al finale di stagione di Andor, la serie di Star Wars meno chiacchierata ma più meritevole, lodiamo la combinazione esplosiva di scrittura e regia per un epilogo al cardiopalma dei ribelli contro l'Impero.

Andor, la recensione del finale di stagione: inizia la rivolta nella serie tv Disney+

Andor è la serie tv di Star Wars di cui si sta parlando meno, ed è un vero peccato. Partita in sordina dopo le delusioni per gran parte dei fan di The Book of Boba Fett e Obi-Wan Kenobi, è riuscita con gli episodi successivi a ritagliarsi un posto d'onore nell'Olimpo dell'espansione televisiva della saga di George Lucas al suo approdo su Disney+. La serie più politica e più attuale ha preso spunto da un'altra branca dell'universo diversa da The Mandalorian, ovvero quella legata a quel gioiellino che è Rogue One: A Star Wars Story, che raccontava il furto da parte di un gruppo di ribelli dei piani per la nuova arma dell'Impero Galattico, la famigerata Morte Nera. Ambientata come il film qualche tempo prima degli eventi di Una nuova speranza, Andor vuole raccontare in due stagioni da 12 episodi ciascuna gli eventi che hanno portato a quel furto, prima dell'incontro tra la Jyn Erso di Felicity Jones, figlia del costruttore dell'arma, e il mercenario Cassian Andor di Diego Luna.

Andor Diego Luna
Andor: un primo piano di Diego Luna

Andor a cui questa serie prequel è dedicata fin dal titolo, propone rispetto al Mandaloriano, a Boba Fett e a Obi-Wan Kenobi, un personaggio incredibilmente sfaccettato e pieno di imperfezioni e contraddizioni. Un personaggio tanto respingente quanto carismatico, che si è ritrovato ad affrontare più di quanto ci potessimo aspettare, strizzando prepotentemente l'occhio all'attualità, e che ora arrivati al finale di stagione, capiamo perché ritroveremo così indurito dalla vita e senza scrupoli in Rogue One. La recensione del finale di Andor sarà carica di tensione proprio come l'episodio disponibile dal 23 novembre su Disney+, perché è da una rivolta troppo a lungo sopita e desiderata che parte tutto. Ovviamente, l'articolo contiene spoiler sul finale di Andor.

Andor, il funerale di Maarva

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Andor: Genevieve Oreilly in una scena

Avevamo lasciato Cassian Andor (Diego Luna) provato dalla notizia della morte della madre adottiva Maarva (Fiona Shaw), che diventa grande protagonista di questo finale di stagione attraverso il suo funerale. È l'occasione per riunire tutti a Ferrix: da un lato le forze ribelli che da inizio stagione stanno tramando più o meno nell'ombra, dall'altro i membri fin troppo zelanti dell'Impero sicuri di catturare Andor, capitanati da Dedra Meero (Denise Gough), che ritroverà in città a sorpresa il devoto (a lei e alla causa) Syril Karn (Kyle Soller). All'appello non manca (quasi) nessuno: ovviamente Cassian si trova nel sottosuolo della città per non essere catturato e vuole recuperare Bix Caleen (Adria Arjona), tenuta prigioniera proprio lì dalle forze dell'Impero. Il finale è costruito tutto su un climax narrativo ascendente, che parte dal silenzio sommesso di tutti i presenti, addolorati per la perdita di una delle Sorelle di Ferrix più amate e devote, per poi scoppiare nel vero e proprio inizio della rivoluzione che porterà l'Alleanza ribelle a combattere l'Impero nella trilogia classica. Fin dall'inizio dell'episodio vediamo un ragazzino qualunque che sta montando qualcosa nella propria casa, e solo alla fine capiremo che si tratta di una bomba.

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Andor, la serie dei monologhi

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Andor: Diego Luna in una scena

Fiona Shaw è molto più che una presenza di spirito in questo finale al cardiopalma. La miccia - prima metaforica e poi letterale - la accende proprio l'ologramma di Maarva, che appare con un discorso pre-registrato da B2EMO, il droide di casa Andor che non vuole lasciare la sua padrona scomparsa. Il discorso è un vero e proprio monologo motivazionale sulla resistenza e sulla ribellione, dopo quanto fatto dall'Impero in tutta la galassia e su Ferrix, dopo quanto compiuto dagli "eroi" ribelli che hanno rapinato il deposito degli stipendi imperiali, sferrando un potente attacco economico alla macchina imperiale. In quel discorso, pieno di rimpianti ma anche di forza, la donna racconta come proprio sul finire della propria vita abbia trovato il coraggio di ribellarsi, motivo per il quale non aveva seguito il figlio lontano da Ferrix, e ora che è morta l'azione spetta ai suoi amici e concittadini. Andor è stata un po' la serie dei monologhi, poiché non è la prima volta che un discorso va dritto al punto ed è carico di intento motivazionale. Memorabili i due del decimo episodio, tanto apprezzato dai fan poiché ha dimostrato la forza narrativa dello show. Da un lato quello del personaggio di Andy Serkis, Kino Loy, questa volta senza trucco prostetico del Leader Supremo Snoke ma con tutta la sua bravura espressiva, che incita i propri compagni - proprio come farà Maarva nel finale - a smettere di abbassare la testa e accettare qualsiasi cosa l'Impero gli conceda, e scelga di combattere a costo di morire. L'altro monologo è quello sul finale della decima puntata, per bocca di Luthen (Stellan Skarsgård), che fa capire come oramai nessuno si possa tirare indietro per la causa e che lui stesso sia disposto a qualsiasi ricatto o azione pur di riuscire a sferrare un attacco all'Impero.

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Andor, è tempo di agire

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Andor: Stellan Skarsgård in una scena

A quel punto in una scena d'azione perfettamente costruita e carica di tensione, con una serie di esplosioni e inseguimenti mozzafiato, i ribelli si alzano contro i loro oppressori, sferrando un colpo che darà effettivamente inizio all'Alleanza ribelle. Merito della scrittura di Tony Gilroy e della regia di Benjamin Caron. Parallelamente anche le altre forze in gioco muovono le proprie pedine per salvarsi: Luthen, l'uomo dietro le quinte per antonomasia che aveva dato il via a tutto, ritrova Cassian e a questo punto i due sono pronti per la seconda parte di quest'avventura intergalattica insieme. Anche il Saw Gerrera di Forest Whitaker si fa strada e sappiamo che lo rivedremo in Rogue One: A Star Wars Story. Dedra e Syril sopravvivono, mentre la senatrice Mon Mothma (Genevieve O'Reilly), dopo aver instillato nel proprio autista il dubbio che sia il marito quello che sta compiendo azioni segrete sui conti dell'Impero e non lei stessa, procede con il quasi-matrimonio combinato della figlia insieme al rampollo del "banchiere alternativo" presentatole dall'amico d'infanzia. Abbiamo visto che il modus operandi dello show ha ripagato nel finale, e gli spettatori devono rimanere sintonizzati fino alla fine dei titoli di coda, perché gli autori non potevano non dare un assaggio della stagione 2 già ordinata con uno dei simboli di questa parte della storia e di Star Wars tutta.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione del finale di Andor, entusiasti di come le storyline dissipate nel corso di questa prima stagione siano arrivate a un punto di svolta in questo epilogo, tanto carico di sentimento quanto d’azione. Un mix riuscito di scrittura e messa in scena che dà il via alla nascita dell’Alleanza ribelle e che ci lascia un’attesa curiosa e spasmodica per la stagione 2, già ordinata e che concluderà il viaggio pre-Rogue One.

Movieplayer.it
4.5/5
Voto medio
4.7/5

Perché ci piace

  • Il mix riuscito di scrittura e messa in scena, che giocano con la tensione narrativa sullo spettatore.
  • Il monologo di Fiona Shaw, a compimento degli altri ascoltati durante i 12 episodi.
  • L’interpretazione del cast, a partire dal respingente e allo stesso tempo carismatico Diego Luna.
  • Le vibes da Una nuova speranza e Rogue One, confermate anche nel finale.

Cosa non va

  • La vena più politica e attuale potrebbe non essere apprezzata da tutti i fan della saga.