A meno di due anni dalla seconda stagione, arriva il terzo appuntamento con And Just Like That, pronta per andare in onda per 12 episodi, fino al 15 agosto, su Sky Serie in prima serata e on demand su Sky e in streaming su NOW. La terza stagione sarà, inoltre, in contemporanea con gli Stati Uniti.
La serie Max Original e Sky Exclusive di Michael Patrick King, si prepara non solo a dare il bentornato alle protagoniste storiche di questo sequel di Sex and the city, Carrie, Miranda, Charlotte, interpretate da Sarah Jessica Parker, Cynthia Nixon, Kristin Davis ma anche a consolidare il resto del cast con delle presenze fisse e ormai collaudate: Seema e Lisa, portate sullo schermo da Sarita Choudhury e Nicole Ari Parker.
And Just Like That: un cambio di passo

Dopo due stagioni in cui And Just Like that cercava di affrancarsi dalla serie storica HBO "Sex and the City" creata da Darren Star, basata sul best-seller omonimo di Candace Bushnell, ed al contempo, preservarne l'eredità, per questa terza prova, a giudicare dai primi episodi, sembra che i risultati di questi sforzi si incomincino a vedere. Il passato di Carrie, Miranda e Charlotte ormai è qualcosa che diamo per assodato, un ricordo dei bei tempi andati che si è vissuto con delle vecchie amiche ma non è più un diktat per il presente.
La terza stagione inizia dal buon proposito con cui si era chiusa la seconda: liberarsi delle aspettative. Lo affermava Carrie nel lasciar andare Aidan al suo ruolo di padre prima che di compagno. I primi episodi fanno intendere che se è pur vero che New York è una continua giostra e le avventure, non solo quelle sessuali, sono all'ordine del giorno, le nostre protagoniste hanno meno tempo (o ne vogliono dedicare meno) per vivere esperienze estreme e sono più concentrate su di una fase di vita, quella dei cinquant'anni, che rimette in ordine le priorità e rende il tempo presente molto più prezioso, che va vissuto a pieno perché di domani non v'è certezza. Con questo assunto alla base, Carrie sarà in bilico nella sua storia con Aidan perché le chiederà di rimanere sospesa, Charlotte nel suo rapporto con la famiglia, dovrà guardare alle cose da un'altra prospettiva e Miranda cercherà un equilibrio nel suo nuovo status di donna adulta, queer, con figlio adolescente.
Tagliare il cordone ombelicale con Sex and the City

Con la terza stagione, And just like that taglia quasi del tutto il cordone ombelicale con Sex and the city. Nella prima stagione, la serie era stata usata per riparare ai danni del passato e rimediare agli errori fatti e le cose che erano invecchiate malissimo. Andando a tentoni, era stato messo sul piatto il tutto e per tutto. I vecchi personaggi come Miranda, deragliavano in maniera eclatante e quasi fuori carattere e i nuovi personaggi si affollavano senza trovare collocazione.
Poi è arrivata la seconda stagione che si è data una calmata, ha cambiato ritmo, ha accettato che le nostre Carrie, Miranda e Charlotte non fossero più quelle di prima e si è adattato a trovare un nuovo modo di guardare alle loro nuove vite adulte alle prese con la maturità incalzante, i divorzi, i lutti, i figli, il carico emotivo che aumenta in maniera esponenziale. La terza stagione, già dai suoi primi episodi dice addio a Sex and the city, lentamente.
A cominciare dal fatto che, fatta eccezione per la comparsa di una super guest star, Rosie O'Donnell, nel suo peculiare incontro con il personaggio di Cynthia Nixon, Miranda, le avventure strambe di cui la serie originaria di Darren Star era piena in ogni episodio, fosse solo per Samantha, si contano sulle dita d'una mano. Persino Seema, a cui era andato, naturalmente, lo scettro di erede di Samantha per il suo essere irriverente ed audace sulla sfera delle relazioni sessuali, ha ben altro a cui pensare: la carriera, il suo non volersi adattare alle aspettative degli altri nei suoi confronti. And Just like that diventa serie a sé, dove, nel cast, ci sono personaggi di cui, come succede per i vecchi amici, conosciamo vizi e virtù del passato.
Un cast che si snellisce e consolida

Ribadiamo che le prime due stagioni diAnd Just Like That... erano piene zeppe di nuovi personaggi, frutto probabilmente di una sottesa indagine di mercato sul pubblico per capire chi fosse più capace di affermare il proprio spazio all'interno di un gruppo all'apparenza molto chiuso come era il circoletto newyorkese costruito negli anni da Carrie, Miranda e Charlotte. Michael Patrick King deve aver ascoltato le nostre preghiere o forse semplicemente alcuni attori avevano progetti più risonanti a cui tenere fede, ma, ci siamo felicemente ritrovati con due personaggi in meno, al momento e la loro mancanza non si sente.
La professoressa Nya Wallace di Karen Pittman e i Che Diaz di Sara Ramirez non ci sono e il resto del cast si consolida. La presenza di Seema al tavolo con le storiche tre amiche non appare più come una sostituzione ma come normalità e questo giova al percorso dello show che ora può concentrarsi sul guadagnarsi il ruolo nelle nostre vite, che Sex and the city aveva avuto all'epoca: fotografare, con eccentricità, si intende, un momento storico, una particolare età della vita.
Il qui e ora dei cinquant'anni

Nell'estate del 2023, chiudevamo la nostra recensione del finale di And Just like that 2 con questa frase: "La Carrie trentenne non avrebbe mai aspettato Aidan. La Carrie cinquantenne forse lo farà". L'affermazione veniva da una riflessione sul fatto che la serie sequel di Sex and the city stava consapevolmente assumendosi il ruolo, come affermato precedentemente, di manifesto di un momento di vita, come era stato Sex and the city per le 25-35 degli anni '90 e '00. I primi episodi della terza stagione non fanno che rimarcare l'età, sono pieni di preoccupazioni sulla salute, pieni di fissazioni sul cosa si possa o non si possa fare al raggiungimento di una maturità fisica e intellettuale.
Ci si può ancora divertire in maniera spensierata ed essere "cool", si chiedono spesso gli uomini in questa serie, Harry di Charlotte ed Herbert (Chris Jackson) di Lisa ma soprattutto, la domanda più importante è: ha veramente senso cercare di resistere ai cambiamenti ed al fatto che a cinquant'anni e più, si vogliono altre cose e si amano altre cose? And Just like that 3 inizia due percorsi solo superficialmente opposti: l'accettare che il tempo passa e che non è detto che ce ne sia molto per "aspettare" uomini, come Aidan (John Corbett), che, loro malgrado, hanno dovuto fare scelte di priorità diverse o sperare semplicemente che certi sogni si realizzino. E accogliere, al tempo stesso, la possibilità di evolversi, superare le rigidità anche se queste possono essere talmente radicate da sembrare impossibili.
Alle lamentele continue sul rumore dei tacchi da parte del vicino scrittore, Duncan, Carrie ricorda piccata che siamo a New York City, rimarcando in maniera arrogante, con le amiche, che "The heels do not come off" come a dire, questa sono io e non cambierò, anche se crea disagio agli altri. Se i tacchi sono il modo con cui la scrittrice afferma se stessa e il suo diritto a non cambiare, il gesto, immortalato dalla macchina da presa puntata sui suoi piedi, di togliersi le stiletto per accogliere la richiesta di un nuovo amico, è prova che, anche a cinquant'anni, ci si può ancora smussare gli angoli senza rinnegare se stessi.
Conclusioni
La terza stagione di And Just Like that, in arrivo dal 30 maggio su Sky Serie, Sky e Now, taglia quasi definitivamente il cordone ombelicale con la serie cult HBO Sex and the city, di cui è sequel. Carrie, Miranda e Charlotte rimangono delle vecchie amiche con cui sentiamo di condividere ricordi di gioventù ma AJLT si consolida manifesto di un momento di vita, quello dei cinquant’anni tra nuove paure, decisioni da affrontare o da rimandare.
Perché ci piace
- Si libera dell’obbligo di citare il passato Sex and the city.
- Snellisce il cast e lo consolida.
- Fotografa il momento della maturità tra gioie e dolori.
Cosa non va
- È più riflessivo dunque senza grandi colpi di scena.
- Del “sesso” di Sex and the city e quel senso di avventura ed ironia c’è rimasto ben poco.